Si nominava un “rettore” per la Chiesa di S. Antonio di Ranverso, che resta storicamente un’abazia ma che ecclesiasticamente è diventata una rettoria (come quella di Staffarda che era una parrocchia…).
Si nominava un “rettore” per la Chiesa di S. Antonio di Ranverso, che resta storicamente un’abazia ma che ecclesiasticamente è diventata una rettoria (come quella di Staffarda che era una parrocchia…).
Buongiorno, sig. Teifreto!
Non conoscevo il documento di cui lei mi ha inviato il link. Non conosco, ovviamente, il contenuto concreto dell’accordo, di cui cercherò di informarmi.
Già da diversi decenni (fin dal card. Ballestrero… sono alcuni dei documenti che erano tra quelli ritrovati casualmente nei giorni scorsi…) si nominava un “rettore” per la Chiesa di S. Antonio di Ranverso, che resta storicamente un’abazia ma che ecclesiasticamente è diventata una rettoria (come quella di Staffarda che era una parrocchia…).
Lascerò alla valutazione dei competenti (a cui inoltro questa mail) il contenuto dell’accordo e le conseguenze che ne derivano per la Diocesi, che ovviamente si trova in grande difficoltà, visto il venir meno dei sacerdoti, ad assicurare tutti i servizi pastorali di cui prima tutto le parrocchie hanno bisogno (se non ricordo male, il parroco don Franco Gonella è parroco di ben tre parrocchie che gestisce con qualche aiuto, ma la cui responsabilità canonica e civile ricade su lui solo…).
Spero che nei prossimi mesi si possa capire come attuare al meglio quell’accordo e se e come il gruppo di lavoro, a cui si fa cenno, abbia già avuto modo di lavorare…