Ottobre 11, 2025

Secondo Pia lasciò questa fotografia: per la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari in versione chiusa a Sant’Antonio di Ranverso

Secondo Pia lasciò questa fotografia: per la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari in versione chiusa a Sant’Antonio di Ranverso

Museo Nazionale del Cinema

PIA Secondo, le ante fotografate poi furono pubblicate sul suo libro:                               ( Il Piemonte fotografato da Secondo Pia )Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di Fotografia a Torino e alla I Mostra della Società Subalpina con due immagini, una con la ricostruzione dell’arco romano a Susa e l’altra con la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso.

ocio fondatore, vice-presidente e archivista nel 1905, presidente dal 1907 al 1924 della Società Fotografica Subalpina. Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di Fotografia a Torino e alla I Mostra della Società Subalpina con due immagini, una con la ricostruzione dell’arco romano a Susa e l’altra con la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso. Definito il Cavalcaselle dei fotografi per la sua attenzione filologica e la volontà di testimoniare il passato. E’ l’architettura, isolata dal contesto e analizzata nei dettagli, il soggetto che predilige, tanto da valergli la stima e la collaborazione di storici come Toesca e Weber.

 

              Architettura - Buttiglieta Alta - Chiesa S. Antonio di Ranverso - interno1876 ante chiuse

 

 

Ersilio  Teifreto

(Asti 1855-Torino 1941)

Avvocato. Fotografo ‘dilettante’ tra i più eclettici e prolifici. Dal 1876 si dedica alla catalogazione delle opere d’arte e dei monumenti in Piemonte, con la realizzazione di oltre tremila lastre. La prima esposizione a cui partecipa è quella di Firenze nel 1887, tre anni dopo a Torino, alla Mostra di Architettuta dove vince una medaglia d’oro. Nello stesso periodo partecipa all’esposizione veneziana e le recensioni lusinghiere si moltiplicano. Nel 1898 è tra i promotori del I Congresso Fotografico Nazionale, in quel anno all’Esposizione di Arte Sacra presenta la celeberrima fotografia della Sindone che lo porta agli onori della cronaca mondiale ed è premiata con una medaglia d’oro. Socio fondatore, vice-presidente e archivista nel 1905, presidente dal 1907 al 1924 della Società Fotografica Subalpina. Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di Fotografia a Torino e alla I Mostra della Società Subalpina con due immagini, una con la ricostruzione dell’arco romano a Susa e l’altra con la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso. Definito il Cavalcaselle dei fotografi per la sua attenzione filologica e la volontà di testimoniare il passato. E’ l’architettura, isolata dal contesto e analizzata nei dettagli, il soggetto che predilige, tanto da valergli la stima e la collaborazione di storici come Toesca e Weber. Sempre presente nelle giurie e nei comitati organizzativi di molte manifestazioni. Presidente tra l’altro dell’Unione Fotografica e della Società di Mutuo Soccorso. Nel 1907 riceve due diplomi d’onore alla IV Esposizione Nazionale di Fotografia e Internazionale per il Materiale Fotografico. Negli anni seguenti le sue foto appaiono sulle pagine di La fotografia Artistica consacrandolo fotografo d’arte. Nel 1910 in occasione di una mostra presso la Società Subalpina presenta le sue prime autocromie, ed è tra i primi in Italia insieme ad Angeloni, Marchis, Masino e Negri a dedicarsi a questa nuova tecnica. Attualmente le sue immagini sono conservate presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, al Museo del Cinema di Torino, alla Confraternita del S.S. Sudario a Torino e presso alcune collezioni private.

Ersilio  Teifreto

Ranverso Ott0bre 2025 Ersilio

 

 

 

 

Fonte Ersilio Teifreto.

Nel 1876 i Beni Culturali Brianzoli

furono autorizzati a fotografare  lo sfondo della  Chiesa con le ante del Polittico di Defendente Ferrari risalenti al 1531 che risultavano ancorate ma ancora chiuse.

I Polittici ormai sin  dalla Rivoluzione Francese  dovevano rimanere aperti sempre  per le leggi vigenti ma il Mauriziano non volle aderire.

Secondo Pia qualche anno dopo saputo di un restauro in corso sul Polittico si recò nel 1886  con la carrozza a Ranverso per fotografare il Polittico,  era stato autorizzato dalla Soprintendenza, dal Prefetto e dell’Ordine Mauriziano ma arrivato sul posto  il Polittico si presentava  pulito senza  le ante  vedeva solo il corpo centrale con le scene della natività come era all’origine in quanto le ante furono aggiunte solo nel 1534.

Secondo Pia Determinato aggirò il cantiere e  probabilmente fotografò le  2 ante chiuse per terra girate con le 4 immagini Sacre del lato chiuso in colore  bianco e nero , quando  non erano più collocate sul Polittico, infatti da uno studio presumiamo fossero state individuate nel retro dell’altare.

A Ranverso  le ante pesantissime furono puntellate come  sono  visibili al pubblico nel 2025 .

 

La ricomposizione del polittico anche se in Format Virtuale e stata eseguita servendosi di nuove Tecnologie dal devoto e amante di  Sant’Antonio di Ranverso Ersilio Teifreto allievo del Maestro Mon. Italo Ruffino, curatore di A.D.A  Amici Degli Antoniani, gestore   del Blog Esegetico Come Eravamo www.torinovoli.it

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Secondo Pia

Il Museo Nazionale del Cinema conserva oltre 13.000 fotografie scattate dall’avvocato astigiano Secondo Pia (1855–1941), soprattutto noto per aver fotografato nel 1898 la Sindone: un archivio eterogeneo (negativi, positivi, diapositive, autocromie), donato dagli eredi nel 1987, che ne documenta l’importante attività. L’avvocato realizzò infatti una vasta campagna fotografica del patrimonio artistico piemontese «ritraendo per una raccolta particolare e per semplice diletto i monumenti antichi esistenti in Piemonte», come lui stesso riferì. Spinto dalla passione per la storia dell’arte, riprese i principali monumenti presenti sul territorio, fotografandone con attenzione maniacale ogni minimo dettaglio. La sua opera ambiziosa, punto di riferimento per gli storici dell’arte, costituisce oggi un vero e proprio atlante visivo del Piemonte. Grazie a un importante lavoro di catalogazione e digitalizzazione sostenuto dalla Regione Piemonte, pubblichiamo una prima selezione dei materiali conservati, che saranno ulteriormente arricchiti nei prossimi mesi.

Le 2450 fotografie pubblicate possono essere consultate per soggetti di opere d’arte e luoghi raffigurati, per data di ripresa fotografica e per tipologia di materiali (autocromie e positivi).

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Secondo Pia è noto per essere stato il primo fotografo ad aver ripreso la Sacra Sindone, nel 1898. Oltre a questo importante scatto, Pia ha realizzato una vasta campagna fotografica del patrimonio artistico e architettonico piemontese, documentando monumenti, chiese e opere d’arte. Le sue fotografie, oggi conservate in vari archivi, sono considerate un prezioso atlante visivo del Piemonte. 

Secondo Pia e la Sacra Sindone:
  • Nel 1898, Secondo Pia, allora avvocato e fotografo dilettante, ottenne l’autorizzazione per fotografare la Sacra Sindone durante un’esposizione a Torino. 
  • Durante lo sviluppo delle lastre, Pia notò che l’immagine impressa era in negativo, rivelando in modo inaspettato il volto dell’uomo avvolto nel telo. 
  • La scoperta di Pia ha aperto la strada a nuove ricerche e studi sull’immagine della Sindone, diventando un’icona nella storia della fotografia e della religione. 
La campagna fotografica di Secondo Pia:
  • Pia ha documentato minuziosamente il patrimonio artistico e architettonico piemontese, realizzando migliaia di fotografie.
  • I suoi scatti includono chiese, edifici, affreschi e altri dettagli, offrendo un’ampia rappresentazione del territorio.
  • La sua opera è considerata un vero e proprio atlante visivo del Piemonte, utilizzato ancora oggi per studi storici e artistici. 
Patrimonio fotografico:
Secondo Pia – Wikipedia
Secondo Pia (Asti, 9 settembre 1855 – Torino, 7 settembre 1941) è stato un avvocato e fotografo italiano. Fotografo dilettante, è …
Wikipedia

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