Secondo Pia fotografa le ante chiuse scrive chiedendo la ricomposizione del Polittico di Ranverso le figure presenti nella foto
Secondo Pia fotografa le ante chiuse scrive chiedendo la ricomposizione del Polittico di Ranverso le figure presenti nella foto
Le ante fotografate da Secondo Pia in bianco e nero
San Gabriele Arcangelo Annunciante
Annunciante Maria Vergine Madonna
Visitazione
Adorazione dei magi
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- Nelle ante chiuse verso (a monocromo): Storie di Maria Vergine: Madonna annunciata,
- San Gabriele arcangelo annunciante,
- Visitazione
- Adorazione dei Magi.
- nel presbiterio: Statua di sant’Antonio abate, in legno policromo
PIA Secondo
(Asti 1855-Torino 1941)
Avvocato. Fotografo ‘dilettante’ tra i più eclettici e prolifici. Dal 1876 si dedica alla catalogazione delle opere d’arte e dei monumenti in Piemonte, con la realizzazione di oltre tremila lastre. La prima esposizione a cui partecipa è quella di Firenze nel 1887, tre anni dopo a Torino, alla Mostra di Architettura dove vince una medaglia d’oro. Nello stesso periodo partecipa all’esposizione veneziana e le recensioni lusinghiere si moltiplicano. Nel 1898 è tra i promotori del I Congresso Fotografico Nazionale, in quel anno all’Esposizione di Arte Sacra presenta la celeberrima fotografia della Sindone che lo porta agli onori della cronaca mondiale ed è premiata con una medaglia d’oro. Socio fondatore, vice-presidente e archivista nel 1905, presidente dal 1907 al 1924 della Società Fotografica Subalpina. Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di Fotografia a Torino e alla I Mostra della Società Subalpina con due immagini, una con la ricostruzione dell’arco romano a Susa e l’altra con la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso. Definito il Cavalcaselle dei fotografi per la sua attenzione filologica e la volontà di testimoniare il passato. E’ l’architettura, isolata dal contesto e analizzata nei dettagli, il soggetto che predilige, tanto da valergli la stima e la collaborazione di storici come Toesca e Weber.
- Sull’altare maggiore: Polittico con Natività di Gesù, Sant’Antonio Abate, San Rocco, San Sebastiano, San Bernardino da Siena, Gesù Cristo in pietà, Storie di sant’Antonio Abate (1531), tavola, di Defendente Ferrari.[13] Il polittico è contenuto in una capsa, cioè in una cassa di legno, con quattro sportelli chiudibili, poiché all’epoca si mostrava l’opera, solo in occasioni di particolari solennità. Per questo la maggior parte del tempo, la capsa restava chiusa ed era necessario dipingere anche il retro degli sportelli. Solitamente si utilizzavano per questo soggetti più sobri ed essenziali, dipinti come in questo caso esternamente a monocromo. Gli sportelli, dipinti su entrambe le facciate, presentano:
- nel recto: San Defendente, San Girolamo, Sant’Antonio abate e san Paolo Eremita e San Cristoforo;
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- nel verso (a monocromo): Storie di Maria Vergine: Madonna annunciata, San Gabriele arcangelo annunciante, Visitazione e Adorazione dei Magi.
- nel presbiterio: Statua di sant’Antonio abate, in legno policromo