Dicembre 15, 2022

I Conti di Ventimiglia dicevano di discendere da Sant’Antonio e guarivano gli scufolosi, per provare questa loro origine conservavano una culla di legno nel medioevo Sant’Antonio Abate fu concepito nel peccato dalla figlia del principe degli Intemeli durante un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, il quale era prescritta la castità dei pellegrini.

I Conti di Ventimiglia dicevano di discendere da Sant’Antonio e guarivano gli scufolosi, per provare questa loro origine conservavano una culla di legno nel medioevo Sant’Antonio Abate fu concepito nel peccato dalla figlia del principe degli Intemeli durante un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, il quale era prescritta la castità dei pellegrini.

Secondo la leggenda medioevale sant’Antonio Abate fu concepito nel peccato dalla figlia del principe degli Intemeli, antenato dei conti di Ventimiglia, e un nobile egizio, durante un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, durante il quale era prescritta la castità dei pellegrini.

Y de qualquiera suerte que sea, haverse venido a conocer el nombre de Antonio en Egipto, lo ciertos; Que los padres de nuestro gran Antonio fueron nobles, señalados en Christiánidad. De su madre de nuestro sancto, lo que dizela fama, que aun dura hasta oy en los confines de Genova, es: que se llamò Guita, y que fue hija del Conde Vintimiliense, y que siendo de edad para casarse: y yendo vn dia en Romeria a vn Sanćtuario [Santiago di Compostela n. d. r.], que estava alas orillas del mar acõpañada de sus damas fac assaltada de vnos Soldados del General de las galeras de Egipto,y presentada al Capitan, y llevada captiva a Egitto en Oriente…(Falco, Compendio de la historia antoniana, Siviglia 1603, p. 12.)

Hiſce ormamentis ſacris Intemelienſis Ciuitatis Guitam S. Antonij Matrem adiungit constans, di antiqua Indigenarum traditio, cuius maximum ſemper debet eſſe momentum. Et quamuis procul ab Aegypto, vbi Santus Antonius natus eſt, conſet abeſe Intemilium, tamen ſicut ex Aſia maritima olim frequens erat Lugaunum, di Viennam commentio beneficio nauigationis, vt apud Eusebiam legimus,ità nihil eſt, quod vetet affirmare: Intemelia Vrbe maritima in Aegyptum , nullis tunc mari infeſto Barbaris, ſed latè dominantibus vtrobiqi Romanis, commeaſſe multerem, ſtuè.iam coniugen à Viro in ſolum fuum deduttam, ſuè alia ratione illuc transgressam, vt habet tàm comitans apud Intemelienſes de Guita S. Antonij Matre Ciue ſua traditio, cui ſuffragatam legi Antonianorum Patrum vocem vnanimem in Generali Comuentu ad S. Antonium habito anno 1285. Nàm ro diplomate, quo Vrbi Intemelienſi vniuerſe participationem meritorum ordinis Antoniani concedunt, cauſam concedendi allegant ; Quod nobilis, cº Glorioſa Guita Mater Diui Patroni nostri Antonij, vt ſcripture Historiarum textantur, ex ſtirpe nobili Ciuitatis Vintimilienſis ſuam traevat originem. Et indè factum, vt hodieq, in ſolemni Sacrorum B. Antony Lipſanorum circumgeitatione,que ſacro ascendentis Chriſti die peragitur, ſuccolantibus primari setinº Prouincia Dynafiis, ad veſtationem pie Sareina publice ex Nomine inciamanis,poſº Duren Mediolanenefem, cuius magna olim fuerani in eam Saram AEdem merita, primus locus rintimilienſi Comitè deferatur,quamais ea Dignitas in perſona, cº- ſtirpe ſingulari priorme exoleaerit similiter apud Arelatenſes, qui de S. Antony repoſiti apud ſe reliquis triumpham quasannis agunt, prime partes tribuunturi cui runtimilienſi, ſi quis fortè affuerit ( e ſapè ad unt per occaſionem nauigationis Intemelio Arelatem ºſai frequentis) nemine ei honoraria prerogatiua obſtrepente, ab inalitam ibè quoque memoriam , quod Guitta S. Antoniº Mater, natale folum fornita ſit Intemeli, quod ſaggeſſerunt teſte locupletes Ioannes Hieronymus Lanterius, & Antonias Porras Ciues Intemelienſes. (Theophile Raynaud, Cronotaxis antoniana, in R. Soprani, Li scrittori della Liguria e particolarmente della Maritima, Genova 1657, p. 30-31)


Da Intemelio di Nicolò Peitavino: ‘…nella famiglia dei Conti era diffusa la tradizione di essere lontani discendenti, per parte della madre, di questo glorioso eremita: tant’è vero che una tradizione antica diceva che il popolatore dei deserti fosse nato ad Intemelio nella villa Aprosia, ora Vallecrosia. Per questo motivo credevano di avere il potere soprannaturale di guarire quanti erano colpiti dal fuoco sacro, come i re di Francia si attribuivano il potere di guarire gli scufolosi‘.
Naturalmente, la guarigione nel X secolo dal fuoco sacro, attribuita a Corrado Cono, portatore delle reliquie di s. Savino, scopritore delle reliquie di s. Antonino, non prova un legame genealogico tra l’Anscarico e i conti di Ventimiglia, tuttavia denuncia che tale nesso genealogico, sino almeno dal XIII secolo, molto probabilmente ebbe larga diffusione e fu percepito come tale. I presunti genitori di s. Antonio, Guitta e Beabasso, peraltro, nella leggenda riecheggiano i genitori di Corrado Cono: Guilla e Berengario. Nel XIII secolo, all’epoca dell’episcopio ventimigliese di Guglielmo II dei conti di Ventimiglia si consolidò infatti il culto di Antonio Abate e la sua confusione con quello di s. Antonino di Piacenza:

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