Settembre 15, 2024

Scheda pietra miliare indicava i Km. Rosta Torino visibile ancora oggi

Scheda pietra miliare indicava i Km. Rosta Torino visibile ancora oggi

Scheda pietra miliare Rosta Torino visibile ancora oggi

Altezza mt.1, 40 larga cm,60 spessore cm.15 in pietra Gneiss ricavata dalla cava di Vaie in Val Di Susa

 

 

Digital Camera

La pietra miliare e  come un’attuale segnale stradale indicava la distanza in miglia Romane per i  pellegrini che da Ranverso si recavano a Torino per proseguire poi verso Roma e la terra santa.

Per l’importanza che aveva conquistato Ranverso e tutto il Concentrico della Precettoria che era dotato di Ospedale dove arrivavano folle di gente malati  chiedendo la grazia ed essere curati dal fuoco sacro pregavano nel Santuario  d’avanti alla statua del Patrono Sant’Antonio Abate.

Rosta qui fu posta dai Monaci Ospedalieri Antoniani intorno all’anno 1476 all’imbocco del sentiero che da strada antica di Alpignano attraversando strada del Re oggi Corso Moncenisio raggiungevano Collegno , passando dalla pellerina seguivano via Garibaldi arrivavando al Duomo ed alle Porte Palatine

Una pietra miliare, nel linguaggio di tutti i giorni, è un evento, un’opera o una persona talmente importante da essere il punto di partenza di un cambiamento decisivo, di una svolta.

Di Ersilio Teifreto Cercatore di Traccia

IL CIPPO MILIARIO
La pietra miliare è un cippo iscritto, posto sul ciglio stradale, utilizzato per scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane. La forma più consueta è quella di una colonna (anche se vi sono miliari rastremati, quadrangolari o con base appuntita per infiggerli nel terreno), che può arrivare fino a 2,50 m di altezza e a 2,00 di circonferenza.
Il materiale di cui è costituita varia dal calcare alla trachite al marmo pregiato.
I miliari riportano un’iscrizione, il cui testo è redatto in uno stile particolare, con abbreviazioni e sigle; sono in genere caratterizzati dall’indicazione della distanza in miglia (1 miglio romano = 1478,50 m.), da sola o con la scritta m(ilia) p(assum) tale distanza veniva calcolata dal punto di partenza della strada oppure dalla città più vicina.
Nella quasi totalità dei miliari sono riportati il nome e le titolature del magistrato o dell’imperatore che fece costruire o restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit, munivit, refecit, stravit. Quando questi dati mancano e compare solo una dedica si può ipotizzare uno scopo celebrativo ed onorario del monumento.
Il 
cippus o lapis (miliarius), come lo chiamavano i Romani, era posto lungo le strade di maggior percorso a indicare la distanza progressiva per ogni miglio (1478,50 metri).
Quest’uso è certo di molto anteriore a Gaio Gracco, designato da Plutarco come inventore di esso. Anche se sono documentati tentativi precedenti, risale al tribuno della plebe Gaio Gracco la proposta, poi approvata nell’anno 123 a.C., di una legge organica inerente alle principali arterie stradali romane; queste ultime furono accuratamente misurate e dotate di cippi cilindrici con basamento quadrato ogni mille passi romani (da qui il termine miliare).
In Italia il calcolo delle distanze si faceva generalmente a partire da Roma, per le vie che dipendevano direttamente dallo stato, fino a una città di particolare importanza, che costituiva la meta primitiva della via stessa; per esempio, l’Appia aveva una numerazione continua fino a Benevento, poi ricominciava il calcolo di là fino a Brindisi.
Nelle provincie, tale calcolo si faceva fra due città principali e s’indicava di solito nell’iscrizione la città di partenza: a Caesarea, a Baete.
In Italia indicavano inizialmente la distanza dalla cerchia delle Mura serviane di Roma.
Il centro ideale, dal quale irradiavano tutte le strade dell’impero romano, era il 
miliarium aureum nel Foro (oggi custodito nel Campidoglio), una colonna posta fra i rostri e il tempio di Saturno, sulla quale erano incise, in caratteri di bronzo dorato, le principali distanze fra la capitale e i confini dell’impero. Il computo effettivo delle distanze non avveniva però dal miliario del Foro, bensì dalle porte del recinto serviano.
Il ritrovamento degli antichi miliari è stata preziosa per ricostruire percorsi stradali romani ed eventi descritti su tali cippi, di cui si era persa la memoria storica.

Fonte Web

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