Aprile 17, 2025

Sant’Antonio di Ranverso luogo Polifunzionale che diventa turistico religioso Capitale di devozione per Sant’Antonio Abate

Sant’Antonio di Ranverso luogo Polifunzionale che diventa turistico religioso Capitale di devozione per Sant’Antonio Abate

 

                           

Digital Camera

 

 

Sant’Antonio di Ranverso e un Monumento Nazionale  dove prevale il Tau simbolo dei monaci Antoniani , qui nel 1.154 fu costruita la prima Chiesa Precettoriale Italiana    dai monaci provenienti dalla Motte Aux Bois nell’Isere della Francia la casa madre di tutti gli Antoniani  i componenti di questa congregazione si erano specializzati  a curare il fuoco sacro di Sant’Antonio. Un comunicato Stampa Torinese nel mese di Marzo 2025  ha dichiarato  che  nel 2026 diventerà un polo turistico culturale e sociale, noi aggiungiamo anche religioso come le sue memorabili origini,  per noi tornerà ad essere la capitale della devozione per stabilire  un contatto di preghiera con la statua in legno di  posta sin da fine 1.400 sull’altare maggiore, ricordiamo che da sempre Sant’Antonio Abate e patrono e protettore del borgo medievale dei monaci Antoniani di Vienne.

 

 

 

 

Sant’Antonio di Ranverso   e stato da sempre un polo turistico religioso fin dalle sue  radici che risalgono a fine 1.100, nel 2026 ritorna  ad essere la capitale della devozione per un contatto di preghiera con  Sant’Antonio Abate patrono e protettore del borgo medievale dei monaci Antoniani di Vienne

                                               

Presentazione della Chiesa  Abbaziale nella Precettoria di Sant’Antonio Di Ranverso raccontata da Ersilio Teifreto

 

 Siamo alle porte della Val Susa ai pedi del Monte Musinè con vista sulla Sacra Di San Michele alle porte di Torino, Ersilio Teifreto racconta: la Precettoria Abbazia   di Sant’Antonio di Abate di Ranverso, questo Monumento Nazionale  comprende la Chiesa, il Convento e l’Ospedale e diverse case uso foresteria che anticamente accoglievano i pellegrini, per lo più malati di malattie della pelle – il fuoco Sacro o fuoco  di Sant’Antonio -ma non solo, era anche un centro di accoglienza per i poveri e per chi passava dalla via Francigena. Un luogo polifunzionale molto stratificato dove si può ammirare   e respirare un pò di Medioevo.

 Diciamolo pure  che nessuno arriva a Sant’Antonio di Ranverso per casualità. Le prossime comunicazioni  rivolte alla divulgazione di questo luogo di Culto rimarcheranno  la sua storia,  la passione e la riscoperta della quattrocentesca facciata dell’ospedale  Medioevale che aggiunge  ulteriore curiosità a guidare i vostri passi sulla Via Francigena la facciata dell’ospedale con  la sua maestosità e monumentalità in stile gotico flamboyant Francese  voluto da Jean De Montchenu  dichiarato Abate nel 1724. Vi invitiamo a scoprire  i suoi  misteri come i  segreti della Torre dei penitenti con una  storia quasi millenaria.

 

Potete fare una vita guidata le gradi corti delle cascine, il masso erratico, l’arco dell’ingresso all’abbazia, il Pronao con i suoi capitelli che costituiscono il grandioso ingresso all’Abbazia di Sant’Antonio Abate . Il visitatore  entrando rimane a bocca aperta per la grandiosità dell’Ordine Ospedaliero Antoniano, nel Presbiterio Poligonale sull’Altare Maggiore si possono ammirare gli affreschi di Giacomo Jaquerio con scene della vita del Santo del deserto, la statua lignea in legno di noce dove i retro e scavato e rappresenta il Santo eremita   scolpita da un autore  rimasto sconosciuto  , il Polittico di Defendente Ferrari  donato dagli abitanti di Moncalieri al Santo del fuoco per averli salvati dalla peste, si potrà  proseguire attraverso gli edifici conventuali che lo circondano. La visita prosegue sul sagrato della chiesa di inizio 1.900, dove si può ammirare la facciata con  la sua maestosità e monumentalità in stile gotico flamboyant Francese  voluto da Jean De Montchenu  dichiarato Abate nel 1724. Chi era Sant’Antonio l’Egiziano? Perché anche a Ranverso un   borgo speciale erano custodite  delle reliquie a forma di avambraccio ?

L’arrivo di questa  reliquia, intorno all’anno 1600, documenti storici narrano che comparvero  quando imperversava ancora la”malattia bruciante” o “fuoco di Sant’Antonio”,  le genti affluivano per chiedere la grazia a Sant’Antonio l’Egiziano che solo lui poteva curare. Pellegrini e malati provenienti da tutta Europa accorrevano in questa campagna  della Collina Morenica tra Rivoli e Avigliana per curarsi o per pregare il santo di proteggerli dalle malattie. Furono costruite altre cappelle successive, l’ultima delle quali è quella visitabile oggi la Madonna Dei Boschi ,L’architettura mista tra Romano gotico Italiano  e flamboyant Francese stupisce e

incuriosisce   i visitatori.

Qui  ebbero posto  diversi  ordini religiosi: prima i  Benedettini, poi gli Agostiniani  ed i futuri Antoniani. Il borgo si plasma , con l’Ospedale , il Convento e  la Chiesa Precettoriale dell’Abbazia  Nel corso degli anni, i futuri Antoniani si trasferirono per costruire  una miriade di ospedali e strutture in tutta Europa. La loro ascesa venne brutalmente interrotta dalle guerre di religione che lasciarono l’Abbazia della Precettoria in rovina, ma poi nel 1776 arrivarono i Mauriziani che la custodirono dando una nuova vita   risorgendo dalle proprie ceneri  così i beni storici oggi  sono visibili ai visitatori.

Animali ammessi : no

 

 

 

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