Sant’Antonio di Ranverso luogo Polifunzionale che diventa turistico religioso Capitale di devozione per Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio di Ranverso luogo Polifunzionale che diventa turistico religioso Capitale di devozione per Sant’Antonio Abate

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Sant’Antonio di Ranverso e un Monumento Nazionale dove prevale il Tau simbolo dei monaci Antoniani , qui nel 1.154 fu costruita la prima Chiesa Precettoriale Italiana dai monaci provenienti dalla Motte Aux Bois nell’Isere della Francia la casa madre di tutti gli Antoniani i componenti di questa congregazione si erano specializzati a curare il fuoco sacro di Sant’Antonio. Un comunicato Stampa Torinese nel mese di Marzo 2025 ha dichiarato che nel 2026 diventerà un polo turistico culturale e sociale, noi aggiungiamo anche religioso come le sue memorabili origini, per noi tornerà ad essere la capitale della devozione per stabilire un contatto di preghiera con la statua in legno di posta sin da fine 1.400 sull’altare maggiore, ricordiamo che da sempre Sant’Antonio Abate e patrono e protettore del borgo medievale dei monaci Antoniani di Vienne.
Sant’Antonio di Ranverso e stato da sempre un polo turistico religioso fin dalle sue radici che risalgono a fine 1.100, nel 2026 ritorna ad essere la capitale della devozione per un contatto di preghiera con Sant’Antonio Abate patrono e protettore del borgo medievale dei monaci Antoniani di Vienne
Presentazione della Chiesa Abbaziale nella Precettoria di Sant’Antonio Di Ranverso raccontata da Ersilio Teifreto
Siamo alle porte della Val Susa ai pedi del Monte Musinè con vista sulla Sacra Di San Michele alle porte di Torino, Ersilio Teifreto racconta: la Precettoria Abbazia di Sant’Antonio di Abate di Ranverso, questo Monumento Nazionale comprende la Chiesa, il Convento e l’Ospedale e diverse case uso foresteria che anticamente accoglievano i pellegrini, per lo più malati di malattie della pelle – il fuoco Sacro o fuoco di Sant’Antonio -ma non solo, era anche un centro di accoglienza per i poveri e per chi passava dalla via Francigena. Un luogo polifunzionale molto stratificato dove si può ammirare e respirare un pò di Medioevo.
Diciamolo pure che nessuno arriva a Sant’Antonio di Ranverso per casualità. Le prossime comunicazioni rivolte alla divulgazione di questo luogo di Culto rimarcheranno la sua storia, la passione e la riscoperta della quattrocentesca facciata dell’ospedale Medioevale che aggiunge ulteriore curiosità a guidare i vostri passi sulla Via Francigena la facciata dell’ospedale con la sua maestosità e monumentalità in stile gotico flamboyant Francese voluto da Jean De Montchenu dichiarato Abate nel 1724. Vi invitiamo a scoprire i suoi misteri come i segreti della Torre dei penitenti con una storia quasi millenaria.
Potete fare una vita guidata le gradi corti delle cascine, il masso erratico, l’arco dell’ingresso all’abbazia, il Pronao con i suoi capitelli che costituiscono il grandioso ingresso all’Abbazia di Sant’Antonio Abate . Il visitatore entrando rimane a bocca aperta per la grandiosità dell’Ordine Ospedaliero Antoniano, nel Presbiterio Poligonale sull’Altare Maggiore si possono ammirare gli affreschi di Giacomo Jaquerio con scene della vita del Santo del deserto, la statua lignea in legno di noce dove i retro e scavato e rappresenta il Santo eremita scolpita da un autore rimasto sconosciuto , il Polittico di Defendente Ferrari donato dagli abitanti di Moncalieri al Santo del fuoco per averli salvati dalla peste, si potrà proseguire attraverso gli edifici conventuali che lo circondano. La visita prosegue sul sagrato della chiesa di inizio 1.900, dove si può ammirare la facciata con la sua maestosità e monumentalità in stile gotico flamboyant Francese voluto da Jean De Montchenu dichiarato Abate nel 1724. Chi era Sant’Antonio l’Egiziano? Perché anche a Ranverso un borgo speciale erano custodite delle reliquie a forma di avambraccio ?
L’arrivo di questa reliquia, intorno all’anno 1600, documenti storici narrano che comparvero quando imperversava ancora la”malattia bruciante” o “fuoco di Sant’Antonio”, le genti affluivano per chiedere la grazia a Sant’Antonio l’Egiziano che solo lui poteva curare. Pellegrini e malati provenienti da tutta Europa accorrevano in questa campagna della Collina Morenica tra Rivoli e Avigliana per curarsi o per pregare il santo di proteggerli dalle malattie. Furono costruite altre cappelle successive, l’ultima delle quali è quella visitabile oggi la Madonna Dei Boschi ,L’architettura mista tra Romano gotico Italiano e flamboyant Francese stupisce e
incuriosisce i visitatori.
Qui ebbero posto diversi ordini religiosi: prima i Benedettini, poi gli Agostiniani ed i futuri Antoniani. Il borgo si plasma , con l’Ospedale , il Convento e la Chiesa Precettoriale dell’Abbazia Nel corso degli anni, i futuri Antoniani si trasferirono per costruire una miriade di ospedali e strutture in tutta Europa. La loro ascesa venne brutalmente interrotta dalle guerre di religione che lasciarono l’Abbazia della Precettoria in rovina, ma poi nel 1776 arrivarono i Mauriziani che la custodirono dando una nuova vita risorgendo dalle proprie ceneri così i beni storici oggi sono visibili ai visitatori.
Animali ammessi : no