Riccardo Brayda storico d’arte, testimonia come l’intervento edilizio abbia deturpato l’estetica della quattrocentesca facciata dell’Ospedale di Ranverso
Riccardo Brayda storico d’arte, testimonia come l’intervento edilizio abbia deturpato l’estetica della quattrocentesca facciata dell’Ospedale di Ranverso
Riccardo Brayda, architetto e storico dell’arte, espresse critiche severe riguardo ad alcune modifiche apportate al complesso dell’Ospedale di Sant’Antonio Abate a Ranverso.
Nel 1906, Brayda segnalò la presenza di una costruzione addossata all’ospedale che, a suo dire, ne deturpava la facciata in modo “stridente ed odioso”.
Successivamente, criticò specificamente la decisione di aggiungere un terzo pinnacolo alla facciata nel 1914, intervento che considerava un “falso storico” in quanto inesistente nelle configurazioni originali dell’edificio, come documentato da fotografie dell’epoca che mostravano solo due pinnacoli. Brayda riteneva che tale aggiunta alterasse l’autenticità storica e l’integrità architettonica del complesso.
Riccardo Brayda, architetto e storico dell’arte, espresse forti critiche in merito ad alcune modifiche apportate al complesso dell’Ospedale di Sant’Antonio Abate a Ranverso.
In particolare:
- Nel 1906 (o in un periodo vicino), Brayda denunciò la presenza di una costruzione addossata all’ospedale, probabilmente un corpo di fabbrica minore o un annesso recente, che a suo dire “deturpa quella facciata in modo stridente ed odioso”. Questa struttura era considerata un’aggiunta incongrua rispetto all’architettura storica dell’edificio.
- Brayda affermava inoltre che nel 1914 fu costruito il terzo pinnacolo sulla facciata, precedentemente inesistente, considerandolo un “falso storico”. Le fotografie dell’epoca prima di tale data mostravano infatti solo due pinnacoli. Questa aggiunta, quindi, alterava la configurazione originale quattrocentesca dell’ospedale.
Le sue osservazioni evidenziavano una sensibilità per la conservazione dell’autenticità storica degli edifici, criticando le alterazioni che ne snaturavano l’aspetto originale.
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Nel 1906, Riccardo Brayda descrisse una costruzione addossata all’ospedale di Ranverso come “stridente ed odiosa”,
una critica volta a sottolineare il suo impatto negativo e sproporzionato sulla facciata dell’edificio. Questa affermazione si riferisce all’ospedale di Ranverso, un edificio storico, la cui struttura è stata pesantemente alterata da addizioni e modifiche nel tempo, creando un contrasto visivo sgradevole e violento rispetto all’architettura originale.
L’opinione di Riccardo Brayda
- La citazione di Brayda, un critico e storico d’arte, è particolarmente significativa in quanto testimonia come l’intervento edilizio fosse percepito come una vera e propria deturpazione estetica.
- La critica si focalizza sulla forte dissonanza, l’estraneità e la violenza visiva che l’aggiunta urbana provocava, in netto contrasto con le linee e le proporzioni originarie dell’ospedale.
Contesto storico e architettonico
- La costruzione che deturpava l’ospedale di Ranverso era probabilmente un edificio moderno, con uno stile architettonico molto diverso rispetto a quello dell’ospedale.
- Le modifiche apportate nel tempo, come l’aggiunta di nuove ali o di altre costruzioni addossate all’ospedale, hanno alterato la sua unità architettonica e il suo aspetto originario.
- La critica di Brayda, formulata nel 1906, sottolinea la perdita di valore storico e artistico causata dagli interventi edilizi che non rispettavano l’architettura preesistente.
Riferimenti bibliografici e opere
- Per approfondire la critica di Brayda a Ranverso, si consiglia la consultazione di testi e fonti storiche, come ad esempio gli scritti di Brayda stesso o quelli di altri storici e critici d’arte.
- La citazione di Brayda è riportata nel contesto di critiche su interventi edilizi di recupero e modifica di edifici storici.
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