Luglio 3, 2020

RFI e ISPRA ACCORDO monitoraggio PER TESTARE IL TRATTO FERROVIARIO ROSTA AVIGLIANA a rischio frane e caduta grossi massi

RFI e ISPRA ACCORDO monitoraggio PER TESTARE IL TRATTO FERROVIARIO ROSTA AVIGLIANA a rischio frane e caduta grossi massi

 

 

Comunicato Stampa

RFI E ISPRA: FIRMATO ACCORDO PER MONITORAGGIO
FENOMENI FRANOSI
 valido sei anni, con due fasi di intervento
 nella prima fase allo studio circa 1.200km di rete ferroviaria

Roma, 24 gennaio 2018
Firmato l’accordo tra Rete Ferroviaria Italiana e l’Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale (ISPRA) in materia di dissesto idrogeologico, per studiare al
meglio i fenomeni franosi e le aree a rischio lungo la rete.
La mappatura effettuata dalle Autorità di Bacino (ora Autorità di Bacino Distrettuali) nei
Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) evidenzia che su 16.000 km di rete ferroviaria in
Italia, circa 2.000 ricadono nelle aree sensibili a fenomeni di dissesto idrogeologico.
RFI nel corso degli anni ha messo in campo molte risorse e attivato numerose azioni per
la mitigazione del rischio idrogeologico, innalzando in maniera tangibile i livelli di
sicurezza. Rispetto a tale contesto, il lavoro di ISPRA rappresenta un ulteriore e
importante approfondimento.
Il Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA, infatti, effettua la raccolta
e l’elaborazione dei dati in materia di difesa del suolo e dissesto idrogeologico su tutto il
territorio nazionale. In particolare, realizza l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
(IFFI), in collaborazione con le Regioni e Province Autonome e raccoglie i dati relativi
alle aree a pericolosità da frana dei PAI.
Con l’obiettivo di migliorare e aggiornare significativamente il quadro conoscitivo
attuale sulle frane e sulle aree a pericolosità da frana lungo la rete ferroviaria italiana,
l’ISPRA e Rete Ferroviaria Italiana hanno firmato oggi un accordo in materia di dissesto
idrogeologico, della durata complessiva di sei anni, che prevede due fasi di intervento.
La prima, della durata di 30 mesi, prevede di testare una metodologia su tre tratte
ferroviarie campione, scelte come rappresentative delle tipologie di frana presenti in
Italia: una tratta Adriatica da Termoli a Falconara e da Falconara a Terni, una nel settore
tirrenico della costa ligure, dal confine Italo-Francese a Sarzana e da Genova a Tortona
fino al confine regionale della Liguria, e la terza in Sicilia, da Palermo a Messina e da
Messina a Catania, per una lunghezza complessiva di 1.169 km.
Le tratte ferroviarie selezionate saranno oggetto dell’aggiornamento dell’inventario dei
fenomeni franosi e della valutazione della suscettibilità da frana, anche attraverso
l’interpretazione e il confronto di dati satellitari acquisiti da differenti satelliti.
Nella seconda fase, che prevede una durata di 42 mesi, verrà effettuata un’estensione
dello studio ad altre tratte della rete ferroviaria potenzialmente soggette a fenomeni
franosi.

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