Raverso, alla fine del sec. XV, l’abate Giovanni Montchenu le diede l’aspetto attuale alla facciata dell’ospedale, analoga alla facciata della chiesa.
Raverso, alla fine del sec. XV, l’abate Giovanni Montchenu le diede l’aspetto attuale alla facciata dell’ospedale, analoga alla facciata della chiesa.
RANVERSO, S. Antonio di
Abbazia, che sorge a 5 km. a O. di Torino e fu fondata intorno al 1150 da alcuni monaci dell’Ordine ospitaliero di S. Antonio di Vienne.
Protetta da Umberto III di Savoia (1149-1188), ebbe rapido incremento e durò prospera attraverso i secoli, finché nel 1776 Pio VI la soppresse, assegnandone i beni all’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, attuale proprietario. L’edificio odierno reca l’impronta di varie fasi costruttive che restauri recenti hanno permesso di individuare chiaramente. La piccola chiesa originaria a una sola navata, nel sec. XIII, demolita l’abside semicircolare, fu accresciuta d’un presbiterio quadrato. Nel sec. XIV si costrussero le cappelle lungo il fianco settentrionale e si aggiunsero la navata a mezzogiorno, la sagrestia e un portico addossato alla facciata. Finalmente, alla fine del sec. XV, l’abate Giovanni Montchenu le diede l’aspetto attuale, costruendo l’abside poligonale, decorando la facciata di terrecotte ed erigendo un chiostro sul lato meridionale. È dello stesso periodo la facciata dell’antico ospedale, analoga alla facciata della chiesa.