Santuario di Ranverso un Museo dove troviamo in bella vista le trappole per i topi, mai in nessun restauro da Alfredo D’Andrate a Gritella si era arrivati a questa dispersione dei beni storici all’interno della Chiesa
Santuario di Ranverso un Museo dove troviamo in bella vista le trappole per i topi, mai in nessun restauro da Alfredo D’Andrate a Gritella si era arrivati a questa dispersione dei beni storici all’interno della Chiesa
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Da: ricercatoreteifreto@libero.it
A: ricercatoreteifreto@libero.it
Data: 18 aprile 2018 alle 7.28
Oggetto: Fwd: Dialogo scritto modificato con Zanetti
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Da: ricercatoreteifreto@libero.it
A: ricercatoreteifreto@libero.it
Data: 17 aprile 2018 alle 17.51
Oggetto: Fwd: Dialogo———- Messaggio originale ———-
Da: ricercatoreteifreto@libero.it
A: segreteria@ordinemauriziano.it
Data: 12 febbraio 2018 alle 19.25
Oggetto: Fwd: DialogoBuonasera Prof. Giovanni Zanetti, grazie per la sua cortese riposta molto disponibile a dialogare con i cittadini.
Per noi devoti al Santo del deserto protettore del borgo speciale di Ranverso e normale stare attenti ai simboli che erano presenti nella Chiesa prima e dopo il restauro, per es.. ci chiediamo dove è stato abbandonato l’altarino dei miracoli dell’Ex Voto le inviamo una foto,luogo dove noi avevamo deposto dei ricordi, già con l’Architetto Gritella si parlava di rendere Commerciale Ranverso con un percorso museale nella Chiesa Abbaziale con eventi e musica,
ma le possiamo garantire che il degrado impervia nel borgo, aiuole sradicate , alberi vecchi e tronchi malati che cascano, le auto arrivano vicino al all’ingresso proprio d’avanti al masso erratico, i viali diventano parcheggi gli scarichi delle auto inquinano l’aria, e diventano un pericolo per i visitatori seduti sulle panchine , mancano le luci dei fari che illuminavano l’interno del Pronao, la facciata della Chiesa e dell’Ospedale non vediamo mai persone che fanno le pulizie, l’ingresso della Chiesa allucinante non certo rispettoso di e
del Convento, non esageriamo con un uso commerciale noi vorremmo che la Chiesa ritorni ad essere chiamata la Chiesa di Sant’Antonio nel Priorato di Ranverso, dare voce non agli Architetti , ascoltando chi l’ha costruita i monaci, la gente del luogo, i nostri anziani che sono nati e cresciuti nel borgo, per tramandare ai nipoti, alle nuove generazioni alle scuole una storia vera.Il Monsignor Italo Ruffino, il Sig. Aldo Andreis, Teresa Actis Grosso Ponzetto e l’Economo Sig. Rollè purtroppo sono deceduti loro erano a conoscenza e ci avevano trasmesso molti particolari sui beni e paramenti ecclesiastici di Ranverso fonte di secoli di Storia,ci riferivano che anche nel convento molti beni sono scomparsi forse trafugati? non si trovano più.
Sappiamo che il Monsignor Cesare Nosiglia Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese ha raggiunto nel 2017 degli accordi con voi Commissari della Fondazione per un uso più Diocesano della Chiesa,ci affidiamo a voi per risolvere anche i problemi di Ranverso,
un cordialissimo saluto da tutti noi
Ersilio Teifreto
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Buongiorno Dottoressa Lia Curatrice del Museo della bilancia di Campogalliano Modena Stadera di Ranverso (TO)Ersilio Teifreto