Ranverso i monaci Antoniani allevavano i maiali per ricavarne il grasso, utilizzato per preparare un unguento curativo per il “fuoco di Sant’Antonio
Ranverso i monaci Antoniani allevavano i maiali per ricavarne il grasso, utilizzato per preparare un unguento curativo per il “fuoco di Sant’Antonio
L’informazione fornita è sostanzialmente corretta: la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso ha effettivamente origini medievali ed è strettamente legata alla presenza dei monaci Antoniani e all’allevamento dei maiali.
Ecco una sintesi più precisa:
- Origini Medievali: La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso fu fondata nel 1188 e la festa risale a quel periodo medievale, non specificamente al 1530.
- Monaci Antoniani: I monaci Antoniani gestivano un ospedale dove curavano i malati afflitti dal “fuoco di Sant’Antonio” (Herpes Zoster).
- L’uso del grasso di maiale: Per curare le piaghe, i monaci utilizzavano un unguento a base di erbe e grasso di maiale. Per questo motivo, allevavano maiali, che erano gli unici animali autorizzati a girare liberamente per il villaggio con una campanella al collo, per raccogliere gli avanzi e il cui grasso veniva poi utilizzato per le cure mediche.
- Il maiale come simbolo: L’iconografia del santo con il maiale deriva da questa pratica e rappresenta la vittoria sulle tentazioni o, più praticamente, il ruolo dell’animale nella cura della malattia.
- La data del 1530: L’anno 1530 è significativo perché fu commissionato l’importante polittico di Defendente Ferrari per l’altare della chiesa, che raffigurava storie del santo, ma non è l’anno esatto di inizio della festa, che è più antica.
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L’informazione fornita è sostanzialmente corretta: la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso ha effettivamente origini medievali ed è strettamente legata alla pratica dell’allevamento dei maiali da parte dei monaci Antoniani.
Ecco alcuni dettagli che confermano e precisano quanto affermato:
- Origini Medievali: La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso fu fondata nel 1188 e il culto del santo si diffuse rapidamente nel Medioevo. La festa risale a quell’epoca, anche se la data esatta del 1530 è probabilmente legata a un evento specifico successivo, come la commissione di un’opera d’arte (il polittico di Defendente Ferrari nel 1530-1531).
- Ruolo dei Maiali: I monaci Antoniani allevavano maiali per ricavarne il grasso, utilizzato per preparare un unguento curativo per il “fuoco di Sant’Antonio” (Herpes Zoster). Questo unguento serviva a isolare le piaghe infette e a curare i malati ospitati nella Precettoria lungo la Via Francigena.
- Simbolo del Santo: Per questa ragione, il maiale divenne l’animale iconografico che accompagna il santo nell’arte e nella tradizione. I maiali, spesso con una campanella al collo, potevano circolare liberamente per le vie del villaggio per nutrirsi e venivano benedetti durante la festa.
- Tradizione Attuale: La tradizione della festa, che include la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, è stata ripristinata e continua a essere celebrata ancora oggi,
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