Marzo 29, 2021

R. LUSCI, Mariangela RAPETTI. Le prime attestazioni degli Antoniani in Italia risalgono alla fine del XII secolo e riguardano Ranverso.

R. LUSCI, Mariangela RAPETTI. Le prime attestazioni degli Antoniani in Italia risalgono alla fine del XII secolo e riguardano Ranverso.

Alla seconda metà del XIII secolo gli Antoniani furono invitati dai
governanti e dai vescovi a gestire ospedali già esistenti e gli stessi canonici
avviavano nuove fondazioni lungo i percorsi di questua. Quando una
cappella o una chiesetta diventava un centro di attrazione per i pellegrini, si
fondava sul luogo una precettoria, con annesso un ospedale58. Ma quando
arrivarono in Sardegna e che cosa conosciamo della loro attività?
Gli archivi dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne59 forniscono
informazioni circa l’esistenza di una domus sive precettoria Sardiniae (talvolta
55 MISCHLEWSKI, Un ordre hospitalier au Moyen Age, p. 16. 56 ALESSANDRA FOSCATI, Ignis sacer. Una storia culturale del ‘fuoco sacro’ dall’antichità al Settecento,
Firenze, Sismel – Edizioni del Galluzzo, 2013, p. 134, n. 470. 57 Ibidem, p. 164. 58 Le prime attestazioni degli Antoniani in Italia risalgono alla fine del XII secolo e
riguardano Ranverso, in Val di Susa. Numerose case antoniane si incontrano, nel XIII-XIV
secolo, al Nord e al Centro della penisola, così come, contemporaneamente, altre case
vengono fondate in Francia, Germania e Spagna: FENELLI, Il Tau, il fuoco, il maiale; ITALO
RUFFINO, Storia Ospedaliera Antoniana. Studi e ricerche sugli antichi ospedali di sant’Antonio abate,
Cantalupa, Effatà, 2006; RAFFAELA VILLAMENA, Religio Sancti Antonii Viennensis. Gli
Antoniani a Perugia e in Umbria, «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria»,
CV/1 (2008), p. 97-160; ELISABETTA FILIPPINI, Questua e carità: i canonici di Sant’Antonio di
Vienne nella Lombardia medievale, Novara, Interlinea, 2013. 59 La soppressione dell’ordine di sant’Antonio di Vienne, avvenuta nel 1776, ha comportato
la riunione delle ultime comunità di canonici residenti in Francia con l’Ordine di Malta della
Lingua d’Alvernia (Auvergne). Stesso destino hanno avuto le loro proprietà, dando vita a un
nuovo percorso del patrimonio archivistico. La maggior parte dei fondi dell’Ordine si trova a
Lione, capoluogo dell’antica Lingua d’Alvernia, presso gli Archives départementales du
Rhône. Numerosi documenti sono rintracciabili presso altri Archivi dipartimentali perché in
origine custoditi dalle precettorie locali o perché all’inizio del XIX secolo, in applicazione del
principio di appartenenza, numerosi documenti furono estratti dai relativi fondi per essere
affidati in custodia agli Archivi dipartimentali corrispondenti alle antiche precettorie: una
piccola parte del fondo originario della casa madre è così rintracciabile a Grenoble,
capoluogo dell’antico Delfinato, presso gli Archives départementales de l’Isère: RENÉ
LACOUR, Ordre de Saint-Antoine en Viennois. 49 H 1-1332. Répertoire numérique, Lyon, Archives
«Archivi», XI/1 (gen.-giu. 2016) 129
R. LUSCI, M. RAPETTI
detta Sardiniae et Corsicae) attestata nelle fonti dal 130060 al 153761. La
documentazione antoniana, però, è carente di indicazioni topografiche: non
sono indicate le località isolane presso le quali gli Antoniani operarono e
pertanto non è possibile conoscere l’evoluzione dell’attività ospedaliera
dell’ordine in Sardegna senza interrogare le altre fonti.
Ripartiamo dunque dalle affermazioni del Martini, ripercorrendo le
notizie sui centri da lui menzionati.
Sull’ospedale di Cagliari tanto si è detto62: istituito nel 1338, fu al
centro di numerose vicissitudini relative alla gestione63. Verso il 1380
l’ospedale era amministrato da un barbiere, mestre Pere Polit, in stretto
contatto con il sovrano Pietro IV64. I canonici antoniani erano presenti a
Cagliari almeno dal 140765 e nel 144266 il luogotenente generale del Regno
di Sardegna rinnovò la concessione dell’ospedale cagliaritano all’ordine e la
mantenne fino al 153367, assistendo i malati e i poveri, raccogliendo le
offerte per il loro mantenimento e per pagare gli importi dovuti alla casa
madre68.
La menz

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