Ranverso restauro filologicio sulla facciata quattrocentesca Ospedale, riqualificazione della pesa stadera monumento storico
Ranverso restauro filologicio sulla facciata quattrocentesca Ospedale, riqualificazione della pesa stadera monumento storico
Visita dei Dirigenti del Museo della Bilancia di Campo Galliano Modena
La “Cascina dell’Ospedale” è un complesso di edifici di epoche diverse, costruito sul sito dell’antico ospedale e comprendente alcune delle sue strutture murarie originali. Gli edifici includono stalle, rimesse, fienili, tettoie a uso rurale, un’abitazione e diversi elementi monumentali, come l’ingresso medievale all’antico ospedale Antoniano con la pesa pubblica, di alto valore storico e artistico.
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Un polo turistico, culturale e sociale alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta
https://www.torinotoday.it/attualita/restauri-ospedaletto-cascina-bassa-sant-antonio-ranverso-buttigliera-alta.html
Abstract
“…stromento usitatissimo, col quale si pesano diverse mercanzie, sostenendole, benché gravissime, col peso d’un picciolo contrappeso, il quale volgarmente adimandano ‘romano’…”. Tale è la definizione della stadera ne Le mecaniche di Galileo Galilei. La vicenda iconografica della stadera, legata al commercio minuto, nella dimensione quotidiana dei mercati e delle botteghe. Strumento di pesatura maneggevole e di semplice lettura, la stadera è infatti usata per le transazioni commerciali più modeste, con le merci meno pregiate. Tuttavia, la stadera assurge persino a emblema araldico. E’ presenza connotante la scena di mercato, vera e propria corrente tematica nell’ambito della “scena di genere”, in un excursus che va dai fiamminghi Pieter Aertsen e Joachim de Beuckelaer al cremonese Vincenzo Campi, colorandosi di significati fra virtus e voluptas e di divagazioni sul tema della vanitas. E ancora, dalle scene del romano Michelangelo di Campidoglio alla Macelleria di Annibale Carracci che ripropone la tipologia del bodegon, fino a divenire simbolo di misura morale nell’Ortolana di Paolo Antonio Barbieri e del suo più celebre fratello, il Guercino. Così come in opere di Giacomo Francesco Cipper, detto “Il Todeschini” e di Felice Boselli si rileva nella stadera tanto il carattere di emblematicità di un mestiere quanto un nascosto significato moraleggiante. La stadera, strumento di misurazione del peso delle merci, e dunque simbolo di corretta valutazione della realtà, e pertanto di ponderatezza; strumento della mentalità regolatrice dell’uomo nei confronti dell’universo naturale. Per le proprie caratteristiche meccaniche, deve raggiungere l’equilibrio tra il “romano” e la merce, ed è quindi simbolo di equilibrio morale tra virtus e voluptas. E ancora, la stadera fra gli emblemi del negotium, della vita operosa e della dignità raggiunta tramite l’esercizio del mestiere… La stadera come elemento in cui può risiedere la chiave esplicativa affinché una raffigurazione possa finalmente ritornare a “parlare”, per simboli o per emblemi.
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