Novembre 28, 2025

Progetto “Come Eravamo Ranverso funge da “museo virtuale all’aperto”, invitando i visitatori a contribuire con le proprie foto o ricordi per documentare la vita contadina e religiosa del passato Per vedere foto storiche e testimonianze, puoi consultare il progetto sul sito web di www.Torinovoli.it

Progetto “Come Eravamo Ranverso funge da “museo virtuale all’aperto”, invitando i visitatori a contribuire con le proprie foto o ricordi per documentare la vita contadina e religiosa del passato Per vedere foto storiche e testimonianze, puoi consultare il progetto sul sito web di www.Torinovoli.it

“Ranverso come eravamo” è un progetto curato dal blog Torinovoli.it (definito “etnologico”) che raccoglie e condivide ricordi, storie e immagini del passato di Ranverso, un borgo del Piemonte. Il progetto mira a preservare la memoria collettiva attraverso narrazioni personali e rievocazioni storiche, concentrandosi in particolare sull’importanza della storia locale, dell’abbazia e delle tradizioni. 
    • Raccolta di ricordi: Il progetto raccoglie e condivide storie, aneddoti e ricordi personali legati al passato di Ranverso per dare uno sguardo vivido al suo passato.
    • Museo virtuale: Tramite un archivio virtuale e un’email dedicata, si invitano i lettori a contribuire con commenti, descrizioni, integrazioni, correzioni o a inviare ulteriori immagini e materiale per recuperare la memoria contadina e religiosa del luogo.
    • Rievocazioni storiche: Il titolo viene utilizzato anche per occasioni specifiche, come una rievocazione di un matrimonio avvenuto nel 1961, per sottolineare l’importanza della memoria storica e collettiva.
  • Contributi e coinvolgimento: Il progetto incoraggia attivamente la partecipazione dei lettori attraverso l’invio di materiale, commenti e informazioni, coinvolgendo anche l’associazione “Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso” (A.S.A.R  sito web www.Torinoboli.it

Ranverso come eravamo
Il complesso di

Sant’Antonio di Ranverso era originariamente un centro di cura e assistenza per i pellegrini, fondato nel 1188, e non un’abbazia nel senso stretto del termine. Nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni architettoniche e restauri significativi che ne hanno modificato l’aspetto, in particolare quelli di inizio XX secolo.

Evoluzione Storica e Architettonica
  • Fondazione e Ruolo Ospedaliero: Il complesso fu fondato da Umberto III il Beato e affidato ai monaci Antoniani di Vienne per assistere i viandanti e i malati, in particolare quelli colpiti dal “fuoco di Sant’Antonio” (ignis sacer), un’epidemia medievale. L’ospedale era il luogo più importante del concentrico (il centro della vita antica di Ranverso).
  • Sviluppo Architettonico: La chiesa, inizialmente a una navata e orientamento diverso, fu ampliata nel XIII e XIV secolo con l’aggiunta di cappelle, della navata laterale destra e il prolungamento del presbiterio. L’attuale configurazione architettonica fu completata verso la fine del XV secolo, quando fu aggiunta la terminazione poligonale dell’abside e la facciata fu decorata con elementi in terracotta.
  • Passaggio all’Ordine Mauriziano: Nel 1776, con la soppressione della congregazione antoniana, la Precettoria e i suoi beni passarono all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, che ne è tuttora proprietario.
  • Restauri del XX Secolo: L’aspetto attuale è in gran parte dovuto ai consistenti restauri condotti all’inizio del XX secolo (1909-1923) dagli architetti Alfredo D’Andrade e Cesare Bertea, e a successivi interventi nei primi anni 2000.
Progetto “Come Eravamo Ranverso”
Per esplorare visivamente il passato del luogo, il blog locale Torinovoli ha curato un progetto denominato “Come Eravamo Ranverso“, che raccoglie e condivide la memoria storica attraverso immagini, video e testimonianze.
  • Il progetto funge da “museo virtuale all’aperto”, invitando i visitatori a contribuire con le proprie foto o ricordi per documentare la vita contadina e religiosa del passato.
  • Sono disponibili immagini storiche della facciata risalenti al periodo 1874-1899 nel Catalogo Generale dei Beni Culturali.
Per vedere foto storiche e testimonianze, puoi consultare il progetto sul sito web di  www.Torinovoli.it

 

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