Sant’Antonio di Ranverso fu Precettoria o filiale più importante fino alla chiusura dell’ordine antoniano.Dovendomi riferire al luogo sacro, certamente userei Chiesa, senza ombra di dubbio. Sono d’accordo con Lei sul fatto che sia necessario chiarire meglio le informazioni fornite ai turisti, spiegando loro sin da principio che si andrà a visitare un luogo di culto.
Sant’Antonio di Ranverso fu Precettoria o filiale più importante fino alla chiusura dell’ordine antoniano.Dovendomi riferire al luogo sacro, certamente userei Chiesa, senza ombra di dubbio. Sono d’accordo con Lei sul fatto che sia necessario chiarire meglio le informazioni fornite ai turisti, spiegando loro sin da principio che si andrà a visitare un luogo di culto.

Simo all’imbocco della Valle di Susa e nevica
Prof.ssa Marina Gazzini
dell’Università di Milano, scritto di Mariangela Rapetti studiosa della Storia Antoniana..
———- Messaggio originale ———-
Da: rapetti@unica.it
A: ersilioteifreto@libero.it
Data: 30/03/2021 15:28
Oggetto: Re: Foto
Gent.mo sig. Ersilio,
Io sto bene ora, e la ringrazio per il pensiero, per i complimenti per
il mio studio e per l’invio delle foto.
Non ho avuto, purtroppo, l’onore di conoscere mons. Ruffino. Ho
iniziato a studiare la storia antoniana nel 2012, il suo libro è stato
per me fondamentale (e lo è tutt’ora), ma non mi pareva opportuno
contattarlo, non volevo essere di disturbo vista la veneranda età.
Sarei felice, però, di venire presto in visita alla Chiesa di Ranverso
e di potermi trattenere a parlare con voi.
Appena possibile vi verrò a trovare.
Ho recentemente rivisto la bibliografia e la documentazione su
Ranverso dietro richiesta della prof.ssa Marina Gazzini
dell’Università di Milano, che mi ha domandato di approfondire lo
studio delle carte relative al Moncenisio, conservate a Torino
all’archivio mauriziano.
Oltre agli studi di mons. Ruffino, sono importanti quelli del suo
amico Adalbert Mischlewski, che ci spiega anche lui come, dopo il XIV
secolo, Ranverso acquisì un ruolo di primo piano nella storia
antoniana, soprintendendo alle forniture per la casa madre.
Posso dirle che Ranverso (intendendo tutto il territorio, le proprietà
terriere, la Chiesa, l’ospedale e le case) ha continuato a essere la
“precettoria”, o “filiale”, più importante fino alla chiusura
dell’ordine antoniano. In quel momento, come sa, le proprietà sono
passate all’ordine SS. Maurizio e Lazzaro e i canonici antoniani sono
stati secolarizzati. Ciò avvenne tra il 1776 e il 1777.
Allora ebbe inizio l’amministrazione mauriziana, ma lei lo sa. L’OM ha
mantenuto il nome “precettoria” in uso presso gli antoniani, e non è
un caso isolato di ente che mantiene un nome “storico”. Tuttavia, non
può essere usato per riferirsi alla Chiesa, bensì a tutto l’insieme
delle proprietà, spiegandone i confini, le funzioni, la struttura
gerarchica etc., altrimenti non risulta chiaro.
Non me ne voglia se io uso ancora “precettoria”, quando mi riferisco a
tutto l’insieme e non solo alla Chiesa. Teniamo presente (lo dice
anche Ruffino) che Ranverso amministrava le proprietà antoniane di
tutta l’area padana. Dovendomi riferire al luogo sacro, certamente
userei Chiesa, senza ombra di dubbio.
Sappiamo che il termine Precettoria deriva da precettore una figura poi abolita a Ranverso.
Il Maestro Mons italo Ruffino sul libro Storia Ospedaliera Antoniana scrive:.
Fino almeno a metà secolo xiv non troviamo a Ranverso traccia alcuna della commenda . Ricordiamo infine che mai Ranverso fu abbazia , come invece …
Sono d’accordo con Lei sul fatto che sia necessario chiarire meglio le
informazioni fornite ai turisti, spiegando loro sin da principio che
si andrà a visitare un luogo di culto. E certamente è importante far
sì che si investa sulla manutenzione di tutte le strutture.
Non vorrei, però, addentrarmi in un terreno che non mi compete…
Quanto alla Fòcara, sa che anche noi, in Sardegna, festeggiamo
S.Antonio con i falò? Abbiamo una tradizione in comune, anche se la
tipologia di fuochi realizzati è diversa da paese a paese (anche in
Sardegna, da un comune all’altro, cambiano il modo di realizzare e il
nome in dialetto del falò, che è comunque molto più piccolo rispetto a
quello della vostra tradizione).
La saluto molto cordialmente
Mariangela Rapetti
ersilioteifreto@libero.it ha scritto:
Scrivo per impedire che venga distrutta dall’origine la storia degli ospedalieri Antoniani di Ranverso, penso di saper tramandare tutto quello che ho appreso dal Maestro Monsignor. Italo Ruffino il più rappresentativo nelle Università dove studiano le tesi sugli Ospedalieri Antoniani, era un vincente nessuno meglio di lui ha girato il mondo per conoscere i luoghi di Espansione degli Antoniani scrutando in tutti gli archivi, io figlio d’arte Ufanu mi sento il suo Ambasciatore, la mia formula di presentazione prevede di mettere insieme idee diverse di ricercatori e appassionati per unirle in modo che la comunicazione sul borgo speciale di Ranverso terra dove sono vissuti gli Antoniani sia unificata. Mi sento davvero libero quando mi trovo in questi luoghi dal tono misterioso.