Secondo Pia nel 1886 si recò in carrozza a Ranverso per scattare il primo doc. fotografico facciata dell’Ospedale e ante chiuse del Polittico
Secondo Pia nel 1886 si recò in carrozza a Ranverso per scattare il primo doc. fotografico facciata dell’Ospedale e ante chiuse del Polittico
Foto ante chiuse del polittico scattata da Secondo Pia
Foto del 1886 originale scattata da Secondo Pia
Secondo Pia con lo Zio
Interno Chiesa
Fu un caso che Secondo Pia intraprese involontariamente il suo primo passo nel campo della storia Antoniana di Ranverso Nel 1886 l’Ordine del Mauriziano stava celebrando il 416º anniversario quando nel 1470 Jean De Montchenu fece costruire il portale dell’Ospedale medievale dei monaci ospedalieri Antoniani di Vienne con la sua facciata quattrocentesca diventato nel tempo un luogo sacro e dichiarato dallo Stato Italiano tre anni prima nel 1883 come Monumento Nazionale – Nell’ambito di queste celebrazioni Secondo Pia quando nel 1886 un giorno si recò in carrozza a Ranverso per scattare il primo documento fotografico innamorato della sua bellezza scelse di scattare come prima foto la facciata dell’antico Ospedale medievale Antoniano , in seguito fu deciso anche di pubblicare la foto nella copertina del suo libro: IL PIEMONTE FOTOGRAFATO DA SECONDO PIA che richiedeva l’autorizzazione dell’Ordine Del Mauriziano che ne erano i proprietari, furono incaricati artisti per esibirne l’immagine, nell’esposizione Nazionale di Torino .
Appunti del fotografo
Pia nasce ad Asti il 9 settembre del 1855 e anche se avvocato, si avvicina alla fotografia proprio agli albori della stessa, nel 1870.
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Membro del Club fotografi dilettanti di Torino, scatta immagini che fanno oggi parte della collezione storica del Museo del Cinema di Torino.
Il 1898 fu un anno particolare per la Città di Torino, ricco di celebrazioni. Due anni dopo la fotgrafia scattata alla facciata dell’Ospedale medievale Antoniano di Ranverso fu anche organizzata la grande Esposizione Nazionale, con la mostra di Arte Sacra nel Parco del Valentino. Re Umberto I di Savoia volle mostrare quindi la foto e autorizzò di assegnare a Secondo Pia la riproduzione fotografica originale .
Il fotografo si rese subito conto che l’immagine fotografica ripresa sarebbe stata visibile,sullla copertina del suo libro: IL PIEMONTE FOTOGRAFATO DA SECONDO PIA in seguito Secondo Pia scattò altre fotografie su Ranverso per es…. la facciata della Chiesa, l’interno della Chiesa, scattò una foto del Polittico con le ante chiuse, il masso erratico dove l’uomo che posa e suo Zio etc…. che sviluppò subito dopo.
Dai negativi si rese conto che si intravedeva chiaramente un volto, decise quindi di tornare, la sera del 28 maggio, per una seconda sessione fotografica.
Il volto era ancora presente.
La strabiliante scoperta di Pia aprì una serie di ricerche e studi sul volto dell’uomo comparso sul telo, presumibilmente Gesù, in tutto il mondo.
Innumerevoli indagini sono state fatte da quel momento su questo Monumento Nazionale e la sua autenticità architettonica quattrocentesca , portando a discussioni che ci accompagnano ancora oggi con la Proprietà ,la Regione Piemonte , la Soprintendenza ed il Politecnico
PIA Secondo
(Asti 1855-Torino 1941)
Avvocato. Fotografo ‘dilettante’ tra i più eclettici e prolifici. Dal 1876 si dedica alla catalogazione delle opere d’arte e dei monumenti in Piemonte individuando per primo Sant’Antonio di Ranverso, con la realizzazione di oltre tremila lastre. La prima esposizione a cui partecipa è quella di Firenze nel 1887, tre anni dopo a Torino, alla Mostra di Architettuta dove vince una medaglia d’oro. Nello stesso periodo partecipa all’esposizione veneziana e le recensioni lusinghiere si moltiplicano. Nel 1898 è tra i promotori del I Congresso Fotografico Nazionale, in quel anno all’Esposizione di Arte Sacra presenta la celeberrima fotografia della Sindone che lo porta agli onori della cronaca mondiale ed è premiata con una medaglia d’oro. Socio fondatore, vice-presidente e archivista nel 1905, presidente dal 1907 al 1924 della Società Fotografica Subalpina. Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di Fotografia a Torino e alla I Mostra della Società Subalpina con due immagini, una con la ricostruzione dell’arco romano a Susa e l’altra con la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso. Definito il Cavalcaselle dei fotografi per la sua attenzione filologica e la volontà di testimoniare il passato. E’ l’architettura, isolata dal contesto e analizzata nei dettagli, il soggetto che predilige, tanto da valergli la stima e la collaborazione di storici come Toesca e Weber. Sempre presente nelle giurie e nei comitati organizzativi di molte manifestazioni. Presidente tra l’altro dell’Unione Fotografica e della Società di Mutuo Soccorso. Nel 1907 riceve due diplomi d’onore alla IV Esposizione Nazionale di Fotografia e Internazionale per il Materiale Fotografico. Negli anni seguenti le sue foto appaiono sulle pagine di La fotografia Artistica consacrandolo fotografo d’arte. Nel 1910 in occasione di una mostra presso la Società Subalpina presenta le sue prime autocromie, ed è tra i primi in Italia insieme ad Angeloni, Marchis, Masino e Negri a dedicarsi a questa nuova tecnica. Attualmente le sue immagini sono conservate presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, al Museo del Cinema di Torino, alla Confraternita del S.S. Sudario a Torino e presso alcune collezioni
Nel 1900, la Società Fotografica Subalpina, il circolo fotografico più antico d’Italia (fondato nel 1899), ha organizzato la sua prima mostra. In questo stesso anno, Secondo Pia ha partecipato sia alla Mostra Nazionale di Fotografia di Torino che alla prima mostra della Società Subalpina, presentando due immagini.
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Fondata a Torino nel 1899, la Società Fotografica Subalpina è il circolo fotografico più antico d’Italia e il quarto nel mondo.
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Mostra Nazionale di Fotografia a Torino:
In questo contesto, la Società Fotografica Subalpina ha organizzato la sua prima mostra, che coincideva con la Mostra Nazionale di Fotografia a Torino.
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Partecipazione di Secondo Pia:
Secondo Pia, un autore storico, ha partecipato a entrambe le mostre, presentando due immagini.
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Immagini presentate da Secondo Pia:Le immagini presentate da Secondo Pia includevano la ricostruzione dell’arco romano a Susa e la ricomposizione del Polittico di Defendente Ferrari a Sant’Antonio di Ranverso secondo un’informazione fornita dall’Associazione per la Fotografia Storica.