Ranverso il borgo e la Chiesa Abbaziale video sorvegliati.PER MOTIVI DI SICUREZZA ALCUNI PUNTI DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO SONO STATI ALLARMATI COME PURE LO SPAZIO ESTERNO ATTIGUO E VIDEO SORVEGLIATO, SONO RICOMPARSI I FARETTI CHE ILLUMINANO IL FRONTALE DELLA CHIESA.
Ranverso il borgo e la Chiesa Abbaziale video sorvegliati.PER MOTIVI DI SICUREZZA ALCUNI PUNTI DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO SONO STATI ALLARMATI COME PURE LO SPAZIO ESTERNO ATTIGUO E VIDEO SORVEGLIATO, SONO RICOMPARSI I FARETTI CHE ILLUMINANO IL FRONTALE DELLA CHIESA.
PER MOTIVI DI SICUREZZA ALCUNI PUNTI DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO SONO STATI ALLARMATI COME PURE LO SPAZIO ESTERNO ATTIGUO, NEL 2018 SONO RICOMPARSI I FARETTI CHE ILLUMINANO IL FRONTALE DELLA CHIESA.
Racconta Ersilio Teifreto dopo recenti episodi di furti nella chiesa hanno portato in primo piano il problema della sicurezza per salvaguardare le opere d’arte che in essa si conservano. Il vescovo Monsignor Cesare Nosiglia ha inviato una lettera alla Fondazione Ordine del Mauriziano raccomandando particolare attenzione, insieme all’invito a dotarsi degli opportuni sistemi di vigilanza e deterrenza. Non solo la legislazione civile ma anche la legge della Chiesa, il Codice di diritto canonico, raccomanda ai sacerdoti e “a tutti coloro a cui spetta ( …) per proteggere i beni sacri e preziosi si adoperino con la cura ordinaria nella manutenzione anche gli opportuni mezzi di sicurezza” (can.1220). Ersilio continua la segnalazione: all’esterno della Chiesa sono state rubate 2 panchine, c’è molto vandalismo aiuole distrutte, cartelli esplicativi asportati, cartello all’ingresso con scritta Abbazia sparito rimane il palo all’ingresso, inoltre la nostra presenza di pensionati amanti del borgo ha limitato molto il totale deperimento del luogo , i cani sono lasciati liberi nel prato erboso e se passeggi puoi trovare sgradevoli sorprese preparare un cartello con scritto rivolto ai proprietari , i rami secchi degli alberi cadono pericolosamente, da qualche giorno sono state posizionate 2 catene per non fare entrare le auto dove le persone sono sedute sulle panchine , purtroppo già trafugate e sostituite con delle corde di canapa. Noi frequentatori e devoti al borgo speciale di Sant’Antonio di Ranverso chiediamo la ripresa con sorveglianza ai parcheggi,diverse volte la nostra presenza e servita come deterrente mettendo in fuga i ladri che cercavano di aprire le auto mentre i proprietari erano in visita all’Abbazia, con un cartello invitare a non salire sul Masso Erratico perchè e pericolo e si danneggia la stele ottagonale,dal 1 giugno 2017 la numerosa presenza di visitatori con un incremento delle entrate economiche ci impone sopratutto di salvaguardare l’incolumità delle ragazze ArteMista che seguono l’accoglienza nella biglietteria.
Domanda di Ersilio ai tecnici di All System: quale tipo di impianti tecnologici vengono installati all’interno ed all’esterno della Chiesa a Sant’Antonio di Ranverso? “Si tratta di un impianto di ultimissima generazione – spiegano – con telecamere installate all’interno del perimetro nei luoghi sensibili e allarmati, altre sono puntate per visionare le aree dove sostano i visitatoti , anche l’esterno della piazzetta e il pronao sono video sorvegliati, la fase di ingresso è sotto controllo. Le telecamere possono essere manovrate con un joystick dalla cabina di regia; l’operatore può zoomare a seconda delle necessità e del contesto ambientale mantenendo intatta la qualità dell’immagine”. Questa iniziativa è segnalata con dei cartelli alle persone che visitano la Chiesa Abbaziale, mentre il nuovo impianto di illuminazione è stato affidato all’impresa Podestà.
NewsMagazine ToriNovoli un blog online di cultura popolare autore Ersilio Teifreto
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Reportage articolo trasmesso da Gino Prandina sulla sicurezza nei luoghi di Culto.
Molto è stato fatto, grazie anche all’importante lavoro di catalogazione, fotografia, schedatura del patrimonio mobile delle diocesi italiane. Questa importante documentazione oltre ad essere un prezioso strumento per la conoscenza e lo studio del patrimonio artistico e religioso delle comunità cristiane, diventa un immediato riscontro per l’Arma dei Carabinieri incaricati di questo particolare settore. La chiesa è un luogo che, insieme a condizioni comuni per altri luoghi pubblici, presenta alcune particolari condizioni: mi riferisco in particolare al delicato rapporto fra conservazione e fruizione dei beni, controllo degli ambienti e rispetto della “privatezza” dei fedeli che vi accedono. Queste e altri interrogativi rilancio ad un esperto del settore, Massimo Scarano direttore Tecnico della vicentina Belcom security systems. Il problema della sicurezza è un fatto recente? Sicuramente negli ultimi tempi noto maggiore attenzione per la sicurezza, conservazione e interesse per le opere e il patrimonio culturale,e non solo ecclesiastico. Recente è pure la possibilità di difenderlo con tecnologie che in questi ultimi anni si sono specializzate e sofisticate.. L’edificio sacro presenta una situazione particolare dal punto di vista della progettazione di un impianto di sicurezza? Sicuramente si. L’edificio ha bisogno di apparecchiature e tecnologie non invasive. L’edificio in sé è già parte del patrimonio: tecnologie di grosse dimensioni, cablaggi esterni, interventi strutturali, muri da forare sono interventi particolari, invasivi e dunque poco praticabili. C’è poi il problema della privacy: c’è differenza fra un bar, una piazza e una chiesa…La chiesa è un luogo pubblico e insieme privato, e richiede rispetto e discrezioni per le funzioni e i servizi che là si offrono alle persone. In un luogo pubblico ci sono tecniche diversificate…direi che in una chiesa il “fattore riservatezza” è diverso qualitativamente. Ritengo che particolare attenzione vada nel concentrare gli sforzi di sorveglianza e sicurezza sulle “zone sensibili”. Cosa intende per zone sensibili? Pensi in particolare a strutture pregevoli come gli altari, e agli oggetti mobili (statue, quadri, suppellettili varie); riguardo a tutto ciò va trovato equilibrio fra la fruibilità del bene e la sua difesa. Se si trattasse di una fabbrica, si può porre tutto sotto controllo e osservazione. Nella chiesa bisogna studiare attentamente dove concentrare l’attenzione, in modo pure da razionalizzare l’impegno nella costruzione e gestione dell’impianto. Mi permetto un’altra osservazione riguardo alla privacy: non mi è consentita la sorveglianza dell’intera area di culto mediante apparecchiature di ripresa per non invadere il luogo di riflessione e di “intimità” del fedele, ma contemporaneamente non posso subire tutte le implicazioni della privacy a scapito di una efficace tutela del patrimonio. Come si individuano nel progetto le “zone sensibili”? Variano da situazione a situazione. Comunque stabilire il valore del patrimonio culturale o indicare le zone o gli oggetti di particolare importanza è fondamentale, e questa operazione, fatta da personale qualificato, è previa ad ogni progetto di sistema di sorveglianza. Dalle condizioni particolari dell’oggetto o del luogo possono derivare infatti le scelte sul tipo di impianto da utilizzare e del tipo di tecnologie da applicare. Quali sono i sistemi consolidati? A tutt’oggi i sistemi di sorveglianza o anti- intrusione offrono una vasta quantità e tipologia di attrezzature. Elenchiamoli per tipo. Rilevatori di presenza. Di diversi tipi: volumetrico (prende una zona e segnala la presenza di un volume in quell’area, stanza o ambiente) perimetrale ( difende un oggetto, stabilendo qual è il limite invalicabile dell’osservatore, oltre il quale si entra nella zona di allarme). Questi sistemi sono in grado di riconoscere con bassissima possibilità di errore presenze estranee nelle zone sensibili di interesse, in orari o zone riservate. Ma direi che questa metodologia resta fine a se stessa, nel senso che è in grado di rilevare una presenza e di segnalarla, ma senza un tempestivo intervento ha uno scarsa utilità. Infatti negli ultimi anni si preferisce combinare le tecnologie degli impianti di allarme con quelle della video-sorveglianza. In primo luogo la telecamera possiede una particolare efficacia come strumento di deterrenza. Inoltre, la possibilità dir registrare immagini, dà la possibilità di avere i formazioni e prove in grado di poter agire anche dopo il fatto compiuto. Con le moderne tecnologie è possibile ottenere il controllo “in tempo reale”: ci sono Forze dell’Ordine e istituti di vigilanza che, grazie a questi collegamenti diretti con gli impianti video possono intervenire in maniera celere ed efficace. La registrazione delle immagini non è utile solo a registrare il danno nel momento in cui è pepetrato ma anche ai fini delle indagini: di solito nel caso di furti, le forze dell’ordine indagando fra le registrazioni precedenti possono riconoscerne gli autori. Molte chiese sorgono in luoghi lontani e isolati E’ vero. Molte chiese sorgono in luoghi particolarmente isolati: in queste condizioni l’impianto di video-sorveglianza remoto, grazie alle tecnologie di comunicazione oggi disponibili, permette di collegarsi e verificare in tempo reale le immagini della situazione. Per ora non possediamo tecnologie di “teletrasporto” per le forze dell’ordine, ma almeno è possibile vedere momento per momento quello che succede mediante impianti video. Oggi questi sistemi sono applicati a baite, impianti di risalita, ville…tutte condizioni in cui si richieda un alto livello di controllo in condizioni di isolamento e ove si richieda tempestività di intervento. Il vantaggio dello sviluppo delle tecnologie di comunicazione a banda larga (ADSL o UMTS ) e l’aumento della copertura di segnale al territorio nazionale rendono raggiungibili anche le zone più remote. Non si tratta di un semplice impianto di allarme, ma la possibilità di trasferire immagini in tempo reale con qualità adeguata. Nel passato si potevano trasmettere immagini di scarsa qualità a frazioni molto scansionate (un’immagine ogni 5 secondi); oggi invece la possibilità di inviare e ricevere 5-6 immagini per secondo garantisce un ottimo servizio anche nelle situazioni più disagiate. Qualche annotazione sulle le novità del settore. Per qello che qui ci interessa, tra le novità segnalo la ridotta dimensione delle apparecchiature. Questo consente l’installazione di inpianti di qualità senza deturpare l’ambiente sacro. Osservo poi una maggiore affidabilità in generale delle apparecchiature: mi riferisco soprattutto la qualità nella produzione del segnale di allarme. Nel passato, uno dei magiori problemi derivava dalla cosiddetta generazione di falsi allarmi. La precisione, tecnologia e l’esperienza maturate nell’ultimo decennio fanno sì che la percentuale di errore sia assai ridotta e si avvicini allo zero (certamente dopo adeguati accorgimenti di settaggio e taratura) Non possiamo dare credito a tutte le facili promesse che spesso vengono presentate dalle brochure delle aziende, ma certamente nell’ultimo decennio le possibilità sono aumentate in quantità e qualità. Nel caso in cui le barriere fisiche o gli impianti di sicurezza non garantisca la protezione del bene? Conviene spostarlo in luogo più sicuro. A questo riguardo, la Diocesi di Vicenza suggerisce il ricovero cautelativo nel museo diocesano, il quale presumibilmente possiederà un “ fattore di sicurezza” e attenzione adeguato ai beni esposti o custoditi. Va auspicabilmente accresciuta l’attenzione della comunità cristiana e anche dei preti verso i beni delle chiese: è un dovere nei confronti di una eredità preziosa tramandata da secoli e assolutamente inestimabile. Sulla protezione del bene culturale ricade la responsabilità civile, penale, canonica. Ma è importante pure la formazione di tutti in ordine alla conoscenza artistica e storica dei Beni culturali ecclesiastici che da sempre sono strum
ento di catechesi e devozione. Vanno superate l’indifferenza e la noncuranza mediante un importante opera educativa, che per i preti dovrebbe iniziare già nel corso degli studi teologici. Il pericolo per chiese e edifici sacri non è soltanto quello dei furti, ma anche la sciatteria e il disinteresse, causa del degrado o dispersione del patrimonio della comunità. Mi riferisco non solo al furto del quadro o della statua, ma ai frequenti atti vandalici (intagli, scritte, gesti gratuiti di deturpamento ecc…) Lo spazio sacro richiede conoscenza e attenzione, e questo si può ottenere mediante un lavoro educativo. Impegno particolare andrebbe rivolto alle giovani generazioni con l’obbiettivo di far conoscere e rispettare oggetti, segni e luoghi, per non confondere, come talvolta avviene, una facciata di chiesa con il banale muro bianco da personalizzare, o un antico impancato di chiesa con un legno da lavorare ad intaglio o traforo.
rilevatore Ersilio Teifreto
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Facebook Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso.Il 23 ottobre 2021 a Roma preso la sede dei Beni Culturali ci sarà la prima giornata Nazionale delle feste dedicate Sant’Antonio Abate presentate dalla Reteitalianasantantuono e ICPI. E ci siamo anche noi!
Buongiorno Dottoressa Lia Curatrice del Museo della bilancia di Campogalliano Modena Stadera di Ranverso (TO)Ersilio Teifreto