Dicembre 11, 2018

Paolo Boselli Storico dell’Arte indica la chiesa di Sant’Antonio di Ranverso Patrimonio pervenuto nel 1776 con Bolla Papale all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Paolo Boselli Storico dell’Arte indica la chiesa di Sant’Antonio di Ranverso Patrimonio pervenuto nel 1776 con Bolla Papale all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Nel 1776 fu abolito l’Ordine ecclesiastico di Sant’Antonio di Vienna (Francia) e passarono all’Ordine parte dei suoi beni, consistenti in fabbricati in Torino, nei tenimenti e nell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, uno dei monumenti d’arte più notevoli dell’antico Piemonte. La sua origine è attribuita ai monaci di Sant’Antonio venuti dalla Francia nel 1156 e la primitiva Chiesa sarebbe sorta, al tempo del beato Umberto III munifico benefattore dei monaci. La facciata della Chiesa è un singolare saggio dell’architettura del XIV e XV secolo con tre arcate a sesto acuto, in cotto, con artistici ed eleganti ornati. Vicino alla Chiesa vi sono i resti di un piccolo edificio che doveva servire da ospedaletto. Sull’ altare maggiore vi è lo splendido polittico di Defendente Ferrari. A cura dell’Ordine Mauriziano si provvide ai restauri atti a restituire alla Chiesa il pristino splendore.

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