PAROISSE La piccola parrocchia di S. Antonio di Ranverso,
PAROISSE La piccola parrocchia di S. Antonio di Ranverso,
La Via Francigena, via di pellegrinaggio verso Roma che collega Francia e Italia attraverso le Alpi tra Briançon e Torino, è sempre stata un passaggio di mercanti, pellegrini ed eserciti. L’Abbazia di Novalaise, ai piedi del Moncenisio, a 8 km da Suze, e l’Abbazia di San Michele erano luoghi di rifugio per i pellegrini. Il santuario-ospedale di S. ANTONIO DI RENVERSO ai piedi di Rivoli, palazzo del Duca di Savoia da Uberto III. La piccola parrocchia di S. Antonio di Ranverso, sul tratto intermedio della Via Francigena Rivoli e Avigliana, allo sbocco della Val di Susa, è uno dei monumenti gotici più famosi al mondo. In un contesto naturale che ha straordinariamente conservato i sapori del paesaggio medievale – dove passò Carlo Magno – il complesso architettonico comprendeva originariamente la chiesa, il monastero e il piccolo ospedale dove i monaci dell’ordine di Sant’Antonio curavano la lebbra e il fuoco di Santo Antonio. Di questo antico complesso monastico rimangono oggi la chiesa con il suo campanile, la sagrestia, un lato del chiostro, l’ospedale, il convento e i poderi. La chiesa, composta da tre navate sorrette da pilastri che sorreggono archi ogivali e volte a crociera, fu decorata nella prima metà del XV secolo. Sulla facciata, esempio di gotico lombardo, si apre un portico a tre luci sormontato da guimberges decorati con foglie giganti, fiori, frutti e ricca vegetazione in terracotta, terminante in pinnacoli. Ai lati della porta principale si trovano colonne con capitelli in pietra verde, simili a quelli della Sacra di San Michele che rappresentano teste di monaci, diavoli o animali, elementi tipici dell’alto medioevo. Sull’altare maggiore possiamo ammirare il grande polittico di Defendente Ferrari che rappresenta la Natività, accanto a San Rocco e San Bernardino da Siena e, a destra, Sant’Antonio e San Sebastiano; mentre, nella parte inferiore, sono raccontati episodi della vita e dei miracoli di Sant’Antonio Abate. Il presbiterio ospita sulla parete sinistra la “Madonna in trono e i Santi Giovanni, Antonio Abate, Marta, Margherita, Nicola e Martino e i profeti”; sulla parete destra sono le “Storie di Sant’Antonio Abate e i contadini che offrono maiali a Sant’Antonio”. Nella sacrestia di Jaquerio si trovano gli affreschi di Jaquerio, “I quattro evangelisti”, “La preghiera nell’orto” e l’imponente “Salita al Calvario”. Quanto agli affreschi rappresentanti le “Storie di San Biagio” nella cappella omonima, questi risalgono ad un successivo soggiorno del pittore a Ranvers, intorno al 1450.
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