Nella vecchia tradizione contadina piemontese il 17 gennaio era uno dei giorni, ” dì ‘d marca “, cioè uno dei giorni dell’anno indicatori dei futuri eventi.

Oggi la Chiesa festeggia sant’Antonio abate, ricordato come patrono dei macellai, salumieri e pompieri, protettore degli animali domestici ed invocato contro le epidemie ed in caso di ” fuoco di sant’ Antonio “.specialmente d’inverno, per riscaldare le fredde notti dei pellegrini nel giorno e la notte della festa del borgo speciale di Ranverso pongono il santino con l’immagine del Santo nelle stalle a protezione del bestiame.

“Sant’Antoni fam marié che a son stufa d’tribilé” ossia “Sant’Antonio fammi sposare che sono stufa di tribolare”, invocazione che le donne in cerca di marito fanno al Santo per potersi presto sposare.

Sant Antòni pien ëd virtù feme trové lòn ch’i l’hai perdu” (ossia “sant‘Antonio pieno di virtù fammi trovare quel che ho perso”), anche se in questo caso il detto non è chiaramente riferito all’uno piuttosto che all’altro santo.

Lo stesso devoto Ersilio Teifreto afferma che ancora oggi nel 2023 molte donne di tutte le nazionalità vengono per pregare chiedendo la grazia al Santo del deserto per restare Incinta, il masso erratico di fronte alla Chiesa viene toccato dalle donne con le mani che sfregano il basso ventre con ll corpo invocando Sant’Antonio Abate per l’arrivo di una gravidanza, oggi questo masso dalla geometria religiosa con superficie ruvida di origine serpentinite si presenta liscio appartiene all’era glaciale e si trova come sentinella di pietra a Sant’Antonio Abate di Ranverso nominato il masso: della fertilità e delle energie positive quindi e un masso magico sacrale.. Ersilio Teifreto ha forgiato questa invocazione: Sant’Antòni Abbè du Pursèl fame avej un fièul bel, (cioè: Sant’Antonio Abate del porcello fammi avere un figlio bello)