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Marta Fusi, direttore della Palazzina di Caccia di Stupinigi – Fondazione Ordine Mauriziano.

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La Carrozza di Napoleone è stata restaurata ed è in esposizione alla Reggia di Venaria

Nel bicentenario della sua scomparsa

La Carrozza di Napoleone in esposizione alla Reggia di Venaria

Redazione06 maggio 2021 09:00

Alla Reggia di Venaria arriva la Carrozza di Napoleone. Da ieri, mercoledì 5 maggio, si può ammirare nei magnifici spazi della Scuderia Grande, nel percorso di visita Teatro di Storia e Magnificenza.  Lo splendido esemplare, la cui esposizione è stata curata da Silvia Ghisotti, capo conservatore Consorzio Residenze Reali Sabaude, è stata oggetto di un accurato intervento di restauro realizzato dai Laboratori del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e cofinanziato dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.

Il restauro è stato deciso in concomitanza con l’anniversario dei 200 anni della morte di Napoleone: l’opera non era mai stata oggetto di uno studio scientifico strutturato che ha rilevato scoperte interessanti ed informazioni inedite sulle vicende storiche del manufatto. La carrozza venne realizzata a Parigi nei primi anni del 1800 da Jean-Ernest-Auguste Getting carrozziere di Napoleone. Esposta al Museo di Marengo per circa un secolo, dopo diversi passaggi di proprietà e vicissitudini al limite della leggenda – tra gli altri, appartenne anche a Gustavo Adolfo Rol -, dal 1955 è parte del patrimonio della Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi, dove tornerà fra un paio di anni circa. 

Manutenzione e restauro

“Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra il Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale” con la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la carrozza era da tempo sottoposta a costanti monitoraggi e verifiche che rendevano ormai improrogabile un intervento di studio approfondito e messa in sicurezza. Il progetto con la Reggia di Venaria, che ha sostenuto le attività di manutenzione straordinaria sul manufatto, è stato costruito proprio partendo da questa esigenza – ricorda Sara Abram, segretario generale del Centro Conservazione e Restauro -. Abbiamo così potuto accogliere per qualche mese l’opera nei nostri laboratori, dove le ricerche storico artistiche condotte negli anni sono state finalmente messe in relazione con i dati tecnici e materici emersi dalle analisi scientifiche e dalle osservazioni compiute dai restauratori. L’occasione del bicentenario napoleonico e la felice iniziativa espositiva coronano quindi una proficua stagione di studi e confermano l’importanza di azioni sinergiche svolte in collaborazione tra gli enti”.

Tra due anni tornerà a Stupinigi

“Stupinis qui est à Turin ce qui est Saint Cloud à Paris” scrive nelle sue Memorie Louis Constant Wairy premier valet de chambre di Napoleone – ha aggiunto Marta Fusi, direttore della Palazzina di Caccia di Stupinigi – Fondazione Ordine Mauriziano – . La Palazzina di Caccia, trionfo dell’architettura juvarriana e della dinastia sabauda, venne accuratamente scelta dall’Imperatore come “sa maison de plaisance” in Piemonte, come testimonia la documentazione, a cui seguirà una dotazione economica di 300.000 franchi, richiedendo poi, unico caso, la sua maquette a Parigi, per studiarla al meglio, in vista del suo viaggio nel 1805 a Milano. La seppur breve parentesi napoleonica in Piemonte, che il Bicentenario della morte di Napoleone ha fatto riscoprire – prosegue Fusi – , è un capitolo della storia della Palazzina che già da qualche anno abbiamo voluto fortemente raccontare, grazie anche alla presenza preziosa, della Carrozza di Napoleone. Dal 1955 grazie alla donazione di Gustavo Adolfo Rol, è parte del patrimonio dell’Ordine Mauriziano”.

Oggi la Carrozza grazie alle ormai consolidate sinergie tra la Fondazione Ordine Mauriziano, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e soprattutto il Centro di Restauro della Venaria Reale, torna al suo splendore, testimonianza della lunga storia della Palazzina di Caccia, che ha molto ancora da raccontare, e che quando tra due anni tornerà, potrà essere un’importante attrattiva per il visitatore attento e appassionato, di tutta la storia.

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