La Vetusta antica primitiva Chiesa Antoniana Abbaziale della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso dove nel giorno 17 Gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate Patrono del borgo di Ranverso a distanza di 20 giorni festa dedicata al Santo del deserto Gennaio dal Solstizio d’inverno.
La Vetusta antica primitiva Chiesa Antoniana Abbaziale della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso dove nel giorno 17 Gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate Patrono del borgo di Ranverso a distanza di 20 giorni festa dedicata al Santo del deserto Gennaio dal Solstizio d’inverno.
Da questi rosoni, ai solstizi e agli equinozi,la luce del sole entra nella chiesa posizionandosi in luoghi diversi: dal rosone della volta centrale, alla metà dei pilastri prospicienti il portale al solstizio d’estate; da quelli della facciata occidentale sulle tre absidi agli equinozi e al solstizio d’inverno.
Le usanze dei fuochi accesi il 17
gennaio si innestano sicuramente
anche sulla tradizione di arcaiche
feste solari pagane che celebravano l’inizio visibile della nascita del
nuovo sole, a quasi un mese di distanza dalla data del solstizio d’inverno. Così, nella festa di Sant’Antonio (che, secondo una delle numerose leggende, avrebbe anche
rubato una fi amma dall’eterno
fuoco infernale per portarla sulla
terra e donarla agli uomini infreddoliti) si accendevano fuochi che,
secondo la teoria magica iniziatica,
potrebbero avere avuto la funzione
di rinvigorire il sole a pochi giorni
dalla sua crescita all’orizzonte oltre a quella di “fecondare” la terra.