La Sindone. Alcuni scritti ricordano la presenza della Sindone da Susa ad Avigliana nel gennaio 1476, e poi a Rivoli passando presumibilmente da Ranverso.
La Sindone. Alcuni scritti ricordano la presenza della Sindone da Susa ad Avigliana nel gennaio 1476, e poi a Rivoli passando presumibilmente da Ranverso.

La Sindone conservata nel Duomo di Torino, secondo la tradizione cristiana, è il lenzuolo in
cui fu avvolto il corpo di Gesù quando fu seppellito. Nel corso del suo cammino, la Sindone ha comunicato e comunica
con la forza indescrivibile della sua immagine e invita tutti
alla riessione. Da quando
Giuseppe d’Arimatea diede
sepoltura al corpo di Gesù
sono state ricostruite storicamente le tappe del lungo
viaggio della Sindone, dal
Santo Sepolcro alle prime
sconvolgenti fotograe
scattate da Secondo Pia
durante l’Ostensione del
1898: il negativo rivelò
con incredibile precisione le sembianze dell’uomo della Sindone. Il ritrovamento della Sindone è documentato dalle
cronache medievali dopo il saccheggio di Costantinopoli nel 1204,
durante la quarta Crociata: Robert de Clary ne parla riferendo di
aver potuto venerare il telo che mostrava la gura tutta intera nella
chiesa di Santa Maria delle Blakerne dove veniva
esposto ogni venerdì.
t Nel 1353 la Sindone ricomparve a Lirey
nelle mani di Goffredo
di Charny.
t Nel 1453 Margherita
discendente di Goffredo la cedette al duca
Ludovico di Savoia che la custodì a Chambéry
dove fece costruire la Sainte-Chapelle. La
Sindone entrò a far parte del patrimonio dei
Savoia e seguì i trasferimenti dei duchi nel
loro peregrinare.
t Alcuni scritti ricordano la presenza della Sindone ad Avigliana nel gennaio 1476, mentre nel maggio 1477 era a Susa e poi a Rivoli da dove
proseguì per Pinerolo; gli affreschi di
Voragno testimoniano un trasferimento
della Sindone avvenuto in gran segreto
passando dal Pian della Mussa, Valle di
Ala, Lanzo e Ciriè.
t Nel 1537 la Sindone era presente a Milano, Nizza e Vercelli.
t Nel 1578, per volontà di Emanuele Filiberto, la Sindone venne trasferita de-
nitivamente a Torino con un lungo pellegrinaggio. L’occasione del trasferimento
fu l’intento di abbreviare il viaggio a San
Carlo Borromeo che voleva andare a venerarla per sciogliere un voto. La preziosa reliquia entrò in città da Lucento e fu
portata in Santa Maria ad presepe, ora
San Lorenzo, con gran solennità, dove
fu venerata anche da Torquato Tasso.
t Nel 1587 venne collocata nell’edicola
sopraelevata su quattro colonne, appositamente costruita nel Duomo.
t Il 1 giugno 1694 fu posta nella cappella progettata da Guarino Guarini, ardita
costruzione dell’architetto di corte modenese, cerniera
sica e spirituale tra il Duomo e il Palazzo Reale di Torino.
t Nel 1997 la cappella, in corso di restauro, fu distrutta da
un violento incendio dopo il quale iniziarono nuovi problematici lavori di ripristino. La Sindone, miracolosamente
salva, attualmente è nuovamente custodita in Duomo.
t Nel 2010 è stata realizzata una sacra rappresentazione dal
titolo Il cammino della Sindone. Scritta nelle forme semplici
del teatro sacro e popolare in occasione della Ostensione
avvenuta nello stesso anno. L’evento è stato promosso dalla
Curia di Torino in collaborazione con il Centro di Servizio per
il Volontariato V.S.S.P. e l’associazione UNI.VO.C.A. Testo approvato da mons. Giuseppe Ghiberti e dal professore Renato
Bordone dell’Università di Torino. Regia di Giuseppe Valperg