La Rusina Sciappò
La Rusina Sciappò

Mamma Quarta Rosa Novoli soprannome ( La Rusina sciappò) dal Francese Chapeau per via dei cappelli che durante le feste la mamma piaceva indossare, con gli amici dopo il 17 gennaio finita la festa della Fòcara di S.Antonio Abate i miei genitori
organizzavano il carnevale una festa nella nostra abitazione. Il giradischi negli anni 50 non era alla portata di tutti, l’occorrente per mascherarsi si poteva trovare in Piazza Regina margherita nell’emporio te lu Ninicchiu Toscanu si potevano
trovare una scelta di maschere, coriandoli,vestiti ecc…in piazza Aldo Moro di
fronte al Tempietto di (Sant’Oronzo) c’era un negozietto dove vendevano li confetti sfusi e presi con le mani quanti chiedevano quanti ne uei? li cacai erano confetti ripieni cu lu rusoliu, le mennule riccie con mandorle, e li coloratissimi cannillini con la cannella che si conservavano nella ursa, i mascherati se li procuravano per lanciarli nelle case dove venivano ospitati.
Il Festino era il luogo dove si poteva ballare sino a tarda notte, purchè non
arrecasse fastidio al vicinato. Poteva essere adibita a festino la camera più grande della casa per un numero limitato di invitati.
Il festino era organizzato dal padrone di casa o da una persona di sua fiducia.

L’ingresso era presieduto dal ”portinaio” (lu purtinaru) persona di fiducia
dell’organizzazione, responsabile dell’ingresso degli invitati e delle compagnie mascherate. L’ordine e la disciplina erano tenute in sala dal “caposala”,
il quale animava e coordinava tutta la serata.
Lui decideva i balli e chi doveva ballare, nonchè il momento d