Luglio 29, 2021

Benedizione degli animali a Ranverso 2023 un’idea del Maestro Mons. Italo Ruffino, Ugo Capella ed Ersilio Teifreto associato e divulgatore delle tradizioni Salentine, ripresa nel 2006 dall’Associazione AFOM. Dopo la Santa messa vengono benedetti gli animali, poi negli anni sono stati aggiunti anche i mezzi agricoli contadini, la festa e dedicata a Sant’Antonio Abate Patrono del borgo, un’antica tradizione Antoniana che parte dal Medioevo.Il Maestro Mons. Italo Ruffino presentò a Ranverso il suo ultimo libro Storia Ospedaliera Antoniana ma questo libro non e mai stato presente per essere venduto ai visitatori.

Benedizione degli animali a Ranverso 2023 un’idea del Maestro Mons. Italo Ruffino, Ugo Capella ed Ersilio Teifreto associato e divulgatore delle tradizioni Salentine, ripresa nel 2006 dall’Associazione AFOM. Dopo la Santa messa vengono benedetti gli animali, poi negli anni sono stati aggiunti anche i mezzi agricoli contadini, la festa e dedicata a Sant’Antonio Abate Patrono del borgo, un’antica tradizione Antoniana che parte dal Medioevo.Il Maestro Mons. Italo Ruffino presentò a Ranverso il suo ultimo libro Storia Ospedaliera Antoniana ma questo libro non e mai stato presente per essere venduto ai visitatori.

La festa patronale di Ranverso  parte dal medioevo , dal suo lungo abbandono  fu ripresa nel 2006 grazie all’dea ed alla passione del «Mons. Italo Ruffino della Diocesi di  Torino in collaborazione con ADA gli amici degli Antoniani »

AFOM Amici della Fondazione Ordine Mauriziano
Le usanze dei fuochi accesi il 17
gennaio si innestano sicuramente
anche sulla tradizione di arcaiche
feste solari pagane che celebravano
l’inizio visibile della nascita del
nuovo sole, a quasi un mese di distanza
dalla data del solstizio d’inverno.
Così, nella festa di Sant’Antonio
(che, secondo una delle numerose
leggende, avrebbe anche
rubato una fiamma dall’eterno
fuoco infernale per portarla sulla
terra e donarla agli uomini infreddoliti)
si accendevano fuochi che,
secondo la teoria magica iniziatica,
potrebbero avere avuto la funzione
di rinvigorire il sole a pochi giorni
dalla sua crescita all’orizzonte oltre a quella di “fecondare” la terra.
Nel 2006 da un’Idea dei Soci Italo Ruffino e Ersilio Teifreto e Ugo Capella riprendendo una vecchia tradizione, l’Associazione “Amici della Fondazione
Ordine Mauriziano” ha ripristinato la “benedizione degli animali e degli attrezzi
agricoli” presso la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in occasione della festività
di S. Antonio Abate, il 17 gennaio.
Questa usanza era stata trasferita da molti anni presso le parrocchie di Rosta e di
Buttigliera Alta, nel territorio delle quali insiste la Precettoria, dopo la cessazione delle
funzioni religiose a Sant’Antonio di Ranverso per mancanza di sacerdoti.
Grazie all’idea scaturita subito dopo l’inaugurazione dei pannelli esplicativi trilingue,
l’associazione si è attivata presso le Amministrazioni locali, i Parroci, le Pro Loco ed i
Coltivatori Diretti di questi Comuni per portare avanti il progetto.
Il consenso è stato unanime ed entusiasmante. Mancava solo il parere favorevole della
Fondazione Ordine Mauriziano che, per le note vicende, è posta sotto commissariamento
straordinario. Fortunatamente anche questo ostacolo venne superato. Così, nel
mese di novembre 2006, si è potuto
organizzare l’evento e definire chi
doveva fare e che cosa.
Con il coordinamento dell’associazione,
le Amministrazioni di Rosta e
di Buttigliera Alta hanno provveduto
alla stampa e alla diffusione dei manifesti,
le Pro Loco si sono attivate per
creare l’atmosfera adatta all’evento, i
Coltivatori Diretti hanno organizzato
il pranzo conclusivo della festa,
l’associazione ha interessato gli organi
di stampa per la comunicazione
dell’evento.
Un accordo tra il Parroco di Rosta,
Don Serafi no Bunino, e quello di
Buttigliera Alta, Don Luigi Palaziol,
ha stabilito che la funzione religiosa
I pani benedetti a forma di animali
quaderno08_bozza_10dic08.indd 46 10-12-2008 10:53:30
47 Quaderno del volontariato culturale
Amici della Fondazione Ordine Mauriziano
venisse officiata negli anni alternativamente da uno di loro. È stata anche definita la
data di svolgimento: la terza domenica di gennaio.
Domenica 21 gennaio 2007, dunque, giorno stabilito per la ripresa della tradizione,
incominciarono ad arrivare i trattori e i carri (grandi e piccoli), singole persone con
arnesi da giardinaggio, e sempre più gente con animali (cani, gatti, muli, uccellini in
gabbia, cavalli) ecc.
La Pro Loco di Buttigliera Alta allestì un angolo “rustico” con personaggi in costume,
dai contadini ai frati con il saio nero con Tau azzurra e un banco dove vennero distribuiti,
dopo la funzione religiosa, dei piccoli pani a forma di animali benedetti in precedenza.
Il tutto a cura di Annabella Pellarini.
Si esibì anche il gruppo della Corale “Ensemble d’Armonies” della Val di Susa, mentre
mons. Italo Ruffino presentò il suo ultimo libro Storia Ospedaliera Antoniana, compendio
di tutta una vita di studio e ricerche sull’Ordine degli Antoniani.
Nella terza domenica di gennaio 2008, l’Associazione “Amici della Fondazione
Ordine Mauriziano” ha organizzato la seconda edizione della “Benedizione degli
animali”, a Sant’Antonio di Ranverso. È stato confermato l’enorme successo della prima
edizione, sempre con la partecipazione dei Comuni, la collaborazione delle Pro Loco e
dei Coltivatori Diretti di Rosta e Buttigliera Alta. Don Luigi Palaziol ha celebrato la
funzione religiosa in base al turno stabilito.
Ancora una volta si vogliono ringraziare i responsabili della Fondazione Ordine
Mauriziano che hanno rinnovato il consenso e permesso lo svolgimento di una
manifestazione fortemente sentita dalla popolazione.
I mezzi agricoli in attesa della Benedizione.

La festa con la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli dedicata a Sant’Antonio Abate, patrono del borgo speciale di Ranverso causa Covid nel 2021 non si è svolta. Ma l’appuntamento del 17 Gennaio per noi fedeli, visitatori  e cittadini dei paesi limitrofi resta una data centrale nel programma del calendario festa .:Una ricorrenza cristiana e civile con radici antichissime, La Chiesa Cattolica con la festa di Sant’Antonio Abate  ricorda la sua nascita  avvenuta a Coma in Egitto,  la celebrazione cristiana si inserisce su una festa  che celebrava il solstizio d’inverno, il momento dell’anno in cui il 17 Gennaio  i giorni seguono  progressivamente a ridursi dando inizio al periodo di Carnevale e Quaresima.. Proprio per esorcizzare la paura del cambiamento già anticamente si accendevano fuochi e si compivano riti intorno al masso erratico che vigila di fronte all’ingresso della  Chiesa dichiarata nel 1883 Monumento Nazionale. A  Ranverso  molta documentazione fu distrutta da un incendio in mancanza di testimonianze certe, possiamo dedurre dalle antiche scritture sugli Ospedali Antoniani della Casa Madre della Motte Saint Didier nel Delfinato che già nel 1.200 a Ranverso venne  inaugurata la devozione a Sant’Antonio Abate  innestando la festa cristiana nel giorno 17 Gennaio giorno della morte del Santo Eremita, i Libri, ossia i verbali delle decisioni degli organi amministrativi della Precettoria , raccontano qualche dettaglio sulla preparazione della festa quando era più folkloristica . C’erano trombettieri e tamburini, monaci vestiti «de una tunica con la lettera TAU  et uno cappucio» Agli abitanti delle cascine si raccomandava dopo la festa che durava fino a notte  di tenere pulito il terreno. Ranverso, all’epoca, era un grosso borgo agricolo abitato da almeno  150 persone ed erano comprese cascine , ospedale, casa uso foresteria, monastero, casa dell’economo, del Sacerdote, dei guardiani del mauriziano e gli animali compreso il maiale scorrazzavano liberamente nei viali e sulla Via Francigena.

Mons. Italo Ruffino ha lasciato scritto dei verbali che fanno sapere: la festa contemplava due momenti: uno religioso e uno profano. Del momento religioso si sa qualcosa di più. Sappiamo, ad esempio, che i devoti da Moncalieri già nel 1530 venivano a piedi nudi per lodare il Santo in processione e portavano grossi ceri ed un baldacchino in onore di Sant’Antonio Abate che  aveva salvato la città  dalla Peste per ringraziarlo  donarono a Ranverso uno spettacolare Polittico Troneggia sull’altare maggiore opera di Defendente Ferrari le famiglie ricche , della Precettoria delle città di Avigliana, la Diocesi di Torino  e la città di Rivoli, a turno suonavano la grande campana e  procuravano i ceri che venivano portati in processione nel concentrico del borgo i muri venivano addobbati con drappi di tessuto colorati nei viali i contadini spargevano fiori .  Non sappiamo molto sul rito,  coperto da molti interrogativi per es…nella notte della festa si narra che quella notte  gli animali nelle cascine  parlavano tra di loro. Ranverso situato in campagna dove la sera  era buia e deserta  le persone per timore non uscivano nei viali e nella graziosa piazzetta.  . Non sappiamo se a partire da secolo cinquecento  in occasione della festa si svolgevano pali etc….

Nel 1.776  la festa del Santo Patrono si svolgeva diversamente da come avviene  oggi: Al suono a festa della campana la gente accorreva per la Celebrazione della Santa Messa nella Chiesa Monumento Nazionale della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso si svolgevano momenti importanti di Fede, dopo la messa  la benedizione degli animali avveniva sul sagrato, la festa proseguiva fino a sera con i gruppi storici, pifferi. musica e balli tradizionali della Valle di Susa , si accendeva anche un piccolo falò controllato, i mortaretti e la banda non mancavano il clima era molto più festoso e la gente con i bambini partecipavano , mentre i devoti portavano in processione il Santo Patrono passando negli spazi a corte delle cascine nei vialetti, sulla via Francigena e nella graziosa piazzetta ), purtroppo questa tradizione  venne sperduta, ancora oggi dopo la morte del Mons. Italo Ruffino notiamo una trascuratezza  da parte degli organizzatori la festa non viene più rappresentata come l’aveva voluta il Monsignore. Sicuramente nel 2023 la tradizione della festa crescerà  con il coinvolgimento dei cittadini e dei devoti Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso riconosciuti dalla Casa Madre della Motte au Boix oggi chiamata: (Saint Antoine l’Abbaye) nell’Isere della Francia, nell’Ottobre 2022 Ersilio Teifreto e stato designato per Rappresentare la Casa Madre nel luogo di Ranverso dove Sant’Antonio Abate e (Patrono di tutto ‘Ordine Ospedaliero Antoniano). Gli Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso   sono riconosciuti dall’Organizzazione  Rete Italiana per la Salvaguardia e la Valorizzazione delle feste di –Sant’Antonio Abate asseverata dall’Unesco per le feste patrimonio immateriale,  in questo progetto nel mese di Luglio 2021 Il borgo di Ranverso in Rosta e Buttigliera Alta con la festa della benedizione degli animali che si svolge a Sant’Antonio di Ranverso  e stata inserita nei Beni Culturali immateriali e catalogata nelle comunità patrimoniali Italiane rappresentando la Regione Piemonte domiciliata presso la Rete Italiana nella persona di Ersilio Teifreto.

A cura di ToriNovoli Blog di informazione popolare  e sito Web – www.torinovoli.it  E-mail ricercatoreteifreto@libero.it

28 Luglio 2021

Altri articoli

  • Febbraio 4, 2025
    Mauro Pecchenino scrittore e narratore
  • Febbraio 4, 2025
    Le leune te la Fòcara poesia tradotta in francese

Eventi e Feste

Eventi e Feste

Schede

Schede