La citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal comandante delle truppe francesirifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio di Ranverso. e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».
La citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal comandante delle truppe francesirifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio di Ranverso. e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».
Mura rinvenute a Ranvreso Mini Dolmen ala Bicoca
Torre Bicoca / o Bicocca si trova sula Collina Morenica di Buttigliera Alta.
La citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal
comandante delle truppe francesi attestate nella zona per fronteggiare gli austro-
piemontesi durante la seconda campagna d’Italia di Napoleone che l’anno
successivo a Marengo (14 giugno 1800) ottenne una strepitosa vittoria, in seguito
alla quale a Milano venne proclamata la Repubblica Cisalpina – di breve
esistenza – ed il Piemonte diventò, a tutti gli
effetti, un dipartimento francese.
L’ordinanza impone al Comune, ed in dettaglio a una serie di cittadini elencati
per nome e cognome, primo fra tutti il marchese di S.
Tommaso, di provvedere al
rifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio
di Ranverso.
e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».
Non è azzardato supporre che la presenza della torre può risalire intorno al
la metà del(1.400), quando Buttigliera era ancora una dipendenza del comune
di Avigliana.
La struttura a forma cilindrica è composta di pietre e massi di piccole
dimensioni di provenienza locale, legati con una malta di calce diventata
durissima; sono stati inoltre utilizzati dei mattoni pieni attorno alla porta d’ingresso,
posta sul lato sud-ovest la cui soglia è a 7 metri circa da terra, ed in un
fregio a sbalzo che sulla sommità ne orna l’intero perimetro, il quale faceva da
base alla merlatura che non esiste più.
Le dimensioni della torre misurano, a terra, un diametro di 4 metri ed una
circonferenza di 12 metri circa, mentre l’attuale altezza stimata non supera i
13 metri.
La fondazione di base raggiunge soltanto 1 metro di profondità e anzi, sul
lato di levante è addirittura scoperta da uno scavo esistente da oltre
cinquant’anni, che penetra al disotto della struttura per 1 metro circa.
Nella parte
più alta la torre mostra, per un’altezza di circa 3 metri, una fascia esterna di in
tonaco a calce; in essa si notano 2 aperture di cm 50 di lato orientate una a
nord-ovest e l’altra a nord-est.
Fino alla porta d’ingresso, a circa 7 metri dal suolo, la torre è piena di pie
trame, in parte forse crollato dalla struttura superiore; oltre questo livello, il
muro perimetrale mostra uno spessore di circa 1 metro, con all’interno dei
gradini a muro che salivano sulla piattaforma della sommità, in parte crollata.
A questo punto devo fare notare che, originariamente, da questa piattaforma
si ergeva, per un’altezza di 3 metri circa, una specie di colonna quadrata
con una grossa apertura al centro, certamente un focolare, sovrastata da un ca
camino di tiraggio dei fumi. Vedere in Ferrucio Pari
La Torre della Bicocca – Castello di Buttigliera Alta Valle di Susa)….. Segusium
n.22, dicembre 1986, pagg. 79-100- 153
Ecco perciò dimostrata la funzione notturna di «fanale», come veniva
anche chiamata la torre.
Questo particolare l’ho rilevato da una fotografia
riprodotta su una cartolina per corrispondenza, rinvenuta a
Torino al mercato delle
pulci del Balòn
Risaliva certamente ai primi anni del 1900 ed era stata spedita
da Buttigliera nel 1917 ad un ragazzo che si trovava al fronte durante la prima
guerra mondiale.
Oltre i 7 metri di altezza sono in vista i fori quadrati utilizzati per l’appoggio
dei ponteggi, disposti tutt’intorno in sei file verticali.
Attualmente la torre denota condizioni precarie: due opposte crepe la
fendono, una a nord e l’altra a sud.
Quest’ultima in particolare ha una lunghezza
di circa 6 metri ed è preoccupante; dal bordo superiore scende infatti fino alla
porta d’ingresso ed un suo accentuarsi causato dalle intemperie, potrebbe
provocare un crollo della sommità.
Da circa due secoli, ormai, l’edificio è nel più completo oblio.
Soltanto di recente, l’assessore alla cultura del comune di Buttigliera, sig.ra
Lauro Sobrino, ha risvegliato l’interesse per questo rudere che fa parte della
storia locale e che sarebbe doveroso valorizzare, se non altro per la sua stupen
da posizione panoramica.
A fine marzo è intervenuta una squadra della «Protezione Civile A.N.A.
Valsusa» che ha ripulito il ripiano attorno alla torre consentendone, a chiunque
voglia farlo, un comodo accesso per vedere da vicino quello che è ora un mo
monumento con oltre cinque secoli di età, e per ammirare un variegato paesaggio
che abbraccia tutta la bassa
Valle di Susa, da S.
Ambrogio a Rivoli, con sullo
sfondo le nostre belle montagne.
Il primo passo è stato fatto, ed è stato importante incominciare.
Secondo i dati catastali rilevati in Comune, alla sommità del rilievo dove
sorge la torre, si attestano i terreni boschivi di ben 6
proprietari diversi.
Della torre, invece, risulta proprietaria la Provincia Italiana della Società del Sacro
Cuore, ovvero le Suore che risiedono a
Villa San Tommaso, le quali ebbero in
dono l’intero patrimonio dei Carron dalla marchesa Clementina (deceduta nel
1912), ultima discendente del casato nobiliare che si estinse con la sua morte.
La torre della Bicocca si può raggiungere salendo da Ferriera verso
Buttigliera; al termine della prima salita, presso il colle di «Pera Mala», una strada
campestre, a ridosso di alcune case recenti, si inoltra a sinistra verso i boschi e
sale, in una galleria di verde, fino sul crinale da cui agevolmente si raggiunge
la meta: quella torre che, posta a metà strada tra due comunità, una in alto e
l’altra in basso, avrebbe dovuto essere, da sempre, un simbolo di unione e
concordia tra cittadini dello stesso Comune.
rilevatore i massi che parlano Ersilio Teifreto