Giugno 25, 2019

La  citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal  comandante delle truppe francesirifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio   di Ranverso.  e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».

La  citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal  comandante delle truppe francesirifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio   di Ranverso.  e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».

 

       

Mura rinvenute a Ranvreso                          Mini Dolmen ala Bicoca

Torre Bicoca / o Bicocca si trova sula Collina Morenica di Buttigliera Alta.

La  citazione si trova in un’ordinanza del 1799 emessa dal

comandante delle truppe francesi attestate nella zona per fronteggiare gli austro-

piemontesi durante la seconda campagna d’Italia di Napoleone che l’anno

successivo a Marengo (14 giugno 1800) ottenne una strepitosa vittoria, in seguito

alla quale a Milano venne proclamata la Repubblica Cisalpina – di breve

esistenza – ed il Piemonte diventò, a tutti gli

effetti, un dipartimento francese.

L’ordinanza impone al Comune, ed in dettaglio a una serie di cittadini elencati

per nome e cognome, primo fra tutti il marchese di S.

Tommaso, di provvedere al

rifornimento di paglia e fieno per i cavalli dei soldati dislocati a Sant’Antonio

di Ranverso.

e di rifornire di viveri il distaccamento piazzato al «fanale della Bicocca».

Non è azzardato supporre che la presenza della torre può risalire intorno al

la metà del(1.400), quando Buttigliera era ancora una dipendenza del comune

di Avigliana.

La struttura a forma cilindrica è composta di pietre e massi di piccole

dimensioni di provenienza locale, legati con una malta di calce diventata

durissima; sono stati inoltre utilizzati dei mattoni pieni attorno alla porta d’ingresso,

posta sul lato sud-ovest la cui soglia è a 7 metri circa da terra, ed in un

fregio a sbalzo che sulla sommità ne orna l’intero perimetro, il quale faceva da

base alla merlatura che non esiste più.

Le dimensioni della torre misurano, a terra, un diametro di 4 metri ed una

circonferenza di 12 metri circa, mentre l’attuale altezza stimata non supera i

13 metri.

La fondazione di base raggiunge soltanto 1 metro di profondità e anzi, sul

lato  di  levante  è  addirittura  scoperta  da  uno  scavo  esistente  da  oltre

cinquant’anni, che penetra al disotto della struttura per 1 metro circa.

Nella parte

più alta la torre mostra, per un’altezza di circa 3 metri, una fascia esterna di in

tonaco a calce; in essa si notano 2 aperture di cm 50 di lato orientate una a

nord-ovest e l’altra a nord-est.

Fino alla porta d’ingresso, a circa 7 metri dal suolo, la torre è piena di pie

trame, in parte forse crollato dalla struttura superiore; oltre questo livello, il

muro perimetrale mostra uno spessore di circa 1 metro, con all’interno dei

gradini a muro che salivano sulla piattaforma della sommità, in parte crollata.

A questo punto devo fare notare che, originariamente, da questa piattaforma

si ergeva, per un’altezza di 3 metri circa, una specie di colonna quadrata

con una grossa apertura al centro, certamente un focolare, sovrastata da un ca

camino di tiraggio dei fumi. Vedere in Ferrucio Pari

 

 

 

La Torre della Bicocca – Castello di Buttigliera Alta Valle di  Susa)….. Segusium

 

n.22, dicembre 1986, pagg. 79-100- 153

 

Ecco perciò dimostrata la funzione notturna di «fanale», come veniva

anche chiamata la torre.

Questo particolare l’ho rilevato da una fotografia

riprodotta su una cartolina per corrispondenza, rinvenuta a

Torino al mercato delle

pulci del Balòn

Risaliva certamente ai primi anni del 1900 ed era stata spedita

da Buttigliera nel 1917 ad un ragazzo che si trovava al fronte durante la prima

guerra mondiale.

Oltre i 7 metri di altezza sono in vista i fori quadrati utilizzati per l’appoggio

dei ponteggi, disposti tutt’intorno in sei file verticali.

Attualmente la torre denota condizioni precarie: due opposte crepe la

fendono, una a nord e l’altra a sud.

Quest’ultima in particolare ha una lunghezza

di circa 6 metri ed è preoccupante; dal bordo superiore scende infatti fino alla

porta d’ingresso ed un suo accentuarsi causato dalle intemperie, potrebbe

provocare un crollo della sommità.

Da circa due secoli, ormai, l’edificio è nel più completo oblio.

Soltanto di recente, l’assessore alla cultura del comune di Buttigliera,  sig.ra

Lauro Sobrino, ha risvegliato l’interesse per questo rudere che fa parte della

storia locale e che sarebbe doveroso valorizzare, se non altro per la sua stupen

da posizione panoramica.

A fine marzo è intervenuta una squadra della «Protezione Civile A.N.A.

Valsusa» che ha ripulito il ripiano attorno alla torre consentendone, a chiunque

voglia farlo, un comodo accesso per vedere da vicino quello che è ora un mo

monumento con oltre cinque secoli di età, e per ammirare un variegato paesaggio

che abbraccia tutta la bassa

Valle di Susa, da S.

Ambrogio a Rivoli, con sullo

sfondo le nostre belle montagne.

Il primo passo è stato fatto, ed è stato importante incominciare.

Secondo i dati catastali rilevati in Comune, alla sommità del rilievo dove

sorge la torre, si attestano i terreni boschivi di ben 6

proprietari diversi.

Della torre, invece, risulta proprietaria la Provincia Italiana della Società del Sacro

Cuore, ovvero le Suore che risiedono a

Villa San Tommaso, le quali ebbero in

dono l’intero patrimonio dei Carron dalla marchesa Clementina (deceduta nel

1912), ultima discendente del casato nobiliare che si estinse con la sua morte.

La torre della Bicocca si può raggiungere salendo da Ferriera verso

Buttigliera; al termine della prima salita, presso il colle di «Pera Mala», una strada

campestre, a ridosso di alcune case recenti, si inoltra a sinistra verso i boschi e

sale, in una galleria di verde, fino sul crinale da cui agevolmente si raggiunge

la meta: quella torre che, posta a metà strada tra due comunità, una in alto e

l’altra in basso, avrebbe dovuto essere, da sempre, un simbolo di unione e

concordia tra cittadini dello stesso Comune.

rilevatore  i massi che parlano Ersilio Teifreto

 

 

Altri articoli

  • Giugno 18, 2025
    Non e vero in una chiesa e sempre stato presente un Priore per la messa e conviveva con il precettore non religioso ma amministrativo
  • Maggio 24, 2025
    Spazio Tadini, la stanza di Van Gogh in grandezza naturale il confronto con la cameretta contemporanea di Max Camerette

Eventi e Feste

Eventi e Feste

Schede

Schede