La chiesa e l’ospedale di Sant’Antonio di Ranverso i portali in gotico flamboyant francese sono uguali con 3 pinnacoli e 3 ghimberghe ognuna
La chiesa e l’ospedale di Sant’Antonio di Ranverso i portali in gotico flamboyant francese sono uguali con 3 pinnacoli e 3 ghimberghe ognuna
Notate i due portali furono creati, studiati, progettati e costruiti uguali nell’architettura , tanta bellezza in così poco spazio era il massimo che potevano realizzare noi di A.D.A siamo i Custodi di questi beni e salvaguardiamo che venga mantenuta la loro Autenticità come il Portale della Chiesa non alterato e rimasto originale come insegna l’Archietto Gustavo Giovannoni con il suo metodo di restauro scientifico con risanamento e recupero funzionale mantenendo sempre e comunque l’originalità dei monumenti .
Ma qualcuno all’inzio del 1.900 sensa alcuna ragionevolezza ha pensato di ampliare gli spazi mettendo in pericolo il peso che può sostenere quell’antico muro dove gli Architetti di Jean De Montchenu appoggiarono il portale, il Bertea fu forse autorizzato dall’allora Soprintendente Alfredo d’Dandrade? furono capaci dopo quasi 500 anni di deturpare, alterare e falsificare questo Monumento Nazionale
La chiesa e l’ospedale della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, situati a Buttigliera Alta (TO), presentano elementi architettonici tipici dello stile gotico flamboyant francese, tra cui pinnacoli e ghimberghe, in particolare sulla facciata della chiesa. L’elemento più evidente di questa influenza è la facciata asimmetrica della chiesa, con le sue ghimberghe in terracotta e i pinnacoli, che insieme all’abside slanciata, mostrano l’anima gotica del complesso.
CITTADINO ATTIVO L’architettura di Sant’Antonio di Ranverso
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Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso
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La storia della Precettoria
La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso emerge con le sue linee inconfondibili lungo un tratto dell’antica via Francigena, nella bassa Valle di Susa, tra Buttigliera Alta e Rosta, a circa 20 chilometri da Torino. Il suo stile gotico di ispirazione d’oltralpe rappresenta un’autentica rarità nel panorama artistico italiano.
Le origini del complesso risalgono al XII secolo, epoca in cui sorgono i primi insediamenti destinati a formare quella che poi diventerà la Precettoria: un convento, una foresteria e un lazzaretto per accogliere i bisognosi e le persone afflitte dal fuoco di Sant’Antonio o Fuoco Sacro (Ignis Sacer). Il percorso della via Francigena rappresentava infatti un importante crocevia per tanti pellegrini che si incamminavano in cerca di una grazia sulla via di Gerusalemme e verso i principali santuari della cristianità.
Nel corso dei secoli, l’Abbazia di Ranverso che si è sviluppata intorno all’antico ospedale ha continuato a svolgere un importante ruolo di accoglienza e ristoro per i malati, anche durante le epidemie di peste che si sono succedute dal XIV secolo in poi.
Del nucleo originale in stile romanico oggi rimangono poche tracce che possiamo individuare nel campanile e nel convento. Tra il XII e il XV secolo, infatti,la Precettoria ha subito numerosi interventi che l’hanno portata ad assumere le forme gotiche che possiamo ammirare ancora oggi.
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L’architettura di Sant’Antonio di Ranverso
Il cuore del complesso della Precettoria è la chiesa, con la sua splendida facciata asimmetrica con trionfo di ghimberghe in terracotta e pinnacoli che, insieme all’abside slanciata, rappresentano l’esempio più evidente dell’anima gotica di Ranverso. Completano la struttura la sagrestia e il chiostro, anche se ad attirare l’attenzione dei visitatori è soprattutto il piccolo portico di accesso alla chiesa.
Realizzato intorno alla metà del XIV secolo, è caratterizzato da volte a crociera rette da pilastri. L’elemento sorprendente che desta la curiosità di chi arriva sono le piccole sculture che decorano capitelli e mensole, con teste umane e di animale e volti mostruosi. In alcuni casi, queste piccole statue richiamano il conflitto tra bene e il male in forma allegorica.
Le costruzioni vicine costituiscono il concentrico, cioè il centro dell’antica vita di Ranverso. Qui il luogo più importante era l’Ospedale, o Spedale,di cui oggi è ancora possibile ammirare la facciata con decorazioni in terracotta del XV secolo.
All’interno dell’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, nei pilastri e nelle colonne possiamo apprezzare lo stile gotico declinato in forma decorativa.
Tra i grandi capolavori dell’abbazia di Ranverso ammiriamo il Polittico della Natività, realizzato nel 1531 da Defendente Ferrari, e gli affreschi che decorano la sacrestia e il presbitero realizzati dal pittore torinese Giacomo Jaquerio, esponente di spicco del gotico internazionale. Jaquerio, assistito dalla sua bottega, ha dipinto qui numerose opere tra cui spicca la “Salita al Calvario” con i suoi tratti realistici e drammatici. Durante i restauri del 1914, a margine della “Madonna in trono”, è anche emersa l’unica firma autografa di Jaquerio conosciuta
Il patrimonio svelato – Dietro le quinte della cura e del restauro
I lunedì della scoperta: un ciclo di conferenze e visite esclusive ai luoghi della storia
“Il patrimonio svelato” è il nuovo e inedito ciclo di conferenze sulla conservazione del patrimonio della FOM – Fondazione Ordine Mauriziano, che offre al pubblico l’opportunità di scoprire il meticoloso lavoro di tutela e restauro che si cela dietro le quinte di musei e luoghi della cultura. Accompagnati da esperti, storici dell’arte, restauratori e scienziati della conservazione, si scoprirà il complesso processo che permette alle collezioni di rimanere accessibili e in perfetto stato di conservazione. I sei incontri sono in programma nella Sala Camini della Palazzina di Caccia di Stupinigi (uno alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso), il lunedì, durante il giorno di chiusura, per permettere una visita esclusiva ai luoghi e agli ambienti oggetto dell’approfondimento e conoscere gli aspetti tecnici, materici e tutte le curiosità sulle attività di salvaguardia del patrimonio storico e artistico.
Gli incontri sono organizzati da FOM – Fondazione Ordine Mauriziano in collaborazione con CCR – Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
Venerdì 3 ottobre, ore 16
Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso
Conservazione e valorizzazione della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso
A seguito di importanti finanziamenti e di un progetto che porterà a una nuova di riqualificazione del sito della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, funzionari, progettisti e restauratori incontrano il pubblico per raccontare un lavoro di ricerca e scoperta su uno dei beni storici più interessanti della Val di Susa. Il capolavoro del gotico internazionale sarà illustrato attraverso il racconto della sua storia e dei suoi cambiamenti nei secoli. I preziosi dipinti murali di Giacomo Jaquerio saranno letti da restauratori, storici e scienziati attraverso l’inedito punto di vista della materia di cui sono composti.