La Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso luogo di Culto non è fruibile da tutti, la Chiesa e stata chiusa ai fedeli che devono pagare l’ingresso per pregare.
La Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso luogo di Culto non è fruibile da tutti, la Chiesa e stata chiusa ai fedeli che devono pagare l’ingresso per pregare.
La Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso luogo di Culto non è fruibile da tutti, la Chiesa e stata chiusa ai fedeli che devono pagare l’ingresso per pregare come i turisti.
A Ranverso dopo l’ultimo restauro gli organizzatori , i manager e architetti stanno spogliando la Chiesa di tutti i suoi simboli cattolici, ancora non sono riusciti a riposizionare l’Ex Voto a devozione di Sant’Antonio Abate posto nella cappella delle preghiere della Madonna Addolorata .
Inoltre gli stemmi araldici , il pulpito e tanti simboli storici che riportano al culto del santo del deserto non sappiamo dove sono finiti , vorremmo sapere se esiste un Inventario di tutto quello che è stato rimosso e mai riposizionato nei luoghi originali, mentre gli Architetti sono riusciti nell’obbiettivo di raddoppiare l’ingresso a euro 5, se invece scegli anche la visita guida devi aggiungere euro 3 e ti vengono spiegate tutte le opere d’arte presenti nella Chiesa Abbaziale.
La Fondazione Ordine del Mauriziano AFOM non ha però avuto l’accortezza di esentare i fedeli dal pagamento del biglietto. Chi vuole entrare in Chiesa solo per pregare deve pagare. Noi fedeli chiediamo di accedere senza pagare a una zona riservata della campata laterale SN da riservare esclusivamente al culto .
“Noi fedeli non incroceremo i turisti e sarà così garantito il raccoglimento nella preghiera.
Non sarà difficile per le ragazze della Cooperativa ArteMista della biglietteria che avrebbero il compito di verificare quali siano le reali intenzioni di chi si presenta all’ingresso. I dirigenti dell’ente che governano e amministrano la Chiesa Abbaziale continuano a ripetere che i fondi sono necessari per contribuire a pagare le spese di mantenimento . Monsignor Severino Poletto Cardinale di Torino non si era mai lasciato convincere da chi gli proponeva un uso commerciale della Chiesa sostenendo che Sant’Antonio di Ranverso da tempi remoti è un luogo sacro. Invece non conosciamo ancora il parere del Monsignor Cesare Nosiglia Vescovo di Torino.
Insomma, anche noi Torinesi devoti al culto di Sant’Antonio Abate nel progetto di volontariato combattiamo chi vuole sterminare la storia e le ricerche sul santo Protettore del luogo speciale di Ranverso. siamo amanti delle tradizioni di cultura popolare contadina, diversi anni fa abbiamo proposto e collaborato per il ripristino della benedizione degli animali durante la festa di Sant’Antonio Abate che si svolge il 17 gennaio . Noi vogliamo dare la parola al territorio, ascoltare la voce dei monaci, la voce dei contadini di chi ha abitato e costruito il luogo e lavoriamo per dare valore alla tradizione locale , vogliamo che la Chiesa cuore dell’Abbazia torni ad essere chiamata Chiesa, e fare di questo borgo un luogo vivo e non il Museo della Chiesa, ma la Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso. Chiediamo al Monsignor Cesare Nosiglia un’incontro personale con tutti i sacerdoti e i diaconi del luogo; un incontro con i fanciulli, con i giovani, con gli sposi e i genitori, i fedeli, con gli anziani frequentatori del borgo speciale di Ranverso, con i membri dei consigli parrocchiali di Buttigliera Alta e Rosta.
un fedele Ersilio Teifreto