Gennaio 20, 2025

La benedission des animal a Sant’Antòni Abà du Ranvers e l’amore per loro , ma tuttavia non deve superare quello per gli esseri umani,

La benedission des animal a Sant’Antòni Abà du Ranvers e l’amore per loro , ma tuttavia non deve superare quello per gli esseri umani,

 

 

 

 

 

 

  La benedission des animal a Sant’Antòni Abà du Ranvers dove sin dalla sua origine immemorabile furono affidati all’uomo, riconoscendo l’amore che si prova nei loro confronti. Ma questo affetto tuttavia non deve superare quello per gli esseri umani, non si deve esagerare per le spese del loro mantenimento che non devono mai superare quanto e necessario per rimediare la miseria degli uomini.

Nei nostri giorni moderni questa usanza che risale al secolo 1.500 anni fa si che molte persone che si recano in Chiesa abbandonino le loro credenze religiose e in esse fiorisca una spiritualità, dove gli animali domestici sono parte integrante della famiglia e in molti casi quegli animali vengono umanizzati. E importante ricordare quanto indica il Catechismo della Chiesa         (CCC 2415-2418)

Quanto accade il 19 Gennaio 2025 una festa Patronale  in fretta e furia durata appena tre ore presso la Chiesa Abbaziale di Sant’Antonio di Ranverso in occasione della ricorrenza  del  Santo del deserto Patrono, e Protettore del borgo medievale e degli animali, verrà rinnovata la “Benedission” la tradizionale benedizione che si terrà dopo la solenne messa officiata da Don Franco di fronte al Polittico ed alla Statua del Santo Del Fuoco ubicati sull’Altare Maggiore dopo la Messa Il rito prevede anche la benedizione del pane, che verrà poi distribuito ai presente senza un’immagine che raffiguri il santo che ne descrive la sua vita. Senza processione del Santo e nessun momento conviviale si procede alla benedizione degli animali. Si tratta di un rito molto antico, che si perde nelle ombre del passato e che il locale gruppo di ricerca “Gli Amici Degli Antoniani, insieme alle Proloco. AFOM,  i Comuni, la Fondazione Mauriziano ed il Mastro Mons. Italo Ruffino che inviò all’arcivescovo di Torino la richiesta per ottenere il ripristino della festa Patronale e della cerimonia di benedizione degli animali che a quanto pare era stata interrotta dopo una riproposizione annuale iniziata in tempi immemori. che era stata interrotta alla fine degli anni Cinquanta.                                                                                                  Scritto da Ersilio Teifreto

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