Intorno al 1502 l’imperatore Massimiliano I, essendo devotissimo delle reliquie di Sant’Antonio Abate ed avendo grande stima di Teodoro di Saint Chamond, Abate Generale dell’Ordine, concede al predetto Ordine di Sant’Antonio, con lettere patenti, delle armi così definite “Une aigle d’or ayant au col une couronne de meme avec le tau” [Chorier N. – Histoire generale…cit., pag. 503. Una derivazione di tale
Intorno al 1502 l’imperatore Massimiliano I, essendo devotissimo delle reliquie di Sant’Antonio Abate ed avendo grande stima di Teodoro di Saint Chamond, Abate Generale dell’Ordine, concede al predetto Ordine di Sant’Antonio, con lettere patenti, delle armi così definite “Une aigle d’or ayant au col une couronne de meme avec le tau” [Chorier N. – Histoire generale…cit., pag. 503. Una derivazione di tale
Intorno al 1502 l’imperatore Massimiliano I, essendo devotissimo delle reliquie di Sant’Antonio ed
avendo grande stima di Teodoro di Saint Chamond, Abate Generale dell’Ordine, concede al predetto
Ordine di Sant’Antonio, con lettere patenti, delle armi così definite “Une aigle d’or ayant au col une
couronne de meme avec le tau” [Chorier N. – Histoire generale…cit., pag. 503. Una derivazione di tale
concessione si trova nell’arma alzata dalla Commanderie di Lione, che presentava l’aquila imperiale bicipite,
caricata da uno scudetto con una tau. Lo stemma con l’aquila compare scolpito anche nella chiesa della
Commanderie di S. Antonio di Ranverso in Piemonte, lo stemma , da taluni studiosi, è erroneamente
attribuito all’arma personale di Jean de Montchenu, cellerario (amministratore) della predetta Precettoria sul
finire del Quattrocento.].