Febbraio 9, 2018

Il mistero delle reliquie di Sant’Antonio Abate, alcuni pezzi del corpo erano custoditi nella Parrocchia di Tricarico poi donati alla cittadina di Novoli

Il mistero delle reliquie di Sant’Antonio Abate, alcuni pezzi del corpo erano custoditi nella Parrocchia di Tricarico poi donati alla cittadina di Novoli

l mistero delle reliquie di Sant’Antonio Abate, alcuni pezzi del corpo erano custoditi nella Parrocchia di Tricarico poi donati alla cittadina        di Novoli

 

Posta su un’importante via di comunicazione (verso Irsina e la Puglia), è appartenuta ai Gerosolomitani della Commenda di Grassano. Non si conosce la data della sua fondazione ma lo stile dell’edificio la colloca tra l’XI ed il XIII secolo. Agli inizi del Cinquecento, all’epoca del vescovo Agostino de Guarino, nella chiesa diruta, sotto l’altare maggiore, furono ritrovate 2 urne contenenti rispettivamente le reliquie di Sant’Antonio Abate e quelle di San Potito – queste ultime furono prima traslate nella chiesa della Madonna dell’Olivo e poi trasferite nella cattedrale cittadina ove tuttora sono custodite. Ancora oggi non è semplice ricostruire la storia della diffusione dei Cavalieri Gerosolomitani o di Malta in Basilicata e le vicende relative alla Commenda Gersolomitana di Grassano [1] poiché molta documentazione nel corso del tempo è andata distrutta o dispersa [2]. Solo nell’ultimo decennio è stato possibile ricostruire, per sommi capi, le vicende determinate dalla loro presenza e l’importanza della Commenda Gerosolomitana di Grassano [3] . In un inedito manoscritto, dello storico ottocentesco Giuseppe Gattini [6], ricorda che Grassano nel 1277 era ancora un piccolo casale che apparteneva alla vicina cittadina di Tricarico e proprio dai Sanseverino, Signori di Tricarico, fu donato questo feudo [7] ai cavalieri . Un altro documento del 1368 ci da
notizia che il Papa del tempo chiedeva a Tommaso Sanseverino che la precettoria di Grassano fosse riportata al priore di Barletta dell’Ordine di Malta, a cui l’aveva usurpata [8] . Mentre, già nell’anno 1365, nell’elenco dei commendatori di Grassano, si menziona come suo Commendatore un certo Fra Troilo Sansone di Troia [9]. L’insieme di tutte queste notizie ci induce a credere che i Cavalieri di Malta si insediarono a Grassano fra il 1277 ed in 1320 e che da quel momento la storia e le vicende di questo piccolo casale furono fortemente influenzate dalla presenza dei cavalieri.
Dai Cabrei [10] la Commenda di Grassano risulta essere assai ricca. I suoi possedimenti erano ubicati quasi tutti in Basilicata e in Puglia. Ad essa, infatti, appartenevano appezzamenti di terreni e grancie (grandi fattorie) a Tricarico con la chiesa della SS. Trinità.
Il bene si inserisce nel percorso culturale religioso e turistico che parte dal Santuario di Picciano (MT) al Santuario di Fonti di Tricarico (MT).
Santuario di Picciano, Santuario di Sant�??Antuono Abate – Grottole, San Giovanni Battista – Grassano, SS.ma Trinità – Tricarico, Sant�??Antonio Abate – Tricarico ed il Santuario di Fonti – Tricarico.
Sia i Benedettini che i Giovanniti sono assenti al Santuario di Fonti in agro di Tricarico ma l�??elemento che accomuna i due Santuari è quel processo di inculturazione di elementi tipici della cultura religiosa dei Santuari precristiani (il bosco e l�??acqua) che divennero caratteristiche ricorrenti nei Santuari cristiani sorti spesso sul medesimo posto o nelle prossimità.

Sintesi morfologica e tipologica Di stile cluniacense, è costituita da una navata unica con un arco a sesto acuto posto in corrispondenza con l’inizio del presbiterio. Della struttura, parzialmente crollata, si conservano la facciata, il muro laterale sinistro e il muro posteriore.
Storia

lla terra di Novoli chiedono al
vescovo
Pappacoda
 l’assenso perché S. Antonio Abate diventi loro protettore, allorquandosi fa menzine della festa del Santo non vi è in esso alcun riferimento alla Focara mentreinvece si menzionano i fuochi d’articio.
LA GRANDE FOCARA
Tricarico, collocata su uno sperone di roccia arenaria a 700m d�??altitudine, domina il tratto centrale del Basento e del Bradano. L’importanza di questo centro è documentata in età Bizantina, quando diventa sede vescovile, suffraganea di Otranto (anno 968), quindi città già importante e di buon peso demografico. E credibile quindi, che Tricarico si sia sviluppata, come roccaforte longobarda nel sistema difensivo del gastaldato di Salerno (849), certamente su un nucleo urbano preesistente già fortificato e dotato di porte. Infatti la posizione della chiesa di S. Maria del Lombardo, posta su un sito più basso, è extra moenia del quartiere Civita: nucleo originario ancor oggi così chiamato, forse punto di raccolta di popolazioni scampate alla distruzione di una più antica città posta a pochi chilometri sulla strada per potenza. Le presenze archeologiche nel territorio di Tricarico sono, oltre che a Civita e a Serra del Cedro, a Calle, a Sant’Agata, S. Felpo e i ruderi della chiesa della Trinità.           ericamente Civita. 

 

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