Il giorno 8 Aprile 2021 rinnoviamo il cordoglio per la morte dell’amico e Maestro Mons. Italo Ruffino decano del Clero torinese. Era nato a Torino il 12 agosto 1912 .
Il giorno 8 Aprile 2021 rinnoviamo il cordoglio per la morte dell’amico e Maestro Mons. Italo Ruffino decano del Clero torinese. Era nato a Torino il 12 agosto 1912 .
Il Maestro Mons. Italo Ruffino dopo 80 anni di Sacerdozio ci ha lasciato tre giorni dopo i festeggiamenti della Santa Pasqua il giorno 8 Aprile 2015, a 102 anni.
Gli amici Antoniani di Sant’Antonio Abate di Ranverso si uniscono per un saluto di suffragio fraterno.
. Italo Ruffino, decano del Clero torinese. Era nato a Torino il 12 agosto 1912.
Don Italo Ruffino nato a Sommariva del Bosco, provincia di Cuneo e diocesi di Torino, il 9 ottobre 1914; allievo dei Seminari di Bra, Giaveno, Chieri e Metropolitano; sacerdote dal 29 giugno 1937; studente al Convitto della Consolata, poi A Roma all’Università Gregoriana per una laurea in teologia spirituale. La guerra interrompe tutto. Come l’amico don Italo Ruffino, cappellano del reggimento cavalleria «Savoia», don Carlo è cappellano dell’Armata italiana in Russia (Armir) e parte con la Divisione alpina «Tridentina», comandata dal generale Luigi Reverberi. Ne trae «Scritto sulla neve», diario 1°-30 gennaio 1943, umanissima epopea della drammatica ritirata di Russia che fa di lui un impegnato per la pace sempre, ma anche un sostegno agli uomini chiamati a servire la Patria nel servizio militare. Rammenta: «Sulla pista ghiacciata di 400 chilometri da Podgornoje a Nikolajewka, sono scritti sulla neve gli eroismi più impressionanti della leggenda alpina, i drammi più sconvolgenti, le morti più tragiche, gli addii senza speranza. Non ho fatto nomi, se non i più essenziali. Sotto il gelo spietato, la meta, il sogno, l’ideale erano: tornare a casa».
Nella sua amata Ranverso si vedeva passeggiare nei viali sempre in compagnia di noi allievi, era un esperto storico, e studioso della Storia Ospedaliera Antoniana Europea . Ha lavorato molto destinando parte della sua vita immedesimandosi agli Antoniani, la congregazione religiosa che, dal Medioevo, aveva seminato l’Europa di case d’accoglienza e ospizi per i pellegrini di Roma e Santiago (una delle più importanti, Sant’Antonio di Ranverso, sorge in Valle di Susa, alle porte di Torino).
Con lui se ne va il testimone di cinque generazioni, e forse l’ultimo ad aver “vissuto dall’interno” le ostensioni della Sindone del 1931 e 1933: in allora, da seminarista, il suo compito era di accompagnare i presuli delle Chiese d’Oriente a visitare il Sacro Telo.