Marzo 17, 2021

Il fischietto in terra cotta per la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso con il ripristino della tradizione di benedire gli animali.

Il fischietto in terra cotta per la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso con il ripristino della tradizione di benedire gli animali.

Se c’è una festa in cui religione, cultura popolare e tradizioni si mescolano così come solo la storia e il tempo sanno fare, questa è proprio la festa di Sant’Antonio Abate, che a Rutigliano è legata indissolubilmente alla fiera del Fischietto in terracotta. Le due cose, culto del santo e fischietto in terracotta però, non nascono insieme.
Bianca Tragni, studiosa di cultura e tradizioni popolari, in un interessante libro sull’argomento -pubblicato nel 1989- dice «che quando in epoca presumibilmente medievale è stato introdotto a Rutigliano il culto di S. Antonio Abate il fischietto già esisteva come oggetto ludico o culturale».

Il fischietto, dunque, è un oggetto antico che affonda le sue radici nel passato medievale e rurale della civiltà contadina, come dimostra l’esemplare trovato diversi anni fa nella grotta di Cala Scizzo a Torre a Mare, un fischietto (datato tra il1300-1400) raffigurante il tipico galletto che ritroviamo ancora oggi in mille forme e colori sulle bancarelle degli artigiani. Ora, come sia successo che un santo così austero, così chiuso nel suo rigido ascetismo, così immerso in una spiritualità quasi aristocratica, patrocinasse la fiera di un oggetto molto terreno, legato al gioco, al divertimento e alla festa come il fischietto in terracotta, è veramente un mistero.

S. Antonio è nato e vissuto in Egitto e pare che la sua popolarità in Europa sia dovuta alla leggenda che lo voleva costantemente impegnato nella lotta contro il diavolo, a cui -con trucchi e stratagemmi- sottraeva le anime. Questa caratteristica, insieme a quella che lo voleva anche taumaturgo e guaritore, interessò molto i contadini medievali che, sempre alla ricerca di santi e protezioni divine, elessero S. Antonio a protettore della produzione agricola, delle stalle e degli animali domestici. Non è un caso che proprio gli animali domestici giochino un ruolo importante nella “soggettistica” tradizionale dei fischietti, e tra gli animali quello che prevale su tutti è il gallo, per ovvie ragioni allegoriche riferite alla sua virilità.

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