Il fabbricato adibito alla pesa, posto sull’angolo dell’ospedale, si ritiene risalga alla metà dell’Ottocento. Questa datazione viene definita probabile dall’architetto Gianfranco Gritella che ha curato gli ultimi restauri della Precettoria.
Il fabbricato adibito alla pesa, posto sull’angolo dell’ospedale, si ritiene risalga alla metà dell’Ottocento. Questa datazione viene definita probabile dall’architetto Gianfranco Gritella che ha curato gli ultimi restauri della Precettoria.
I
l piccolo edificio adibito ad ospedale, del quale si conserva ancora oggi la
splendida facciata, venne costruito insieme alla Chiesa intorno al 1188, dai
monaci antoniani su un terreno, donato da Umberto III di Savoia detto il
Beato, che si trova lungo “la via Francigena”.
Il fabbricato adibito alla pesa, posto sull’angolo dell’ospedale, si ritiene risalga alla
metà dell’Ottocento. Questa datazione viene definita probabile dall’architetto Gianfranco Gritella che ha curato gli ultimi restauri della Precettoria. Lo stesso fabbricato non presenta segni che testimonino interventi recenti di manutenzione, sia alle
murature sia al manto di copertura, sia agli elementi tecnici collocati all’interno che
costituiscono il sistema di pesatura, e che oggi sono coperti da uno spesso strato di
polvere e ragnatele, perché inutilizzati da parecchio tempo.
La parte perimetrale dell’immobile, su due lati, è stata probabilmente costruita sul
muro di cinta esistente, realizzato in mattoni e pietrame.
Sulla parte destra del portone della facciata dell’edificio riconosciuto come Ospedaletto degli Antoniani (che veniva utilizzato per la cura del “Fuoco di Sant’Antonio”
e in seguito anche per gli ammalati di lebbra) si nota il prolungamento di una trave
che fuoriesce dal muro terminale dell’edificio. Importanti lesene in mattoni supportano il peso e il lavoro della grossa trave a mensola per l’aggancio dei pesi, mentre
nella parte alta dell’edificio, le catene in ferro poste lungo i lati minori contrastano
la spinta delle falde del tetto a capanna.
A prima vista pare non esistano
problematiche di rilievo, salvo una
limitata zona della parete posta
lungo la “via Francigena“ in corrispondenza del meccanismo di
regolazione della cremagliera che
presenta, per incoerenza del legante, un rigonfiamento anomalo: con
il tempo potrebbe arrecare danni
peggiori. Dal tetto traspaiono fili di
luce prodotti dallo scivolamento dei
coppi del manto di copertura che
preludono ad eventuali infiltrazioni
d’acqua in caso di pioggia. Il fabbricato della pesa di Ranverso
AMICI DELLA FONDAZIONE ORDINE MAURIZIANO
PRONTO SOCCORSO DEI BENI CULTURALI
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Un documento fattoci pervenire dal Museo della Bilancia di Campogalliano (Mo)
presenta una pesa, datata 1700 circa, simile a quella di Ranverso.
Agganciato alla grande trave si nota un dispositivo di forma triangolare alla cui estremità venivano montate le catene per sollevare le merci in transito, ma anche singoli
animali, carri carichi di merci, sacchi, ecc. Questa trave che si prolunga all’interno
dell’edificio serviva per determinare il peso della merce attraverso una serie di ingranaggi di riduzione collegati ad una cremagliera e ad un’asta sulla quale venivano
posizionati i pesi atti a controbilanciare quanto agganciato alle catene.
Per carenza di manutenzione si sono depositate, all’interno del locale, sul pavimento e
sulle altre superfici piane, una gran quantità di polvere, di frammenti di paglia, di foglie
portate dal vento che spira forte dalla Valle di Susa. L’Associazione ha recentemente
effettuato un intervento manutentivo, con l’autorizzazione della Fondazione Ordine
Mauriziano, per verificare il degrado strutturale ed evidenziare eventuali interventi
significativi al fine di una idonea conservazione.
Pesa del 1700, simile a quella di Ranverso, fornita dal
Museo della Bilancia di Campogalliano
Ripiano di legno con pesi in ferro asta
e piatto, pesi e catene
La pesa ripresa dal basso
Mensolone in ferro per appoggio trave principale