Il bando è emesso dall’Area Arte e Cultura diFondazione Cariplo nell’ambito dell’obiettivostrategico “Nuova partecipazione culturale”.Il bando è con scadenza.
Il bando è emesso dall’Area Arte e Cultura diFondazione Cariplo nell’ambito dell’obiettivostrategico “Nuova partecipazione culturale”.Il bando è con scadenza.
- PREMESSA
Il bando è emesso dall’Area Arte e Cultura di
Fondazione Cariplo nell’ambito dell’obiettivo
strategico “Nuova partecipazione culturale”.
Il bando è con scadenza. - IL CONTESTO
Le risorse economiche destinate alla conservazione
del patrimonio storico-architettonico nel nostro
Paese sono sempre molto inferiori al reale
fabbisogno; pertanto, è sempre più evidente la
necessità di un cambio di paradigma, adottando
strategie di conservazione programmata in una
logica di prevenzione dei danni, cura continua,
restauri basati sul criterio del “minimo intervento”
e monitoraggio costante.
L’adozione di quest’approccio consente di ridurre i
grandi cantieri, evitare la perdita d’integrità degli
edifici, con il rischio di comprometterne
l’autenticità e il valore identitario per le comunità
di riferimento, e risparmiare tempo e risorse, non
solo economiche, anche in un’ottica di
sostenibilità.
Tale scelta diventa ancor più decisiva nell’attuale
scenario in cui si registrano incrementi del costo
delle forniture, specie in ambito edilizio, e aumenti
del costo delle utenze, che incidono in modo
rilevante sui bilanci delle organizzazioni che hanno
in carico la gestione dei beni.
Trascurare le azioni di manutenzione e cura
continua del patrimonio culturale avrà come
conseguenze la possibile perdita di sicurezza dei
beni per il pubblico che ne fruisce fino a condurre
alla loro inevitabile chiusura e abbandono. - GLI OBIETTIVI
Il bando ha l’obiettivo di sostenere interventi di
restauro e recupero funzionale, urgenti e prioritari,
su beni di interesse storico-architettonico, al fine di
favorire processi di conservazione e buona
gestione del patrimonio culturale. I beni dovranno
essere vincolati ai sensi dell’art. 10 e seguenti del
Titolo I, Capo I, della Parte Seconda del Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004
ss.mm.ii.).
Attraverso tali interventi la Fondazione intende
garantire condizioni di apertura, sicurezza e
fruibilità dei beni al fine di avvicinare le comunità
alla conoscenza del patrimonio culturale come
valore identitario da trasmettere. - LINEE GUIDA
La Fondazione sosterrà la realizzazione di interventi
prioritari di messa in sicurezza, miglioramento
strutturale, restauro e manutenzione di beni
storico-architettonici.
I progetti dovranno riferirsi prioritariamente ai
seguenti ambiti da affrontare singolarmente o
trasversalmente, a seconda delle tipologie di beni e
di degrado identificate: coperture, strutture
orizzontali e verticali, superfici e apparati decorativi
architettonici (sculture, balaustre, stucchi, ecc.).
Non saranno considerati ammissibili progetti
esclusivamente destinati al restauro di superfici
pittoriche.
Le proposte dovranno inoltre prevedere la
predisposizione del piano di conservazione
preventiva e programmata dei beni oggetto
dell’intervento.
Nell’ambito dei progetti sopra descritti, come
interventi secondari in termini di consistenza
esecutiva ed economica, saranno ammissibili anche
opere di adeguamento degli impianti, nella logica
di migliorare quelli preesistenti e l’efficienza
energetica, individuando soluzioni compatibili con
il pregio storico-architettonico e artistico degli
edifici.
I progetti riferiti al solo adeguamento impiantistico
non saranno ritenuti ammissibili.
Gli elaborati progettuali dovranno illustrare:
le opere di messa in sicurezza,
miglioramento strutturale o
consolidamento e restauro, volte a
garantire la pubblica fruizione nonché
SOS Patrimonio
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l’accesso alle componenti strutturali e
architettoniche per la manutenzione
continua;
le informazioni di dettaglio rispetto ai
costi, alle modalità e ai tempi di
realizzazione degli interventi;
indagini diagnostiche in relazione al
progetto che si intende proporre,
strettamente necessarie e funzionali alla
conoscenza dei beni, già effettuate o da
eseguire nell’ambito della proposta e
finalizzate esclusivamente a meglio
definire o indirizzare gli interventi;
in caso di progetti che comprendano anche
opere di adeguamento impiantistico, le
motivazioni scaturite dalle correlate
valutazioni diagnostiche a supporto della
proposta dell’intervento, le soluzioni
prospettate che incidano sulla sicurezza e
sul miglioramento energetico atteso e
siano segnate dal rispetto dei valori
culturali dell’edificio storico;
le azioni di partecipazione di target
individuati nella comunità di riferimento
(ad esempio: volontari, studenti, famiglie,
ecc.), in attività di valorizzazione, cura e
manutenzione continua dei beni
interessati dai progetti.
4.1 Soggetti destinatari
Enti pubblici, enti ecclesiastico-religiosi,
organizzazioni private non profit proprietari di beni
culturali immobili.
Enti pubblici, enti ecclesiastico-religiosi,
organizzazioni private non profit affidatari
(possessori o detentori) di beni culturali immobili.
Si precisa che, anche in questo caso, i proprietari
dei beni dovranno godere dei requisiti di
ammissibilità al contributo di Fondazione Cariplo;
inoltre dovrà sempre sussistere tra il soggetto
proprietario e l’eventuale soggetto affidatario un
contratto che attribuisca la disponibilità
dell’edificio.
Tali soggetti potranno candidarsi singolarmente o
in partenariato con altri enti pubblici, enti
ecclesiastico-religiosi e organizzazioni private non
profit.
Quanto alle regole generali, si rinvia ai seguenti
documenti:
Criteri generali per la concessione di
contributi;
Guida alla presentazione dei progetti su bandi.
4.2 Progetti ammissibili
Le proposte dovranno riguardare interventi su
edifici vincolati ai sensi dell’art. 10 e seguenti del
Titolo I, Capo I, della Parte Seconda del Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004
ss.mm.ii.); le opere previste dovranno essere
risolutive ai fini di una fruizione in sicurezza degli
immobili e soddisfare i seguenti requisiti:
localizzazione del progetto nel territorio di
riferimento della Fondazione (la regione
Lombardia e le province di Novara e del
Verbano-Cusio-Ossola);
durata compresa tra i 6 e i 24 mesi, con
avvio successivo alla data di scadenza del
bando;
richiesta massima di contributo pari a
150.000 euro e comunque non superiore
all’80% dei costi totali preventivati.
La candidatura dovrà essere corredata dei seguenti
documenti obbligatori:
atto di proprietà o titolo di disponibilità
dei beni oggetto d’intervento (è possibile
allegare la visura catastale);
dichiarazione sostitutiva di atto di
notorietà (il format di tale documento è
anche disponibile nell’Area riservata e
nella sezione dedicata al bando del sito di
Fondazione Cariplo);
documentazione attestante la diagnostica
già effettuata o la predisposizione di un
programma di indagini da realizzare
durante il progetto; tale programma dovrà
essere finalizzato esclusivamente a
determinare le priorità d’intervento per la
risoluzione delle urgenze individuate;
relazione tecnica, stime economiche di
inquadramento delle categorie di opere
previste, preventivi adeguatamente
articolati e, laddove disponibile, computo
metrico estimativo dei lavori, almeno ad
un livello di progetto di fattibilità tecnicoeconomica;
documentazione fotografica che attesti lo
stato di fatto dei beni ed elaborati grafici
di progetto.
per gli interventi effettuati dalle
parrocchie o da altri enti ecclesiastici,
occorre trasmettere la relativa
autorizzazione dell’Ordinario diocesano.
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Si precisa che, oltre ai documenti sopra menzionati,
le proposte dovranno essere corredate degli
allegati obbligatori previsti dalla Guida alla
presentazione dei progetti su bandi.
Si segnala che nel documento Descrizione
dettagliata di progetto i proponenti dovranno
seguire le indicazioni riportate all’interno della
Guida, illustrando dettagliatamente: il grado di
urgenza rilevato per la selezione dei beni e
dell’intervento prescelto ai fini della sicurezza e
fruibilità da parte del pubblico; le indagini
diagnostiche, eseguite o da eseguire, funzionali e
commisurate alle reali esigenze per la definizione
del progetto strutturale, architettonico e
impiantistico; l’intervento urgente e prioritario
oggetto della candidatura, che dovrà essere basato
sui criteri del “minimo intervento”; la
composizione del gruppo di lavoro e le eventuali
collaborazioni con istituzioni didattiche di settore o
altre organizzazioni in grado di sensibilizzare sui
temi della conservazione degli edifici storici; le
modalità di predisposizione del piano di
conservazione preventiva e programmata dei
beni; le attività di partecipazione che si intendono
promuovere per avvicinare le comunità alla
conoscenza del patrimonio culturale locale,
affinché possano ricoprire un ruolo attivo nella
cura attenta e continua dei beni.
Si precisa che l’allegato Descrizione dettagliata di
progetto deve contenere le suddette informazioni
e non può corrispondere esclusivamente alla
relazione tecnica del bene oggetto d’intervento.
In caso contrario, i progetti verranno considerati
inammissibili alla valutazione di merito.
4.3 Criteri
Saranno privilegiati i progetti che:
esplicitino chiaramente i principi e il
metodo grazie ai quali i proponenti hanno
individuato come prioritari gli interventi
proposti sui beni;
prevedano attività diagnostiche coerenti
ed essenziali per la definizione
dell’intervento, illustrando con chiarezza
le indagini effettuate e quelle ancora da
svolgere e prestando una particolare
attenzione alla coerenza e sobrietà dei
costi delle indagini;
rispettino il criterio del “minimo
intervento”, nell’ottica di preservare i beni
da forme di degrado e assicurarne la
fruizione in sicurezza;
siano ad uno stadio di progettazioneavanzata e dispongano dell’autorizzazione
della Soprintendenza all’esecuzione delle
opere ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs.
42/2004 ss.mm.ii.;
qualora i progetti comprendano opere di
adeguamento impiantistico, descrivano in
modo esaustivo la necessità degli
interventi proposti e il miglioramento
auspicato in termini di una più sicura ed
efficiente conservazione e gestione del
bene;
presentino o prevedano di predisporre un
adeguato ed esaustivo piano di
conservazione programmata sui beni;
rispettino i requisiti di sostenibilità
ambientale nella progettazione degli
interventi e nella gestione delle risorse;
impieghino gli strumenti di catalogazione
in uso a livello regionale/nazionale per
l’aggiornamento della documentazione già
esistente o per la creazione di nuove
schede;
dimostrino di basarsi sul coinvolgimento
delle comunità di cittadini attraverso
modalità innovative di fruizione e
partecipazione attiva della popolazione
nella valorizzazione, cura e manutenzione
continua dei beni, anche grazie all’ausilio
di attività di formazione a volontari da
parte di professionisti del settore (a titolo
esemplificativo ma non esaustivo: cantieri
aperti, cantieri scuola, visite guidate,
adesione a reti/circuiti locali impegnati
nella valorizzazione del patrimonio del
territorio, attività didattiche, mostre,
convegni, pubblicazioni);
descrivano in modo esaustivo la
composizione dei gruppi di lavoro
multidisciplinari che potranno essere
composti da istituzioni scientifiche,
imprese e operatori qualificati, anche con
il coinvolgimento di istituzioni didattiche
di settore (scuole edili, istituti tecnici,
ecc.);
presentino un Piano economico congruo e
dettagliato, articolato nelle azioni di
progetto con una particolare attenzione
alla ripartizione dei costi nelle attività
obbligatorie previste (diagnostica,
intervento, piano di conservazione
preventiva e programmata, attività di
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partecipazione e coinvolgimento delle
comunità);
dichiarino di basarsi su un piano di
cofinanziamento certo e documentato,
costruito anche attraverso l’attivazione di
altre risorse finanziarie e meccanismi di
raccolta fondi (ad esempio: crowdfunding,
o altri tipi di donazione promuovendo,
laddove possibile, l’adozione di Art
Bonus).
4.4 Soggetti non ammissibili
Non saranno considerati ammissibili alla
valutazione i progetti presentati da soggetti che
non rispondano ai requisiti citati al paragrafo 4.1.
4.5 Progetti non ammissibili
Non saranno considerati ammissibili alla
valutazione i progetti che:
prevedano l’acquisto di immobili;
siano riferiti a beni di proprietà di soggetti
non ammissibili al contributo di
Fondazione Cariplo;
siano presentati da soggetti che non
dimostrino di essere in possesso del titolo
di disponibilità dei beni;
riguardino edifici non vincolati ai sensi
dell’art. 10 e seguenti del Titolo I, Capo I,
della Parte Seconda del Codice dei Beni
Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004
ss.mm.ii.);
prevedano interventi non riferiti ad azioni
prioritarie e urgenti di messa in sicurezza,
miglioramento strutturale, restauro e
manutenzione dei beni;
siano riferiti a beni in uno stato di degrado
avanzato tale da non consentirne, tramite
l’intervento proposto, una fruizione in
sicurezza da parte del pubblico;
siano riferiti esclusivamente al restauro di
superfici pittoriche;
riguardino esclusivamente la realizzazione
di opere di adeguamento impiantistico;
siano privi di azioni di sensibilizzazione;
siano incompleti della documentazione e
delle informazioni richieste al paragrafo
4.2.
4.6 Iter di presentazione
Si indirizza alla consultazione del documento Guida
alla presentazione dei progetti su bandi per
conoscere l’iter di presentazione dei bandi con
scadenza. - BUDGET DISPONIBILE, SPESE
AMMISSIBILI E/O INAMMISSIBILI
Il budget a disposizione è pari a 1.180.000 Euro.
Non saranno considerate ammissibili le spese
riferite all’acquisto di immobili (voce di spesa A01). - COMUNICAZIONI E INFORMAZIONI
La Fondazione, in quanto soggetto privato, non è
tenuta all’osservanza di procedure di evidenza
pubblica e ha la facoltà di non assegnare in tutto o
in parte il budget previsto. Il presente testo del
bando è scaricabile dal sito web di Fondazione
Cariplo (www.fondazionecariplo.it).
Pagina 7 di 7 - SINTESI*
Bando SOS Patrimonio
Tipo con scadenza
Scadenza 30 novembre 2023, ore 16.59
Budget
disponibile € 1.180.000
Obiettivi
Sostenere interventi di recupero
urgenti e prioritari su beni di
interesse storico-architettonico
Destinatari
Enti pubblici, enti ecclesiasticoreligiosi e organizzazioni private non
profit proprietari dei beni; Enti
pubblici, enti ecclesiastico-religiosi e
organizzazioni private non profit
affidatari dei beni
Principali
limiti di
finanziamento
Contributo massimo € 150.000 e
comunque non superiore all’80% dei
costi totali preventivati
Riferimenti
Area Arte e Cultura
Contatti staff disponibili sul sito web
www.fondazionecariplo.it
- I dati riportati al paragrafo “Sintesi” hanno mera valenza
riassuntiva delle condizioni e clausole riportate nel testo del
bando, alle quali si rinvia per una descrizione integrale.