Giubileo antoniano, le reliquie di sant’Antonio abate hanno lasciato la città di Arles (Francia). Dal 6 al 13 gennaio 2006 sono state ospitate nel Comune di Novoli in provincia di Lecce. Dal 13 al 17 gennaio 2006 sono state accolte nella stupenda cornice dell’Isola d’Ischia.
Giubileo antoniano, le reliquie di sant’Antonio abate hanno lasciato la città di Arles (Francia). Dal 6 al 13 gennaio 2006 sono state ospitate nel Comune di Novoli in provincia di Lecce. Dal 13 al 17 gennaio 2006 sono state accolte nella stupenda cornice dell’Isola d’Ischia.
Santantoniari |
Reliquie di S.Antonio
Nel 561 le sue reliquie vennero traslate ad Alessandria d’Egitto, presso la chiesa di San Giovanni. Verso il 635, in seguito all’occupazione araba dell’Egitto, furono spostate a Costantinopoli. Nel XI secolo il nobile francese Jocelin de Chateau Neuf le ottenne in dono dall’Imperatore di Costantinopoli e le portò in Francia nel Delfinato. Nel 1070 il nobile Guigues de Didier fece costruire nel villaggio di La Motte presso Vienne una chiesa dove vennero traslate.
Per la prima volta nella storia, nel gennaio 2006, in occasione del Giubileo antoniano, le reliquie di sant’Antonio abate hanno lasciato la città di Arles (Francia). Dal 6 al 13 gennaio 2006 sono state ospitate nel Comune di Novoli in provincia di Lecce. Dal 13 al 17 gennaio 2006 sono state accolte nella stupenda cornice dell’Isola d’Ischia.
Il 20 agosto 2006 sono giunte ad Aci Sant’Antonio (CT), in Sicilia su un velivolo dell’aeronautica militare,con volo diretto, da Nimes a Sigonella, accompagnate dal cappellano militare don Giovanni Salvia, dal Vescovo di Acireale Mons. Pio Vittorio Vigo; è stata improntata una accoglienza particolare e una “grande festa” a cura del comitato festeggiamenti anno 2004/2006 il circolo sant’Antonio abate e tutta la comunità santantonese hanno collaborato per tutta la settimana accogliendo i numerosi pellegrini (cinquantamila presenze, 65 località di provenienza registrate, 9000 ostie consumate, 16000 immaginette divise). Nel contesto del Giubileo antoniano concesso da papa Giovanni Paolo II con Decreto della Penitenzeria Apostolica del 30 luglio 2004 la comunità santantonese ha provato delle emozioni che resteranno scolpite a carattere indelebile nel cuore dei partecipanti. Il 27 agosto 2006 le reliquie sono ripartite per la base militare di Sigonella e da li per la Primaziale basilica cattedrale di Arles.
Il 21 gennaio 2007 sono giunte a Vibonati (Sa) dove sono state accolte dal Vescovo diocesano Mons. Angelo Spinillo, dal parroco del paese don Elia Guercio e da tutti i cittadini di Vibonati e del golfo di Policastro. Per tutto il periodo in cui le sacre reliquie sono state ospitate a Vibonati sono state organizzate moltissime celebrazioni e manifestazioni grazie alla disponibilità dei membri della confraternita “I discepoli di Sant’Antonio Abate” e dell'”Arciconfraternita della SS. Trinità e del Sacro Cuore”, di tutti i cittadini vibonatesi e delle autorità civili e militari. La Chiesa madre ha registrato la visita di tantissimi pellegrini provenienti da tutti i paesi del Cilento e della Campania, della Puglia e della Basilicata e persino della Sicilia; senza contare i numerosi vibonatesi residenti in altre parti d’Italia e del mondo che sono accorsi numerosi ed entusiasti. Le reliquie hanno lasciato il piccolo comune cilentano il giorno 29 gennaio 2007 e, accompagnate da un pellegrinaggio di fedeli, sono state riportate ad Arles.
Il 16 gennaio 2008 le reliquie, contenute in una teca in stile gotico, lasciano nuovamente Arles per giungere per la terza volta in Italia su richiesta della comunità religiosa dianese e del vescovo di Albenga e Imperia Mons. Mario Olivieri e sono trasportate a Diano Marina (IM) dove vengono esposte, fino al 22 gennaio, nella chiesa parrocchiale dedicata al Santo. Il 17 gennaio, festa liturgica di Sant’Antonio Abate, presiede la Santa Messa S.E. Mons. Giulio Sanguinetti Vescovo emerito di Brescia. Il 20 gennaio le reliquie sono trasportate in solenne processione lungo le vie cittadine, alla presenza del Vescovo diocesano S.E. Mons. Mario Oliveri. Il 23 sono riportate ad Arles, con una suggestiva processione che dalla chiesa le ha accompagniate fino al porticciolo di Diano Marina, e con un seguito di imbarcazioni trasportate via mare fino a Porto Maurizio, da dove sono ripartite per Arles via terra.
Una lapide marmorea datata 1588, inserita nella chiesa di Tricarico dedicata al santo protettore degli animali, elenca una serie di reliquie che sarebbero state ivi custodite; tra queste, una reliquia di sant’Antonio Abate, indicato come sant’Antonio di Vienne.