Gennaio 31, 2023

Frate Indovino racconta Sant’Antonio Abate ed il suo maiale.

Frate Indovino racconta Sant’Antonio Abate ed il suo maiale.

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Frate IndovinoodoSsneprt1n272618fmg65tlcita3al03iotli21n chl42 6e600ag1h72  · SANT’ANTONIO ABATE PROTETTORE DEGLI ANIMALI

Sant’Antonio abate è il protettore degli animali domestici ed è rappresentato quasi sempre con un maialino ai suoi piedi. La Chiesa, nel giorno della sua ricorrenza, per tradizione, benedice gli animali e le stalle ponendo tutto sotto la protezione del santo. Famoso è il detto “Sant’Antuono se ’nnammuraie d’o puorco”. Nell’XI secolo le sue reliquie arrivarono in Francia dove fu eretta una chiesa in suo onore. Per ospitare tutti gli ammalati che vi giungevano, si costruì anche un ospedale e venne fondata una confraternita di religiosi, l’antico ordine ospedaliero degli Antoniani. Fu uno dei maggiori ospedali, in cui, durante il Medioevo, si curava l’herpes zoster, comunemente detto “fuoco di Sant’Antonio”. Per curare questa malattia, i monaci usavano il grasso del maiale che serviva a lenire i bruciori. Per questo il Papa accordò agli Antoniani il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunità. Una leggenda narra che, mentre il santo era a Barcellona, una scrofa depose davanti ai suoi piedi in atto di preghiera un porcellino zoppo e malato che aveva tra le fauci e che il santo, con un segno della croce, lo guarì. Questo porcellino, sembra che sia rimasto con lui per tutta la vita. Questo episodio fu causa di conversione di tutta la popolazione. L’espressione “Sant’Antonio si innamorò del porco” viene usata, nel dialetto napoletano, per dire che “l’amore è cieco”, ma ha anche grande valenza circa il superamento dei divieti espressi nella Bibbia nei confronti del maiale considerato un animale immondo. Il cristianesimo mutò posizione comprendendo che con le carni dell’animale si potevano sfamare le folle, i numerosi monaci dei conventi e i malati da loro assistiti. Oggi, soprattutto nel Sud, il 17 gennaio si festeggia il santo con l’uccisione del maiale in suo onore e c’è l’usanza di accendere nelle strade cittadine, nelle piazze e nei grandi cortili i “focarazzi”, i “falò di sant’Antuono”, che hanno una funzione fecondatrice e purificatrice. Mostra meno

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