Foto della copertina con Sant’Antonio con lo sfondo della Chiesa a lui dedicata è stata studiata dai ricercatori per non sterminare il culto per Sant’Antonio Abate nel borgo speciale di Ranverso.Effatà Editrice Libri » Studia taurinensia » Storia ospedaliera antoniana del Monsignor Italo Ruffino, in copertina Don Italo ingloba l’immagine Sacra di Sant’Antonio Abate a quella della sua Chiesa di Ranverso.
Foto della copertina con Sant’Antonio con lo sfondo della Chiesa a lui dedicata è stata studiata dai ricercatori per non sterminare il culto per Sant’Antonio Abate nel borgo speciale di Ranverso.Effatà Editrice Libri » Studia taurinensia » Storia ospedaliera antoniana del Monsignor Italo Ruffino, in copertina Don Italo ingloba l’immagine Sacra di Sant’Antonio Abate a quella della sua Chiesa di Ranverso.
AUTORE
STORIA OSPEDALIERA ANTONIANA
STUDI E RICERCHE SUGLI ANTICHI OSPEDALI DI SANT’ANTONIO ABATE
di Italo Ruffino
Mons. Italo Ruffino offre una ricerca che scava nelle vicende di sette secoli di storia dei Canonici Regolari di sant’Antonio del Viennese.
Egli infatti parte dall’Ospedale e la Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso (To), descrivendone la fondazione e lo sviluppo, per passare ad esaminare tutti gli Ospizi ospedalieri dell’Alta Val di Susa. Descrive poi la diffusione dell’Ordine ospedaliero di Sant’Antonio di Vienne in Francia, per illustrare in seguito le prime fondazioni ospedaliere Antoniane in Alta Italia. Torna sui Canonici Regolari di Sant’Agostino di Vienne, per passare sull’antico Ospedale di S. Antonio di Roma.
È un panorama molto vasto, che il lettore percorre con estremo interesse, perché l’autore giustifica ogni sua affermazione e descrizione con riferimenti storici tratti da altrettanti innumerevoli documenti. Si giunge all’ultima pagina del volume con una profonda meraviglia per quanto è stato realizzato dalla Chiesa, in copertina del libro (Storia Ospedaliera Antoniana) Don Italo ingloba l’immagine Sacra di Sant’Antonio Abate a quella della sua amata Chiesa di Ranverso dove gli Ordini Religiosi da semplici cristiani per venire in aiuto agli ammalati ed ai bisognosi pregavano il Santo del deserto.
Si tocca con mano che la motivazione di fondo di tante benefiche iniziative risiedeva nella profonda fede di chi si privava anche dei propri beni per aiutare quanti soffrivano per malattia o per povertà. Le pagine che l’Autore ha scritto non sono quindi solo uno studio storico, ma rappresentano un invito interiore a seguire l’esempio di chi ci ha preceduto con tanto impegno e con tanta fede concreta.