Giugno 1, 2025

Ersilio Teifreto ex allievo del Maestro Mons. Italo Ruffino riposi in pace.Idue portali di Ranverso voluti daJean De Montchenu Abate 1470/1496 

Ersilio Teifreto ex allievo del Maestro Mons. Italo Ruffino riposi in pace.Idue portali di Ranverso voluti daJean De Montchenu Abate 1470/1496 

 

 

Il pinnacolo era libero  1883                                                                               Architettura Uguale

       

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L’antica facciata quattrocentesca dell’Ospedale medievale dei monaci Antoniani è spesso associata come costruzione all’Ordine dei S.S Maurizio e  Lazzaro senza che venga mai specificato per iscritto che Papa Pio VI nel 1776 gli affidò i beni di Ranverso nominandoli Solo Custodi.

Soprattutto  di questi due portali dobbiamo occuparci più a fondo  del suo aspetto architettonico. può essere di primaria importanza  rispetto al significato storico, religioso e simbolico del luogo Antoniano

 

In realtà i due portali della Chiesa e dell’Ospedale di Sant’Antonio di Ranverso furono voluti dall’allora Abate Jean De Montchenu  1470/1496  decise di vendere delle case nel Delfinato della Francia e altri beni per Ottenere i  soldi che sarebbero serviti per fare  le gradi modifiche ed edificare  nuovi monumenti,  innamorato  di Ranverso  ha voluto  lasciare il suo segno abbellendo le due spettacolari facciate che  con i suoi ingegneri e Architetti ne progettarono la costruzione ma non sono mai nominati ,

A queste figure  noi del Gruppo storico  cittadini attivi  di buona volontà con sigla A.D.A -Amici Degli Antoniani  lavorando sul posto ci sentiamo  gli Eredi di chi  ha ideato questi beni, progettati e costruiti lasciando in cosi poco spazio una bellezza invidiata nel Mondo

Evidentemente non piace agli attuali Custodi Mauriziani che  il nome di  Jean De Montchenu evochi la presenza dell’Abate a Ranverso nominato dopo già da anni fu cancellata la figura del Precettore non è mai menzionato esplicitamente quando si parla degli importanti lavori svolti durante la  gestione dell’Abbazia per es… vedi: le  2 Facciate uguali  con portali in terra cotta , il recupero di un lato  del Chiostro, modifica del Presbiterio da quadrato a poligonale , la pratica per  salvaguardare l’antico Cimitero, e l’Ospedale , lui fece posare il masso erratico di fronte al Pronao con la stele ottagonale e la croce sulla pietra di marmo ,perché allora non ci concentriamo  sul suo significato storico e religioso come un Santuario Votivo dedicato al nostro Santo Patrone Protettore  Sant’Antonio Abate a cui fu dedicato sin dall’Origine Ranverso  per la vittoria dei monaci Antoniani sul male terribile il  fuoco degli ardenti.

.Per questi motivi dobbiamo ricordare Ranverso non come una Semplice Precettoria ma una vera Abbazia  come luogo di  memoria di cure, di accoglienza e di preghiera

Vediamo i punti che impediscono che  il nome dell’Abate Jean De Montchenu nominato dal Papa non può essere mai presente nell’archivio storico dell’Ordine del Mauriziano di Torino :

Il culto per Ranverso e memorabile  gestito nei secoli da religiosi  ha sempre  dato priorità alla celebrazione della fede e alla preghiera, sottolineando la sua natura di luogo sacro.

Quando si parla della storia dei monaci antoniani di Ranverso bisogna parlare ai visitatori alle guide turistiche, spostando l’attenzione sulle origini con  la sua reale architettura le motivazioni che spinsero a coprire con i due portali i muri prima esistenti, compreso le loro  funzioni principali e menzionare chi furono i mecenati e gli autori , senza nascondere i manufatti  aggiunti senza motivo cioè il Pinnacolo DX costruito nel 1914 per 460 anni tutti avevano rispettato quel prezioso monumento, poi proprio sotto la nuova gestione dell’Ordine Mauriziano che erano stati nominati custodi da Papa Pio VI nel  1776   per salvaguardare i beni di  Ranverso , Quando intervenne Bertea non e dato di capire con quale Autorità snaturò  un bene architettonico del quattrocento  quando decise di costruire  abusivamente  un Pinnacolo prima Inesistente e mai dichiarato per es… Spiegando con dei Totem  o Segni ai Visitatori che il terzo Pinnacolo Non e  Originale alterando così  la facciata e rendendola Asimmetrica  nella sua originalità  diventato praticamente un monumento di falso storico,.

Poi sempre a Ranverso addirittura con una lapide in marmo si nomina sempre Alfredo D’Andrade  chiamato da Paolo Boselli per un restauro filologico che invece non mantenni i patti e decise di deturpare la facciata dell’Ospedale , mentre   Gianfranco Gritella  nominato per aver   lavorato sull’usura naturale dei  Monumenti Nazionali di  Ranverso

Ersilio Teifreto ex allievo del Maestro Mons. Italo Ruffino riposi in pace

 

 

ECCO UN’ALTRA VERSIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Leggete questa spiegazione che segue:

Successivamente nel 1776 i Cavalieri Mauriziani che ne continuarono l’edificazione “l’Assurdità il luogo lo fecero diventare rurale costruendo delle cascine, dopo Jean De Monchenu non vennero piu  costruiti edifici storici e religiosi”e la gestione. Il complesso abbaziale fu costruito tra il XII e il XV secolo, con contributi di vari committenti e artisti.

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I principali costruttori dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso furono i membri dell’ordine dei Cavalieri di Sant’Antonio, che nel XII secolo fondarono il complesso, e successivamente i Cavalieri Mauriziani che ne continuarono l’edificazione e la gestione. Il complesso abbaziale fu costruito tra il XII e il XV secolo, con contributi di vari committenti e artisti.

Ecco alcuni dettagli sui costruttori e le loro opere:

  • Ordine dei Cavalieri di Sant’Antonio:

Fondarono il complesso nel XII secolo, dando inizio alla costruzione dell’abbazia.

  • Cavalieri Mauriziani:

Subentrarono ai Cavalieri di Sant’Antonio e continuarono l’opera di costruzione e ampliamento del complesso abbaziale, curandone anche la gestione.

Pittore tardogotico, realizzò importanti affreschi all’interno della chiesa, tra cui quelli che decorano la sacrestia e il presbiterio, raffiguranti la vita di Cristo e di San Biagio, oltre a scene della vita di Sant’Antonio abate.

Pittore che realizzò il celebre Polittico della Natività nel 1531, conservato nella chiesa.

In sintesi, l’abbazia è frutto del lavoro di diverse generazioni di costruttori e artisti, che hanno contribuito alla sua realizzazione e decorazione nel corso dei secoli.

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