Luglio 24, 2025

Era l’ospedale medievale antoniano di Ranverso più noto in Europa,non verrà portato a termine il restauro filologico, nel 2026 offrirà la sua bellezza degradante

Era l’ospedale medievale antoniano di Ranverso più noto in Europa,non verrà portato a termine il restauro filologico, nel 2026 offrirà la sua bellezza degradante

 

 

                       

Era l’ospedale medievale antoniano di Ranverso  più noto in Europa,non verrà portato a termine il restauro filologico, nel 2026 offrirà  la sua bellezza degradante.

Si ritornerà ad entrare in questi luoghi che trasudano di storia ospedaliera antoniana  non per visitarli ma per bere un caffe il recinto dell’antico ospedale diventerà un caffetteria,  mentre l’Area della cascina bassa diventerà  hotel e sarà un luogo ricettivo.

Noi  cittadini ci eravamo illusi che approfittando del restauro avremmo salvato il monumento  , e la Fondazione Mauriziano e Regione avessero messo mani per eseguire  e riportare la facciata alle sue origini.

ECCO QUALE TIPO DI RESTAURO CI ASPETTAVAMO NOI NELL’OCCASIONE DEL RESTARO FILOLOGICO PER RIPORTARE LA  FACCIATA  ALLA SUA ORIGINALITA 

Il restauro filologico della facciata dell’Ospedale di Ranverso, situato a Buttigliera Alta, mira a riportare l’edificio alla sua forma originale, eliminando aggiunte successive e interpretando l’intenzione dell’autore originale nel contesto storico e culturale dell’epoca. Questo tipo di restauro, definito anche “filologico”, si basa su un’analisi approfondita dell’opera per comprendere e rimuovere ciò che è stato aggiunto nel tempo, alterando la sua autenticità.

Il restauro filologico, in particolare, si concentra su:

  • Riconoscibilità:

L’intervento deve essere riconoscibile, senza confondersi con l’originale.

  • Reversibilità:

Le operazioni devono essere reversibili, in modo da poter essere rimosse in futuro senza danneggiare l’opera.

  • Compatibilità:

I materiali utilizzati devono essere compatibili con quelli originali e con le caratteristiche dell’edificio.

  • Minimo intervento:

Si deve intervenire il meno possibile, preservando l’integrità dell’opera.

  • Interdisciplinarietà:

Il restauro coinvolge diverse figure professionali, come storici dell’arte, architetti e restauratori.

L’obiettivo principale del restauro filologico è preservare l’autenticità dell’opera, rimuovendo elementi estranei che potrebbero averne alterato l’aspetto originale nel corso del tempo, senza creare una nuova versione dell’opera. Nel caso dell’Ospedale di Ranverso, il restauro filologico mira a recuperare la sua forma quattrocentesca originale, come monumento nazionale dal 1883.

Il progetto di restauro e riqualificazione dell’intero complesso della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, che include anche la facciata, è stato reso possibile grazie a un finanziamento di 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Piemonte. Questo investimento mira a trasformare il complesso in un polo turistico, culturale e sociale, valorizzando il suo patrimonio storico e artistico.

 

 

ll concetto “restauro filologico ranverso ricettivo riqualificare la facciata” si riferisce a un progetto di recupero e valorizzazione della facciata della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, un complesso storico a Buttigliera Alta. Il termine “restauro filologico” indica un approccio che mira a preservare l’autenticità storica dell’edificio,.

Mentre abbiamo letto che l’accordo tra Fondazione Mauriziano e Regione Piemonte  prevede:”ranverso” è un riferimento specifico al complesso.

diventerà “ricettivo” cioè il progetto punta a rendere la struttura accogliente e fruibile per i visitatori, trasformandola in un punto di riferimento per il turismo culturale.

Infine, “riqualificare la facciata” indica l’intervento specifico sulla parte esterna dell’edificio per migliorarne l’aspetto e la funzionalità che non verrà realizzata

Il Mauriziano scrive: Riqualificazione Funzionale di tipo filologico, Recupero Funzionale e Valorizzazione

Restauro e Riqualificazione funzionale degli edifici dell’ …

Fondazione Ordine Mauriziano

https://www.ordinemauriziano.it › 2024/06 › dip…

PDF

25 giu 2024 — Si precisa che tutte le strutture architettoniche monumentali riceveranno un restauro e un recupero funzionale di tipo filologico, esteso anche …

 

L’Architetto Valdemarin e la Regione  Piemonte scrivono: Restauro e Riqualificazione dell’ospedaletto

Non troviamo intesa tra di loro

Nel 1776, papa Pio VI, con una bolla papale, affidò i beni dell’abbazia all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, nominandoli custodi dei beni co vincolo di Divin Culto. Questo evento è ricordato anche da una targa in legno posta da tempi memorabili sul muro del Pronao  della Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, in provincia di Torino secondo torinovoli.it. In precedenza, la precettoria di Ranverso era stata gestita e Condivisa da un precettore per il lato economico, e da un priore per quello   religioso,.

Poi, nel  1474, scomparve la figura del precettore., infatti   Jean de Montchenu II fu nominato Abate commendatario,  da papa Pio II, un benefattore che vendette le sue proprietà  per abbellire i muri già esistenti di Ranverso, dai suoi Architetti fece costruire i due portali quello della Chiesa e quello dell’ospedale con le stesse caratteristiche architettoniche. Noi di A.D.A  ci sentiamo eredi e custodi di questi Maestri che in così poco spazio crearono tanta bellezza, questi due portali  ci vengono invidiati da tutto il Mondo ,il loro stile  presenta il  Gotico Flamboyant Francese. Per 440 anni l’Ordine dei S.S Maurizio e Lazzaro vigliarono e mantennero  il loro impegno in qualità di custodi, poi inspiegabilmente  nel 1906 si accanirono per Spregiare  l’originale facciata inglobando il pinnacolo sinistro nella costruzione della stalla , poi nel 1914 alterarono la facciata costruendo il pinnacolo destro  prima inesistente. Ricordiamo che la facciata quattrocentesca nel 1883 fu dichiarata Monumento Nazionale dallo Stato Italiano e dal prefetto di Torino

QUESTO E IL NOSTRO PROGETTO A.DA AMICI DEGLI ANTONIANI

L’espressione “abbattere alterato, ranverso, restauro funzionale” sembra riferirsi a un intervento di restauro che coinvolge elementi alterati o danneggiati, con un approccio che mira al recupero funzionale del complesso di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta. In particolare, il riferimento a “ranverso” potrebbe indicare un’azione svolta nel senso opposto, o in modo rovesciato, suggerendo un intervento che non solo ripristina ma, potenzialmente, corregge o modifica elementi che erano stati alterati in passato. Il “restauro funzionale” indica che l’obiettivo è quello di restituire al complesso la sua piena funzionalità, probabilmente attraverso interventi mirati a migliorare le sue caratteristiche e prestazioni. 

In dettaglio:

  • Abbattimento alterato:

Questo potrebbe riferirsi alla demolizione o rimozione di elementi strutturali o decorativi che sono stati compromessi o alterati nel tempo.

  • Ranverso:

Il termine, in questo contesto, potrebbe suggerire un’azione di correzione di precedenti errori o interventi mal eseguiti, ripristinando la configurazione originale o migliorando la funzionalità dell’edificio.

  • Restauro funzionale:

Questo indica un approccio al restauro che mira non solo a preservare il valore storico e artistico del complesso, ma anche a migliorarne le prestazioni e l’usabilità, rendendolo adatto alle esigenze contemporanee.

L’intervento a Sant’Antonio di Ranverso, finanziato con fondi europei, prevede il restauro e risanamento dell’intero complesso, con particolare attenzione agli spazi edificati, alle parti pubbliche, all’arredo urbano e al verde pubblico. Il progetto si concentra sul recupero dell’Ospedaletto e della Cascina Bassa, con interventi di restauro e risanamento conservativo, e mira a ripristinare, ad esempio, la facciata dell’Ospedaletto secondo torinovoli.it.

Ersilio Teifreto

 

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