È accertato che i primi a sorgere Ranverso furono la piccola chiesetta simbolo del complesso e l’ospedale curavano i malati già attivi dal 1156
È accertato che i primi a sorgere Ranverso furono la piccola chiesetta simbolo del complesso e l’ospedale curavano i malati già attivi dal 1156
Lungo le strade principali. Negli stati sabaudi e in particolare lungo la direttrice che univa la Savoia e quindi Chambery, con il Piemonte e (dopo il 1562 con Torino), le case di Susa e Ranverso costituivano i riferimenti assistenziali principali. L’intensificarsi dei pellegrinaggi verso Torino in occasione delle periodiche ostensioni della Sindone ne rafforzarono il ruolo sino a tutto il XVII secolo. Le notizie che documentano la presenza in quella località dei monaci Ospedalieri Antoniani risalgono agli anni tra il 1180 e il 1190 quando il complesso chiesa – convento – ospedale viene citato come la seconda fondazione dopo la casa madre. Il complesso fu eretto su terreni donati a religiosi da Umberto II, il Beato, Conte di Savoia. È accertato che il primo edificio a sorgere sul luogo di Ranverso fu l’ospedale, probabilmente già attivo ad iniziare dal 1156. L’edificazione della chiesa, edifico simbolo del complesso, ebbe probabilmente inizio nel 1188, o pochi anni innanzi; nel 1202 essa risulta comunque già costruita nella sua struttura principale, ed eretta sul luogo in cui, secondo la tradizione, sorgeva un’antica cappella dedicata a S. Biagio. L’ospedale in antico accoglieva, così si narra, uomini e donne distinti in due sezioni. Tutti avevano il tau (simbolo antoniano) cucito sugli abiti, come lo portavano sulla veste i religiosi e sulla schiena i maiali allevati nel complesso della Precettoria. L’edificio dell’Ospedale, esterno alla cinta e perfettamente separato dalle altre costruzioni è un raro esempio di nosocomio del secolo XIII nell’alto Piemonte. D’antico conserva soltanto la stupenda facciata, che nella sua forma generale ricorda quella della chiesa e, deve attribuirsi allo stesso architetto. Gli antichi maestri sapevano fare un’opera di arte anche d’un Ospedale. Lo splendido prospetto del portale dell’Ospedale, tuttavia, perde assai in grandiosità nel corso dei secoli a causa delle successive sopraelevazioni che sono intercorse sul sedime stradale. Le basi delle colonnine sono state infatti progressivamente interrate, così come i due gradini che originariamente davano accesso alla porta. Il piano stradale dell’antica via francigena medievale è infatti circa un metro sotto il livello attuale, e cinquanta centimetri più in basso si trova la strada della Gallie di origine romana (elaborazione da un articolo dell’agosto 1908).