Per gli occhi recarsi all’Abbazia di Ranverso una volta all’anno.
Per gli occhi recarsi all’Abbazia di Ranverso una volta all’anno.
Per gli occhi recarsi all’Abbazia una vol
ta all’anno, specie dopoché Defendente
Ferrari col suo polittico aveva aggiunto
bellezza a bellezza.
f.d.b.
Nella pagina precedente: Defendente Ferrari
ed aiuti, polittico con Natività e Santi, 1531, dono
della Comunità di Moncalieri all’Abbazia di
Sant’Antonio di Ranverso presso Buttigliera Alta,
quale ex voto per non aver contratto la peste
del 1529-30, costata ben 800 fiorini e 10 grossi.
Una sorta di grande macchina di altare-teatro
dove oltre all’opera pittorica contava molto
la carpenteria dorata, ecco perché Defendente
Ferrari aveva lavorato con uno stuolo di aiuti.
(foto Marco D’Anna in Theatrum Mauritianum,
FRM, 1992).
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La storia
Le conseguenze della Rivoluzione Francese in Piemonte
Gli “Émigrés” francesi
dalla Bastiglia a Moncalieri
Dopo quasi un secolo di ordinaria am
ministrazione assolutista, sul Piemonte
sabaudo si abbatte l’onda lunga del
la Rivoluzione Francese. Esattamente
due mesi dopo la presa della Bastiglia,
il 14 settembre 1789, giunge al castel
lo di Moncalieri il fratello minore del re
di Francia Luigi XVI, il conte d’Artois
(che molti anni dopo diventerà re con il
nome di Carlo X e sarà poi cacciato dalla
rivoluzione liberale di Parigi del 1830).
Ad attendere il conte, nella cortina di
nebbia di un autunno precoce, vi è Vit
torio Amedeo III, dal 1773 re di Sarde
gna, un principe troppo conservatore
per tentare gli esperimenti innovati
vi del dispotismo illuminato e troppo
provinciale per competere col modello
gaudente di Versailles. I registri dei ceri
moniali annotano che si è trattato di un
incontro dall’etichetta severa: il re, con
l’immancabile uniforme militare e lo
sguardo solenne dei momenti ufficiali,
ha accolto il conte nell’atrio del castello,
gli ha presentato i cinque figli, poi lo ha
accompagnato nelle stanze della princi
pessa Clotilde, sua sorella, che attende
va in compagnia delle principesse reali.
È seguito un pranzo servito con rigido
ordine di precedenza, quindi Vittorio
Amedeo III ha condotto l’ospite negli
alloggi preparati per lui