Ranverso la Disfatta “a noi”? E l’Abbazia magari con l’eliporto va “a loro”
Ranverso la Disfatta “a noi”? E l’Abbazia magari con l’eliporto va “a loro”
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La Disfatta “a noi”? E l’Abbazia magari con l’eliporto va “a loro”
Data: 06/08/2025 Autore Ersilio Teifreto www.torinovoli.it
ENFASI E PROTEZIONI AI RICCONI –Povera patria.
A breve l’ospedale diventerà una struttura ricettiva, verrà affittata/ oppure la gestione verrà affidata a personale senza competenze sull’Arte che rappresenta quel luogo quattrocentesco.
Un complesso Monastico dale 1776 affidato al Mauriziano dove i beni sono vincolati e loro ne sono solo i custodi –
Questi beni eccetto la Chiesa e l’Ospedale saranno messi in vendita extralusso: e diventeranno off limits.
(DI ERSILIO TEIFRETO – (torinovoli.it)l– Senza alcun imbarazzo con la sperimentata prassi del primato del mercato: con la retorica dell’identità italiana va tranquillamente a braccetto con la svendita del patrimonio stesso, ancora e sempre à la Franceschini.
Si pensi alle Terme di Diocleziano, chiuse nelle sale più importanti per ben due settimane perché ‘affittate’ a Bulgari: degna impresa di uno Stato straccione, col cappello in mano di fronte a interessi privati che usano i monumenti come cartelloni pubblicitari. Altro che democrazia della cultura: un patrimonio mantenuto anche con le tasse degli operai e delle maestre elementari viene poi sostanzialmente regalato a un brand del lusso, e ai suoi facoltosi clienti.
E si pensi, ancor peggio, alla prossima vendita di alcuni edifici concentrati nel tenimento dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso sito nell’Anfiteatro della Collina Morenica, che diventerà a presto Centro Residenziale per pochi.
Il tenore dell’annuncio quando sarà dato e verrà pubblicato dall’agenzia di lusso che Curerà l’affare suonerà così:
«Esclusiva proprietà con chiesa e altri edifici affacciati sul chiostro in vendita tra storia Antoniana e la Valle di Susa.
Nel contesto idilliaco sotto il Monte Musinè con vista sulla Sacra di San Michele nel territorio della città metropolitana di Torino e non lontano dal confine con la Francia dove ha sede la Casa Madre di Saint Antoine l’Abbaye.
A Ranverso si trova questa Abbazia medievale che presto molte sue costruzioni andranno in vendita.
Il maestoso complesso, che ha conservato nei secoli la sua importanza culturale e architettonica, si compone di diversi edifici tra cui casali, l0spedale ,un fienile e una Chiesa Abbaziale consacrata di 400 metri quadrati, con campanile stile romanico .
Tutto intorno, solo la natura incontaminata.
I terreni di proprietà, tra giardini, campi e boschi, contano molti ettari.
Uno spazio che si presta perfettamente alla realizzazione di un eliporto».
Un eliporto: del resto, cos’altro potrebbe venire in mente di fare nella prima Abbazia Antoniana dedicata al Santo del deserto la prima in Italia, costruita circa mille anni fa? Ogni epoca ha la trascendenza che si merita: e noi al cielo ci saliamo in elicottero. Chi può, ovvio: ma mica il cielo è fatto per tutti, che diamine! Salgono alle labbra le celebri parole di san Atanasio , il più grande pensatore Antoniano: «che cosa ci fa l’oro nei vostri santuari … i beni dei poveri servono a degli abbellimenti che incantano lo sguardo dei ricchi!».
Ora, Ranverso è già – purtroppo – in proprietà privata ma sono beni pubblici. Ma – come sempre in Italia – ciò non elimina affatto la ‘superproprietà collettiva’ del popolo italiano, che insiste su tutti i beni, appunto, vincolati: una superproprietà che impone che beni come questo siano accessibili ai cittadini, e non vengano snaturati nella loro funzione. E invece, come ho opportunamente denunciato in qualità di esperto di arte Antoniana locale.
«Questi beni, di pertinenza privata, sono stati per troppo tempo chiusi al pubblico, privato di indicazioni e attività di divulgazione, fino ad arrivare all’assurda situazione degli ultimi due anni, con la chiusura e il divieto di avventurarsi causa caduta tegole dai tetti, edifici pericolanti.
Annunciano imminente «un accordo tra proprietà, Comuni e Città Metropolitana d Torino per assicurare l’apertura di questo inestimabile tesoro della Chiesa al pubblico durante la festa Patronale a Gennaio, lo abbiamo richiesto molto tempo fa nel 2007, ma soprattutto da solo non basta affatto a garantire che Ranverso non venga snaturata: così come, di per sé, non bastano nemmeno i vincoli, o essere custodi ..
Non sorprendentemente, l’italiano è una lingua piena di nascondigli e ipocrisie: che tuttavia non bastano a nascondere che ‘esclusivo’ ed ‘escludente’ sono perfettamente sinonimi. Chi arriverà a Ranverso in elicottero non vorrà certo avere tra i piedi i figli dei propri camerieri in gita scolastica: «pensi che ambiente che può venire fuori, barone!»
la Proprietà vuol provare a sostenere in qualche modo la sua propaganda sull’identità nazionale?
Faccia valere in modo ferreo i vincoli su Ranverso (e, se serve, li aumenti) e poi compri totalmente il concentrico dell’Abbazia al prezzo ragionevole che a quel punto essa avrà. Sempre che il problema non sia che gli Antoniani erano nati in Francia, protagonisti di una sostituzione etnica monastica che ancora fa fremere i cuori patriottici dei nostri ministri…
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