DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL TENIMENTO DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO .
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL TENIMENTO DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO .
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PARTE PRIMA SI PUBBLICA TUTTI I
GIORNI NON FESTIVI
Spediz. abb. post. 45% – art. 2, comma 20/b
Legge 23-12-1996, n. 662 – Filiale di Roma
Roma – Giovedì, 28 agosto 2014
Supplemento ordinario alla “Gazzetta Uffi ciale„ n. 199 del 28 agosto 2014 – Serie generale
Spediz. abb. post. – art. 1, comma 1
Legge 27-02-2004, n. 46 – Filiale di Roma
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N. 74
REGIONE PIEMONTE
Dichiarazione di notevole interesse pubblico dei Tenimenti
storici dell’Ordine Mauriziano ai sensi dell’articolo 136,
comma 1, lettera c) del d.lgs. n. 42/2004 recante «Codice
dei beni culturali e del paesaggio».
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO
DEL TENIMENTO DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO ai
sensi dell’articolo 136, comma 1, lettera c) del decreto legislativo
n. 42/2004. Comuni interessati: Buttigliera Alta (TO), Caselette (TO),
Rosta (TO)
1. Descrizione generale dell’area e motivazioni della tutela
Il Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso si trova in posizione baricentrica rispetto a diverse importanti aree di interesse paesaggistico,
naturalistico e geologico. Il lembo settentrionale è ricompreso all’interno
del Sito di Importanza Comunitaria «Monte Musinè e Laghi di Caselette»; la parte centrale è interessata dalla Zona intermorenica aviglianese
(D.M. 1/8/1985); a ovest si colloca l’affi oramento roccioso del Moncuni, Sito di Interesse Regionale. Ai piedi del Moncuni si trovano i Laghi
di Avigliana, riconosciuti quali Sito di Importanza Comunitaria e Zona
a Protezione Speciale, nonché inseriti nell’omonimo parco naturale; a
est del Tenimento si eleva infi ne la Collina Morenica di Rivoli (D.M.
1/8/1985).
I Tenimenti della provincia torinese sono collocati in aree a carattere periurbano in un territorio caratterizzato da una netta impronta insediativa: Sant’Antonio di Ranverso, in particolare, si pone al centro fra le
conurbazioni di Rosta, Buttigliera Alta e Caselette e costituisce una sorta di «polmone verde» all’interno di un ambito fortemente urbanizzato.
Per quel che riguarda la rete dei beni culturali, la più importante emergenza architettonica è rappresentata dal complesso abbaziale
(precettoria) di Sant’Antonio di Ranverso, entrato a far parte dei beni
dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro a seguito dell’abolizione, tramite bolla papale, dell’Ordine Antoniano nel 1776.
La precettoria – il complesso costituito dalla chiesa, il convento, le
cascine e l’ospedale – fu costruita in seguito a una donazione (1180-1185
circa) del conte Umberto III di Savoia, che la volle in prossimità di un
ramo della Via Francigena e la affidò agli Antoniani, che si dedicavano
all’assistenza dei pellegrini che percorrevano la strada devozionale; a
questo scopo venne costruito l’ospedale, edificato alla fine del XV secolo.
Al momento dell’acquisizione del Tenimento da parte dell’Ordine
mauriziano, esso era prevalentemente composto da un’ampia estensione
di boschi, prati e campi, al centro della quale si collocavano gli edifi ci
della precettoria ospedaliera. Essa comprendeva la chiesa di Sant’Antonio e gli adiacenti Palazzo del Priore e Cascine di Levante, Bassa, di
Mezzo, di Ponente (sistemati in una «corte» chiusa da muri e percorsa
dal canale di Rivoli), nonché l’Ospedaletto sull’altro lato della strada e
la Cascina Grangetta più a nord, oltre la Dora, unita al complesso principale tramite un ponte in legno.