Luglio 20, 2020

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S. Antonio – Titoli e Carte concernenti la soppressione de’ Padri Antoniani Originale 1781.29.Ottobre Sottomissione passata dal Capo Mastro Gioanni Battista Piazza per la provvista di tutti li boscami necessarj alla costruzione di due Caseggiati di Cascine, da eseguirsi né siti del Podere di Ranverso, in conformità dell’annesso calcolo 28 precorso aprile dell’Architetto Feroggio. * Registro Sottomissioni – 1778 a 1795 pag. 39.42.

33/4/135 S. Antonio – Titoli e Carte concernenti la soppressione de’ Padri Antoniani Originale 1791.14.Ottobre Patenti Magistrali con cui Sua Maestà eresse in Commenda di libera collazione sotto il titolo di San Ferdinando, li effetti e Beni designati nell’ivi annesso Tipo formato e sottoscritto li 24 precorso Settembre dal Misuratore Giuseppe Musso, e visto Feroggio Architetto Misuratore generale, situati nel Territorio del Comune di Rosta, e denominati La Cascina nuova, dell’annuo reddito di Lire 2.200 circa. Vedi dette Patenti e le successive Carte nel precedente Inventario. Vol. 1o pag. 347

manutenzione degli stessi. Tali percorsi spiccavano per il loro disegno regolare, rettilineo, talvolta scenografico: è il caso di quelli che incorniciano la Cascina Nuova e il grande complesso principale. Fra le altre strade storiche presenti all’interno del Tenimento vi è il sentiero, risalente al XVIII secolo, che, in direzione nord-sud, collegava la cascina Grangetta al concentrico, oggi solo parzialmente riconoscibile, in quanto la costruzione di numerose infrastrutture viarie ne ha compromesso la continuità. L’andamento dei piccoli corsi d’acqua è invece ancora oggi distinguibile; il tracciato della ferrovia Torino-Modane, ad esempio, segue quello di una vecchia bealera. La Cascina Nuova fu progettata da Giovanni Battista Ferroggio nel 1782-1785, secondo il modello razionale che informava le aziende rurali settecentesche: una grande corte, dal disegno regolare, recintata dal muro, in cui i corpi edificati (abitazione, stalla, fienile e tettoie) si sviluppano senza soluzione di continuità lungo il perimetro, a racchiudere lo spazio centrale. Lo stesso progettista, tra 1781 e 1783, eseguì la sostituzione di due delle vecchie cascine che costituivano la precettoria con nuove abitazioni e, soprattutto, nuove stalle dal disegno moderno (1789), ovvero completamente in muratura. Ancora nella zona boschiva a sud del complesso della precettoria, nel 1830, lungo la strada del Moncenisio, sorse una stazione di posta che gradualmente si sarebbe trasformata in azienda rurale – la Cascina Baraccone, nona azienda del Tenimento. Più tardi, nel 1857, venne infine risistemata la chiesetta campestre della Madonna dei Boschi. La Cascina Baraccone si trova attualmente in condizioni di abbandono, mentre altri edifici rurali del Tenimento, come la Cascina Grangetta, ospitano tuttora aziende agricole in attività; sulla Cascina Nuova sono in corso interventi di manutenzione. A testimonianza del valore storico-culturale e ambientale del Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso, su di esso sono operanti diversi regimi di tutela: Vincoli monumentali: − abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e fabbricati annessi, siti lungo la strada di transito della val di Susa verso il Moncenisio e il Monginevro (R.R. n. 203 del 12/01/1978; Not. Min. 06/04/1910); Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e fabbricati annessi (zona di rispetto) (D.M. 07/02/1978); Vincoli paesaggistici:

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