CON LO STEMMA SABAUDO AL CENTRO (L. Gianfreda, Frak (sic) e Cangiarro, Ceglie Anfiteatro della Collina Morenica 2012 Blog ToriNovoli News Magazine vai all’indice della selezione Stemma Araldico di Ranverso composto dall’aquila Bicipite con croce tau e l’incisione di tre simboli.
CON LO STEMMA SABAUDO AL CENTRO (L. Gianfreda, Frak (sic) e Cangiarro, Ceglie Anfiteatro della Collina Morenica 2012 Blog ToriNovoli News Magazine vai all’indice della selezione Stemma Araldico di Ranverso composto dall’aquila Bicipite con croce tau e l’incisione di tre simboli.
Selezione Ersilio Teifreto | |
Selezione araldica impressa, ricordi e racconti su Ranverso (Torino) il simbolo dell’Aquila imperiale Bicipite di Ersilio Teifreto.L’Aquila imperiale ha, fin dai tempi più antichi, significato la forza, il potere, il coraggio. Quel rapace del tipo bicipite compare per la prima volta nella Chiesa della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso dipinta sul pannello in altorilievo ancorato al muro dell’ingresso cha dal Chiostro conduce una scoperta fatta da noi Ranversini. Di sicuro leggendo l’ultimo libro nel 2005 scritto dal Maestro Mons. Italo Ruffino possiamo dire che nella Storia Ospedaliera Antoniana i Savoia donarono il terreno appartenente ad Avigliana dove i Padri et Frati provenienti dalla Csa Madre della Motte Saint Didier Francia, costruirono un convento, case uso foresteria e l’Ospedale dove nei pressi esisteva già una chiesetta primitiva ( Negli anni fu ampliata e nel 1883 nominata Monumento Nazionale ). Per alcuni studiosi Ranverso fu costruito nel 1.180 invece altri Storici la posizionano nel 1.050. .Personalmente propendo per il 1.050 per il semplice motivo fu scelta la via francigena dove tempi remoti era presente il tempietto. Dobbiamo supporre che quell’AQUILA BICIPITE fu riprodotta in onore di Carlo V Imperatore (I quale re di Spagna, II d’Ungheria, IV di Napoli).Se vogliamo accettare l’ipotesi di cui sopra, cioè l’AQUILA BICIPITE riprodotta in onore di Carlo V, dobbiamo dedurre che il convento per monache fu costruito proprio nel 1534. Carlo V, infatti, morì nel 1558.Sappiamo che il 16 gennaio 1532 a Bruxelles, su istanza di Ugo Sanseverino, l’Imperatore Carlo V, concesse il suo benestare ai capitoli matrimoniali per il matrimonio tra Ferdinando e Violanta Sanseverino. Alla prematura morte di Ferdinando, Violanta andò sposa al mercante Paolo Tolosa (ASNa., Archivio Sanseverino, carte n°150). Il Ferdinando in argomento era il primogenito di Aurelia e Giovanni, suo primo marito. Carlo V nacque il 24.2.1500 a Gand dall’arciduca d’Austria Filippo il Bello, figlio di Massimiliano d’Asburgo, imperatore, e da Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando il Cattolico e di Isabella di Castiglia. Divenne a soli sei anni, per la morte del fratello e della sorella maggiore della madre, come pure di quella del padre, erede non solo dei Paesi Bassi, ma dell’Aragona e della Castiglia. L’Austria ha come simbolo proprio l’AQUILA imperiale con la testa rivolta a sinistra, mentre la Spagna ha la stessa AQUILA imperiale ma con la testa rivolta a destra. Con la conquista del Salento da parte delle truppe Austro – Spagnole, quell’emblema fu assemblato in un unico stemma araldico con una sola aquila ma con le due teste dei singoli rapaci [vedi Castello di Lecce, porta d’ingresso rivolta ad oriente, decorata con uno stemma raffigurante l’AQUILA BICIPITE (Le Cento Città d’Italia illustrate, LECCE, L’Atene della Puglia, Milano, s.d. p.5)]. L’Autore di quell’articolo scriveva testualmente: consueto stemma Austro-spagnuolo. Con l’abolizione della feudalità e l’istituzione del Decurionato compare sul sigillo comunale cegliese, nel 1806, un’AQUILA IMPERIALE a volo spiegato con capo rivolto a sinistra (ASBR., Conclusioni decurionali, aa.1805-1837). Il Regno Italico nel periodo 1805-1814 innalza nel suo stendardo proprio l’AQUILA IMPERIALE A VOLO SPIEGATO CON CAPO RIVOLTO A SINISTRA (C.G. Bascapè – M. Del Piazzo, Insegne e Simboli – Araldica pubblica e privata medioevale e moderna, Roma 1983, p.750). Il 22 settembre 1806, Napoleone aveva concesso all’Esercito Italiano di fregiare i propri stendardi con l’AQUILA IMPERIALE (vedi l’odierno fregio dei berretti dei generali dell’Esercito Italiano e fregio della Polizia di Stato). Potremmo affermare che il Decurionato cegliese abbia voluto, in onore del Regno Italico, inserire nel suo stemma araldico l’AQUILA IMPERIALE (riproduzione di cui sopra).Per la cronaca, il mantello che nel periodo invernale indossavano, fino a meno di cinquant’anni fa, le “Guardie Municipali” di Ceglie, aveva, tra l’altro, il fermaglio a forma di AQUILA IMPERIALE A VOLO SPIEGATO CON IL CAPO RIVOLTO (DX) CORONATO E CON LO STEMMA SABAUDO AL CENTRO (L. Gianfreda, Frak (sic) e Cangiarro, Ceglie Messapica 1992, p.61). Torna all’indice dell’antologia |