Maggio 31, 2025

Come detto la Cascina dell’Ospedaletto sorge nel sito occupato anticamente dall’Ospedale non più utilizzata come ospedale, ma come osteria

Come detto la Cascina dell’Ospedaletto sorge nel sito occupato anticamente dall’Ospedale non più utilizzata come ospedale, ma come osteria

 

 

 

 

 

 

 

 

Come detto la Cascina dell’Ospedaletto sorge nel sito occupato anticamente dall’Ospedaleper la cura dei malati di ergotismo (vedi scheda guida), di cui conserva ed ingloba alcune parti. La struttura ospedaliera è strettamente collegata all’attività degli Antoniani, quindi un edificio adatto a tale scopo dovette esistere fin dai primissimi anni del loro insediamento a Ranverso. Tuttavia resti oggi visibili, la facciata di ingresso sulla Strada di Francia e le due aperture con cornice in cotoo sulla fronte verso la corte della casa, si possono far risalire al secolo XV, anzi sulla base di strette analogie fra la prima con la facciata del pronao, al periodo dell’abate Giovanni di Montchenu, quindi dopo 11 1470 (Bertea 1923). Allo stato attuale, è presochè impossibile stabi- del tutto rilievi del terreno che 1 e prospezioni lirel’estensione e la pianta dell’Ospedale, mancando della corte. Di certo sappiamo l’edificio doveva aver già perso funzionalità ed importanza nel 1584 a causa della scomparsa dell’ergotismo allo stato endemico, tanto da risultare quasi in abbandono (Visita Peruzzi, AAT) Ladata 1738, dipinta sulla facciata della casa indica probabilmente, una riedificazione della fabbrica, che tuttavia non era già più utilizzata come ospedale, ma come osteria, (ASOM X1, m.15, n.435). E’ questa anche la destinazione d’uso presentata dai testimoniali del 1777 (ASOM R, m.1, n.7) che ricordano come con ingresso dalla Strada di Francia attraverso la facciata dell’ospedale si accedesse ad uno spazio cintato con di fronte una fabbrica su due piani ed un granaio nel sottotetto, con tre camere per piano, mena sinistra entrando vi era una piccola stalla con a lato verso il muro un porcile. Occorre ricordare come il territorio si presentava in modo dissimile, in quanto non esisteva l’attuale via S.Antonio, ma la cinta proseguiva lungo la Strada di Francia fino al vertice del giardinetto sul fianco della chiesa, ove vi era il cimitero, per poi svoltare verso nord longo quella che è la strada Rosta (vedi planimetria del 1809 in scheda guida). Conservò questa destinazione d’uso anche dopo l’acquisizione da parte del1’Ordine Mauriziano (ASOM R, m.5 n.163) e presumibilmente fino al 1835 quando venne aperta la nuova strada per SUsa, attuale Statale

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