Ottobre 17, 2024

Carolina Magale Che senso avrebbe infatti il patrimonio culturale senza i cittadini?

Carolina Magale Che senso avrebbe infatti il patrimonio culturale senza i cittadini?

 

Mura rinvenute da Ersilio Teifreto a Sant’Antonio di Ranverso

Spiga la Direttrice Carolina Magale

 

È quindi un dato inequivocabile che l’archeologia partecipativa faccia bene alla salute. Il coinvolgimento in attività archeologiche o sussidiarie alla ricerca e il contatto con gli oggetti antichi genera impatti positivi su tutta la comunità e in particolare sulle persone fragili, con disabilità fisiche o mentali, anziani con Alzheimer e demenza.
Anche l’Agenda 2030 dell’Unione Europea, e ancor prima la Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa, definiscono tra le linee strategiche di sviluppo sostenibile programmi e progetti volti a riconnettere la pratica archeologica e l’interpretazione del passato con i bisogni sociali, sanitari e culturali dei cittadini di oggi.
Al centro della riflessione, dunque, non è più il patrimonio archeologico in sé, ma le persone che interagiscono con questo patrimonio e il valore che esse gli riconoscono: un valore relazionale, direttamente proporzionale al fatto di riconoscerlo e sentirlo proprio, così da volersene prendere cura, tutelarlo, valorizzarlo e trarne benefici. Che senso avrebbe infatti il patrimonio culturale senza i cittadini?

Carolina Megale – Direttrice Museo Civico Archeologico di Rosignano Marittimo

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