Armoiries Stemma Ranverso a Ersilio Teifreto rispondono: la Casa Madre ,il Centro studi Araldici e direzione Araldica civica
Armoiries Stemma Ranverso a Ersilio Teifreto rispondono: la Casa Madre ,il Centro studi Araldici e direzione Araldica civica
News ToriNovoli
Araldica Civica 3/11/2013 Sala Baganza Parma e Reggio Emilia
Massimo Ghirardi scrive in risposta ad alcune domande rivolte dal cultore della storia Antoniana e devotissimo origine della devozione per Sant’Antonio Abate del fuoco in Italia
Buongiorno Sig Teifreto,
credo che “Giulio Zamagni “esperto di Araldica degli Ordini Ecclesiastici(che mi legge in copia) saprà essere più esaustivo
di questa mia anticipazione.
Facendo riferimento al suo fondamentale
libro “Il valore del simbolo) Ed. Ponte Vecchio,2003 oltre che da alcuni appunti presi dopo la visita all’Abbazia di Ranverso alcuni anni fa, vi posso dire che si tratta dell’Arme “Moderna dell’ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne
(Ordo Canonicorum Sanct Antonii,
fondatori della vostra Abbazia , oggi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro) la cui arme antica era di “nero alla croce commissa d’azzurro”.
Nel 1502 l’Imperatore Massimiliano i d’Asburgo concesse all’Ordine uno stemma differente , nella forma che avete documentato in loco:
d’oro all’aquila imperiale bicipite di nero, beccata, armata
e nimbata di rosso, caricata dallo scudetto d’oro alla croce commissa d’azzurro, timbrato dalla colonna regale d’oro
con stima Massimo Ghirardi.
Guilio Zamagli scrive e aggiunge:
Confermo pienamente ciò che ha scritto Massimo Ghirardi.
Da notare l’aggiunta di elementi esterni allo scudo , quali le due piccole croci TAU e l’aquila imperiale coronata a sottolineare la concessione imperiale
Cordiali saluti
Giulio Zamagli
Ranverso 2012 autore Ersilio Teifreto
Preg.mo Sig. Teifreto,
si tratta sicuramente di una raffigurazione sui generis ed è anche anomalo che si trovi in Piemonte, però si vede che lo stemma non è raffigurato su una parete dell’edificio, ma riprodotto su una pergamena (o su un supporto cartaceo, difficile definirlo dalla foto), che non pare essere di fattura antica. Questi elementi possono accreditare l’ipotesi che si tratti di un manufatto relativamente recente, trasportato a Ranverso in un’epoca indefinita; se così fosse il suo reale legame con Ranverso stessa sarebbe tutto da indagare.
Purtroppo per ragioni di tempo non mi è possibile condurre ricerche storiche nè su questo nè su altri casi, ho provato a raccogliere il parere di un amico appassionato del mondo austrungarico, ma anch’egli ha potuto limitarsi ad osservare che si tratta di una raffigurazione “strana” che necessiterebbe di essere indagata.
Mi spiace non poter aggiungere altro, ma mi auguro che le Sue ricerche possano portarLa a qualche riscontro utile.
Cordiali saluti
Centro Studi Araldici