Archivio Goffredo Casalis Ferriera, S. Antonio di Ranverso.Rilevatore Ersilio Teifreto di A.D.A per l’archivio storico (Come Eravamo)www.torinovoli.it
Archivio Goffredo Casalis Ferriera, S. Antonio di Ranverso.Rilevatore Ersilio Teifreto di A.D.A per l’archivio storico (Come Eravamo)www.torinovoli.it
Rilevatore Ersilio Teifreto di A.D.A per l’archivio storico (Come Eravamo)www.torinovoli.it
Croce isolata incisa su pietra verde dell’ordine Mauriziano
g
Pietra miliare segna i kilometri x Torino
Nonno Giuannin nella Cascina Bassa
b
Campanile di Ranverso incisione di una Pietra di confine tra i comuni Buttigliera Alta e Rosta
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Buttigliera Alta
Autori | Gherner, Ugo |
Anno Compilazione | 1996 |
Anno Revisione | VERSIONE PROVVISORIA |
Provincia | Torino. |
Area storica | Bassa Valsusa. |
Abitanti | 6605 (ISTAT 1991). |
Estensione | ha 525 (ISTAT 1991), 657 (SITA 1991). |
Confini | Il territorio di Buttigliera Alta è delimitato a nord dalla Dora Riparia, che lo separa dai territori di Avigliana e Caselette; a sud dal crinale della collina che separa la valle di Susa da quella del Sangone e che costituisce il confine con Reano; a est e a ovest due linee pressoché rette congiungono, con andamento nord-sud, tali confini naturali, separando il territorio di Buttigliera Alta rispettivamente da Rosta e da Avigliana. |
Frazioni | Ferriera, S. Antonio di Ranverso. |
Toponimo storico | Risultato dello scorporo da Avigliana.., nel 1619, dei tre nuclei demici di Buttigliera, Uriola (denominazioni di origine tardomedievale: vedi gli Statuti di Avigliana) e Case Nicola, il territorio corrispondente all’attuale comune è prevalentemente indicato come «Butigliera e Uriola» nella documentazione sei-settecentesca. Il nucleo di Buttigliera è talvolta accompagnato dalla dizione «di Susa» per indicare la più vasta area di appartenenza, talaltra da quella «di Avigliana»,non solo a indicare la vicinanza geografica, ma anche come residuo della passata appartenenza a quel comune; l’ufficializzazione del toponimo attuale risale al 1862 (R.D. del 21 dicembre). |
Diocesi | Torino. |
Pieve | Nei secoli centrali del medioevo, la zona corrispondente all’attuale comune fa parte del territorio sottoposto alla pieve di S. Maria di Avigliana (nel borgo vecchio), poi priorato dipendente dalla Prevostura di Oulx (conferma papale del 1156, CASIRAGHI, La diocesi di Torino nel medioevo. Torino 1979 (B.S.S. 196), pp. 63 sgg., pertinente alla diocesi di Torino. Documentata in età tardomedievale e moderna la dipendenza della chiesa di S. Marco, situata nel borgo di Buttigliera, da quella di S. Giovanni nel borgo nuovo di Avigliana, che era stata eretta in parrocchia nel 1324, dipendente dalla Prevostura del Moncenisio e non sottoposta (attestazione del 1366, CASIRAGHI, La diocesi di Torino cit. p. 102) all’autorità della pieve aviglianese.; nel 1595 è autorizzata l’erezione di S. Marco in parrocchia (A. Arciv. Torino, 7.1.9, Visita pastorale Broglia). |
Altre Presenze Ecclesiastiche | Diffusa presenza patrimoniale, dalla fine del secolo XII, di S. Antonio di Ranverso, in età moderna strutturata in Comanderia e, dalla soppressione dell’ordine antoniano nel 1776, passata all’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Lungo la Dora, in località Desertis, diritti mulini, battitoio, ripatico) di S. Michele della Chiusa, che nel 1218 ne investe S. Antonio di Ranverso (CANCIAN, CASIRAGHI 1993, p. 178; Archivio di Stato di TORINO >Sezioni Riunite > Prefettura di Torino > Atti amministrativi > Versamento 2001 > Culti > Buttigliera Alta fraz. Ferriera ; Sezioni Riunite > Prefettura di Torino > Atti amministrativi > Versamento 2001 > Culti > Buttigliera Alta; Sezioni Riunite > Ordine di Malta > Commenda di Buttigliera; Archivio di Stato di TORINO > Materie ecclesiastiche > Abbazie > Ranverso Sant’Antonio). |
Luoghi Scomparsi | Lizascum, villa Sancti Columbani. |
Comunità, origine, funzionamento | In età tardomedievale e moderna «borghi» di Avigliana (vedi Statuti di Avigliana), Buttigliera, Uriola e Case Nicola se ne distaccano all’inizio del secolo XVII, in seguito allo scorporo dei «luoghi e pertinenze di “Butigliera, Uriola et Case di Nicola» dal «patrimonio» dei duchi di Savoia e «dal mandamento et giudicatura di Avigliana», al fine di una loro vendita e infeudazione a Giovanni Carron, segretario ducale (1619: Archivio Carron, fald. 19, edito, in M.P. RUFFINO (a cura di), Un paese di carte. La nascita del Comune e della Parrocchia di Buttigliera Alta nei documenti degli archivi storici. Condove. 1995, pp. 82 sgg.). Il territorio del nuovo comune (vedi Confini) viene «ritagliato» all’interno del territorio aviglianese, seguendo, a nord e a sud, i confini naturali del comune di Avigliana (la Dora e il crinale della collina morenica fra la valle di Susa e la val Sangone), verso est i confini con Rivoli (attualmente Rosta) e verso ovest lungo una linea pressoché retta, che congiunge i confini naturali sud e nord separando da Avigliana la zona di più fitta presenza patrimoniale degli abitanti del nuovo comune. Viene inglobata una porzione del territorio di S. Antonio di Ranverso (esteso anche sul territorio di comuni limitrofi), e che appare nettamente distinto, con propri confini, che seguono i contorni delle proprietà ancora nella cartografia di metà Settecento (A.S.T., Corte, Carte topografiche per A e B, Susa, n. 3/VI, Carta in misura delle valli di Susa e di Bardonnèche, sec. XVIII). Negli anni immediatamente precedenti, emergono come elementi di spinta verso l’autonomia amministrativa l’insoddisfazione dei futuri Buttiglieresi per la ripartizione dei carichi fiscali, la qualità della presenza dei rappresentanti dei due borghi (il terzo, Case Nicola, è demicamente meno importante e, sembra di capire, rappresentato da Buttigliera negli organismi comunali aviglianesi) e, più in generale, il peso dei futuri Buttiglieresi nelle decisioni comunali. Un primo sbocco è rappresentato dall’erezione in parrocchia della locale chiesa di S. Marco, favorita dalle gerarchie ecclesiastiche, che si fanno interpreti della volontà in tal senso delia maggoranza della popolazione. Istanze di separazione vengono avanzate nei primi anni dei secolo XVII, ma ottengono risposte contraddittorie da parte del duca. L’elemento decisivo è la vendita, e la successiva infeudazione, a Giovanni Carron, segretario ducale sabaudo. La comunità è giuridicamente costituita al momento della presa di possesso del feudo (2 maggio 1619; Arch. Carron, fald. 19) da parte del delegato di Giovanni Carron, il quale nomina il Podestà e giusdicente di quei luoghi; gli uomini delle tre borgate nominano i sindaci, i consiglieri e gli altri ufficiali della comunità e i capi di casa si riuniscono nella chiesa parrocchiale di Buttigliera per il giuramento di fedeltà al nuovo signore. Negli anni immediatamente successivi (1619, 1622), si procede alla delimitazione territoriale e alla separazione dal Registro di Avigliana (1622; A.S.T., Provincia di Susa, Avigliana, m. 4; A.S.T., Patenti ducali, reg. 38; Arch. Carron, Fald. 18. Si veda anche: Archivio di Stato di TORINO, Sezioni Riunite > Archivi notarili > Atti dei notai della tappa di Torino > Primo versamento > Notai diversi > Libro della comunità di Buttigliera). Nel 1648 l’ormai conte Carron (A.S.T., Patenti ducali, Reg. 55) ottiene il diritto di eleggere i andaci (A .C .Buttigliera Alta, Ordinati., fasc. I). Nei medesimi anni, il Carron ottiene il giuspatronato sulla parrocchiale (Arch. parrocchiale di Buttigliera, documenti vari 1620-1770, edito, in M.P. RUFFINO (a cura di). Un paese di carte cit. pp. 71 sgg.). |
Statuti | Non vi sono Statuti, ma Bandi campestri (emessi da Giuseppe Gaetano Carron, marchese di San Tomrnaso e di Avigliana, conte di Buttigliera e di Rosta per Avigliana, Buttigliera, Rosta; approvazione da parte del Senato del 1725, agosto 17). |
Catasti | Data la nascita relativamente recente del comune, nel locale A. Storico Comunale di Buttigliera Alta. non sono conservati Catasti [Archivio di Stato di TORINO >Sezioni Riunite > Catasti > Catasto sabaudo > Allegato I. Libri delle misure generali e degli estimi delle province del Piemonte > Circondario di Susa > Mandamento di Avigliana > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto francese > Allegato A. Mappe del catasto francese > Circondario di Susa > Mandamento di Avigliana > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto francese > Allegato B. Mappe parcellari francesi > Circondario di Susa > Mandamento di Avigliana > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto francese > Allegato H. Calcoli trigonometrici, lucidi di mappe ed altra documentazione preparatoria del catasto francese > Dipartimento di Po > Circondario di Susa > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto francese > Allegato G. Sommarioni ed altri documenti relativi all’estimo ed alla misura > Circondario di Susa > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto Rabbini > Circondario di Susa > Registri e atti diversi > Buttigliera; Sezioni Riunite > Catasti > Catasto Rabbini > Circondario di Susa > Mappe, reti poligonali e linee territoriali > Buttigliera; Archivio di Stato di TORINO > Carte topografiche e disegni > Carte topografiche serie III > Buttigliera; Archivio di Stato di TORINO > Carte topografiche e disegni > Carte topografiche segrete > Buttigliera 19 A I Rosso; Archivio di Stato di TORINO > Carte topografiche e disegni > Carte topografiche per A e per B > Buttigliera]. |
Ordinati | La serie degli Ordinati parte dal 1633. |
Dipendenze nel Medioevo | Il territorio di Avigliana, di cui fa parte quello di Buttigliera, è all’interno delcompreso nel comitato carolingio di Torino. Fra IX e X secolo è compreso nella vasta marca di Ivrea; quando questa è smembrata in marche di dimensioni inferiori, a metà del secolo X, entra a far parte della marca di Torino, governata ereditariamente dagli Arduinici. Il marchese Olderico Manfredi ebbe dall’imperatore Ottone III la concessione dell’immunità sulle ricchezze fondiarie della famiglia, che si estendevano anche sul territorio aviglianese, e probabilmente in questo periodo gli Arduinici fecero erigere il castello sul monte Pezzulano. Tenuta saldamente in mano dall’arduinica Adelaide fino alla morte, dal 1091 la marca si disgregò e la zona fra S. Ambrogio e Torino fu teatro di contese fra il vescovo torinese – che mirava alla costruzione di un principato vescovile di cui Rivoli, saldamente in mano all’episcopio torinese, era l’avamposto verso la valle di Susa – e gli Urnbertini, conti di Moriana-Savoia, che controllavano il valico del Moncenisio e la media valle di Susa fino a S. Ambrogio. Nel secolo XII la zona aviglianese fu prevalentemente e via via più saldamente sotto il controllo dei conti sabaudi, diventando il centro propulsore della loro espansione verso la pianura, attuata anche attraverso un’attenta politica stradale, di cui fu espressione la protezione accordata, dalla fine del secolo XII, alla precettoria di S. Antonio di Ranverso, in territorio di Buttigliera, sulla strada di Francia. Nel 1235 Amedeo IV concedeva al fratello i suoi .possessi «da Avigliana in giù» e nel medesimo anno firmava una pace con i Torinesi, nella quale chiedeva che il vescovo di Torino non accampasse diritti su Avigliana. Nella seconda metà del secolo XIII, dopo l’acquisizione del controllo di Rivoli nel 1247, il potere sabaudo si estende fino a Torino e nella zona aviglianese è stabilmente operante una delle castellanie – di cui fa parte anche Buttigliera – in cui si articola localmente il potere dei conti, e poi duchi, sabaudi. |
Feudo | Dominio immediato dei duchi di Savoia in quanto parte del territorio aviglianese, il feudo di Buttigliera, Uriola e Case Nicola nel 1619 è infeudato ai Carron (Lettera patente di infeudazione, 25 aprile 1619, Arch. Carron, fald. 19); nel 1631 è eretto in contado (A.S.T., Patenti ducali, Reg. 55), nel 1650 in marchesato (A. MANNO, Patriziato subalpino, s.v. Carron). |
Mutamenti di distrettuazione | Provincia di Susa (istituita dal duca di Savoia Carlo Emanuele I nel 1621). |
Mutamenti Territoriali | Dall’istituzione del Comune, per scorporo dal territorio di Avigliana, non avvengono mutamenti duraturi. |
Comunanze | Terre di proprietà dell’Ordine Mauriziano nel territorio di Buttigliera Alta soggette a servitù di pascolo a favore della comunità di Buttigliera per circa 23 ettari in regioni Praia del Molino, Flamberto,Madonna dei Boschi (C.U.C., Provincia di Torino, Buttigliera Alta). 1837: Transazione per regolare i diritti di pascolo su terre dell’Ordine Mauriziano spettanti agli abitanti di Buttigliera Alta (1. cit). 1925: Affrancamento dei terreni di uso civico mediante il pagamento di lire 4.000 al comune da parte dei proprietari (1. cit.). Terre utilizzabili come bosco e pascolo dal comune di Rivoli in Buttigliera: ettari 36 [C.U.C., Provincia di Torino, Rivoli]. |
Liti Territoriali | 1604-1622: Lite fra Buttigliera e Avigliana (A.S.T. Corte, Paesi per A e B, rn. 54, Buttigliera) (vedi testo). 1719: Le comunità di Rivoli, Buttigliera, Rosta, Rivera, S. Mauro, Avigliana, l’abbazia di Camerletto e la Certosa di Collegno sono diffidate a farsi rappresentare in occasione della misura delle proprietà della Comanderia di Ranverso (A.S.T., Corte, Regolari certosini, Mombracco, serie 3, voll. 10, cit. in F.S. PROVANA DI COLLEGNO, Notizie e documenti d’alcune certose del Piemonte. I, Torino 1594, II, Torino 1900, II, p. 169). I lavori seguiti alla Perequazione del 1731 portano a controversie per l’attribuzione di porzioni di territorio con Reano (21 giornate di bosco attribuite a Reano), con Rosta (63 e 540 – oppure 567, secondo le dichiarazioni dei due comuni – giornate attribuite a Rosta) (A.S.T., Camerale, II Archiviaz., capo 21, n. 101). |
Fonti | A.A.T. (Archivio Arcivescovile di Torino). A.A.T., 7.1.9, Visita pastorale Broglia.A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Buttigliera Alta). Rriordinato nel 1998. A.C.F. , Arch. privato Carron presso la Fonda. A.C.V. (Archivio. Privato Carron presso Villa San Tommaso, Buttigliera Alta). A.S.T. (Archivio di Stato di Torino). B.R.T. (Biblioteca Reale di Torino). C.U.C. (Commissariato per la Liquidazione degli Usi Civici, Torino). |
Bibliografia | BARRAJA E., Ranverso. s.l.a.
BERTEA C., NIGRA C,. S. Antonio di Ranverso ed Avigliana. in «Società piemontese di Archeologia e belle arti», 1923 CANCIAN P., CASIRAGHI G., Vicende, dipendenze e documenti dell’abbazia di S. Michele della Chiusa. Torino 1993 (B.S.S. 210) CASIRAGHI G., La collegiata di S. Maria della Stella: capacità di rinnovamento dell’organizzazione ecclesiastica a Rivoli nel tardo medioevo. in «B.S.B.S.» LXXXI (1963), pp. 30- 111 CASIRAGHI G., La diocesi di Torino nel medioevo, Torino 1979 CLARETTA G., Notizie sulla più antica carta di franchigia e sui principali statuti dei conti di Savoia accordati al comune di Avigliana. in «Atti dell’Accademia delle scienze di Torino», 1874 CROSETTO A., DONZELLI C., WATAGHIN C., Per una carta archeologica della valle di Susa. in «B.S.B.S.» 79 (198I), pp. 355-412 DEMOTZ B., La géographie administrative médiévale; l’exemple du comté de Savoie (début XIIIe-début XIVe siècles). «Le moyen âge», 50 (1974) DOSIO R., Ferriera. Una fabbrica un paese. Da Vandel ad Agnelli. Industria lavoro e vita nella bassa valle di Susa. Torino 1965 GHERNER U., NESTA P. , PATRIA L., Avigliana medievale: dal castello ai borghi, in 10 anni di palio ad Avigliana. Avigliana s.a. [ 199I], pp. 4-16 GHERNER U., Un professionista, funzionario del Duecento: Broco notaio di Avigliana. in «BSBS» LXXXV (1967), pp. 387-443 I primi passi. Note storiche su Buttigliera Alta, s.l.a. PARI F., La torre della Bicocca, castello di Buttigliera Alta (Valle di Susa e la borgata Malan nel contesto dell’antico sistema viario della valle, in «Segusium», 22 (1986), pp. 79-100 PATRIA L., Da villaggio a città. Rivoli nella storia dell’Ancien régime alpino. in Rivoli. Guida agli itinerari turistici. La storia, i monumenti, il castello, il Museo della Stampa. Torino 1992, pp. 1-33 F.S. PROVANA DI COLLEGNO, Notizie e documenti d’alcune certose del Piemonte. I, Torino 1594, II, Torino 1900, II, p. 169 RUFFINO I., Le origini della precettoria antoniana di Ranverso (Torino). in «B.S.B.S.», 1952 RUFFINO I., Le prime fondazioni ospedaliere in Alta Italia. in Monasteri in Alta Italia dopo le invasioni saracene e magiare (sec. X-XII) (Relazioni e comunicazioni presentate al XXXII Congresso storico subalpino, III Convegno di storia della Chiesa in Italia., Torino 1966, pp. 541-570 RUFFINO M.P., (a cura di), Un paese di carte. La nascita del Comune e della Parrocchia di Buttigliera Alta nei documenti degli archivi storici. Condove, 1995 SERGI G., I confini del potere. Marche e signorie fra due regni medievali. Torino 1995 SERGI G., Potere e territorio lungo la strada di Francia. Da Chambéry a Torino fra X e XIII secolo. Napoli 1981 |
Descrizione Comune | Buttigliera Alta
Sulla formazione del territorio di Buttigliera Alta agiscono in modo determinante, sia in età romana sia in età medievale – e per alcuni aspetti anche oltre -, l’assetto politico e quello viario, strettamente connessi. Il territorio di Buttigliera Alta è infatti situato lungo la via delle Gallie, che si sviluppa sulla sponda destra della Dora dalla pianura torinese verso Rivoli e che, proprio nel territorio dell’attuale comune di Buttigliera Alta, ha un importante snodo viario, in cui avviene il passaggio alla sponda sinistra per raggiungere, in località Malan (Drubiaglio, frazione di Avigliana), il limes fra la Regio I e il regno coziano. |
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Precettoria si riferisca all’intero complesso abbaziale, talvolta viene associato impropriamente alla sola Chiesa di Sant’Antonio Abate di Ranverso.
No, l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso non è stata “eliminata”, anzi, la sua denominazione di “abbazia” è corretta, sebbene in passato sia stata impropriamente definita “precettoria”